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      Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori

      By Alexia Di Filippo09/05/20250
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    Home»Uncategorized»Amici di ago e filo
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    Amici di ago e filo

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre09/05/2025Updated:09/05/2025Nessun commento6 Mins Read
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    Si può venire da lontano, fare attività diverse vivere in mondi fino ad allora estranei ed incopntrarsi per arrivare poi a svolgere un’attività comune. questa è la storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano.

    Nasce dall’incontro tra Valeria e Cheikh. Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

    Kechic è una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. È una speranza che prende forma, un sogno che diventa realtà, un’opera comune che, con ago e filo, unisce Dakar a Milano. Nasce dall’incontro tra Valeria e Cheikh. Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

    Sono capitata nel laboratorio di Kechik e me ne sono innamorata. quindi ho intervistare l’inventrice proprietaria Kechic Valera è una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. È una speranza che prende forma, un sogno che diventa realtà, un’opera comune che, con ago e filo, unisce Dakar a Milano. Nasce dall’incontro tra ValeriaZanoni e Cheikh. Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

    Intrecciare fili, mescolare storie, saperi e usanze lontane, mettersi nei panni dell’altro. È questa la magia che trasforma un mix di tessuti in un capo unico e irripetibile. L’esplosione di colori dal sapore etnico del wax africano, si sposa con stoffe e forme della tradizione europea. 

    Parola d’ordine: artigianalità. Tutto è fatto a mano e con la massima cura dei dettagli. Fodere per cappotti, tasche e taschini, gilet imbottiti, bordature, colli e cappucci. Ma Kechic oltre ad essere un atelier sartoriale, è uno spazio di creatività, relazioni, incontri, idee e dialogo tra le diversità. E’ il nostro salotto “misto” culturale dove invitiamo amici e clienti a diventare partecipi delle cose che più amiamo.

    Mi ha colpito che in un angusta ,per ora , sartoria ci fosse tanta gioia e aria di creatività.

    Quando sono entrata sono sta catturata immediatamente la vivace parola di Valeria e dalla presenza di u alto figuro che maneggiava con destrezza dei bellissimi tessuti colorati.

    E da lì ho cominciato a farmi tate domande che poi sono state seguite da un veloce telefona tra me e Valeria Zanoni.

    Valeria arriva da tutt’altra attività.

    Questa è sartoria ma io non sono assolutamente una sarta, Ho studiato Lettere moderne e sono specailizzata in storia dell’arte ed ho fatto per trent’anni un altro lavoro, ufficio stampa e comunicazione, gestione di eventi. Sei anni fa poi ncontro Cheikn, senegalese e sarto arrivato in Italia da 2013. con un sogno nel cassetto, cioè quello di tornare a fare in IItalia quello che faceva già in Senegal prima di ammalarsi di poliomelite.

    Dopo essere rimasto disabile sedia rotelle era stato mandato dai genitori a Dakkar in un centro dove aiutavano i disabili ad apprendere altre attività. Lì ha imparato non solo a fare il sarto ma anche a giocare a pallacanestro nelle squadre per disabili. Oltre ad essere professionista nello sport ha imparato anche a suonare ed ha cominciato a suonare un una band. Con questa band di senegalesi approda in Italia dove suonano ma nessuno di loro poi ritorna in Senegal, Kechic incluso. Fugge a Milano dove e senza documenti e quindi passa da un centro di accoglienza all’altro fino a quando riceve il permesso di soggiorno ed inizia a gioare nella squadra del Cantù Per pallacanestristi in carrozzina.

    Quando l’hai incontrato?

    Poco prima del Covid, Nel 2017/2018, ci incontriamo per caso ad un evento culturale che si teneva alla Fabbrica del Vapore ab Milano Il festi9val camerunese si intitolava ”contaminato’‘

    Dovendo volantinare per cercare gli africani….ho pensato dove li trovo? Cercavo degli africani ed ho pensato: di andare a parco Sempione dove suonano i tamburi? E’ lii ho cosciuto Cheikh. Sai com’è da cosa nasce cosa….D’impatto mi piace molto e dopo un caffè insieme ho pensato che volevo aiutarlo.

    Mi ha detto che voleva fare il sarto ma .Io di sartoria non ne sapevo niente. tuttavia ho deciso d”imbarcarmi in questa avventura partendo dalla mia cucina. di casa mia a fare dei tentativi.

    Poi accade che Una mia amica del corriere della Sera scrive un articolo su di noi e dopo averlo letto ll policnico di milano ci scrive chiedendoci se vogliamo partecipare ad un corso per l’imprenditoria straniera a Milano.

    Noi acconsentiamo ma nel Nel frattemo arriva il covid e restiamo chiusi in casa. Io allora faccio il corso da sola per l’imprenditoria per cui devo produrre dei compiti. Alla fine dopo questo corso ono stati scelti due progetti, uno dei quali era il nostro. E da lì abbiamo iniziato nostra storia regolamentata. Con grandi spazio che si aprono per fortuna e solidarietà.

    E’ sempre successo qualcosa che ci fa andare avanti, non solo con le nostre forze..

    I vostri abiti a chi sono rivolti?

    E’ una sartoria su misura anche se adesso abbiamo cominciato a fare una collezione vera e propria con abiti non solo nostri.

    tendenzialmente gli abiti che si trovano da noi sono per donna ma ultimamente stanno arrivando anche degli uomini che vogliono delle camice, giacche, cappotti su misura.

    Come vi hanno conosciuto?

    Rassegne stampa, social e netwokling. Inoltre Facciamo molti eventi che portano la gente a conoscerci meglio

    Come per esempiosarto da museo ArteeMestieri-Il sarto | MUAM.

    Da cosa nasce cosa?

    Sì certo. la mia posizione è quella di apertura e curiosità. E questo è molto coerente von il nostro pensiero.

    I tessuti da dove di arrivano?

    E’ un miscuglio di quelli occidentali e quelli africani. i tessuti wax, quelli più famosi Arrivano in parte dal Senegal ma la maggio parte dall’Olanda soprattutto perchè quelli che arrivano dall’Olanda sono un cotone 100% e con migliori stampe morbido e non perde colore. qullo del Senegal lo usiamo per i protti casa.

    Poi c’è il bazin usato per gli abiti eleganti da cerimonia, un tessuto considerato quasi sacro. In Italia siamo gli unici rivenditori del ben basen, usato per le occasioni speciali. Che ho scopèperto che dal 2022 viene p orodotto a Varese.. E’ un copone molto bello molto amato in africa ma non conosciouto dagli italiani.

    La tuia famiglia cosa ne pensa di questa tua nuova avventura?

    Sia mio marito che mia figlia mi aiuitano e collaborano e qualche volta li trascino in Senegal.

    Quali prospettive hai?

    Crescere ed allargarci. Ci spostiamo in uno dpazio più grande. Per crescere però invece di assumere altre persone, abbiamo siglato una partnership con un’azienza molto più grande e strutturata di noi. nOI IO E cHIC faremo gli ideatori venditori.

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    caterina-torre-hp
    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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