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    Home»Costume e società»Viaggi»Il Villaggio Leumann
    Viaggi

    Il Villaggio Leumann

    Stefi Pastori GlossBy Stefi Pastori Gloss26/03/2025Updated:26/03/2025Nessun commento4 Mins Read
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    Villaggio Leumann a Collegno (foto di Antonio Infuso)
    Villaggio Leumann a Collegno (foto di Antonio Infuso)
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    Un Viaggio nel Tempo tra Storia e Tecnologia

    Il Villaggio Leumann, creato dall’industriale visionario Napoleone Leumann, un importante industriale di origine svizzera attivo in Lombardia, sorge in una frazione del comune di Collegno, appena fuori Torino, sul Corso Francia. Fu chiamato così nel 1896 in segno di riconoscimento per il contributo del lungimirante imprenditore all’industria e per le sue attività filantropiche. Verso la fine degli anni ’70 del Novecento, la fabbrica di cotone cessò la sua attività e gli edifici passarono in proprietà del comune di Collegno.

    Quest’ultimo decise di preservare il villaggio, assegnando le abitazioni a numerose famiglie secondo i criteri dell’edilizia popolare. Attualmente, il villaggio è composto da 59 tra villette e case, suddivise in 120 unità abitative.

    Accesso al villaggio (foto di Antonio Infuso)

    Esempi di Lungimiranza Imprenditoriale.

    Villaggio Leumann è un esempio straordinario di architettura industriale in stile Liberty e un modello di insediamento operaio. Gloss vi si è recata di recente, in una di queste giornate di pseudo primavera. Si sente di descrivere questo luogo come un “gioiello del passato” e un “tesoro italiano” di rilevanza internazionale.

    Napoleone Leumann e la Sua Visione.

    Napoleone Leumann non si limitò a fondare un’impresa, ma creò un vero e proprio villaggio pensato per i suoi lavoratori, offrendo loro abitazioni, servizi e spazi comuni, nonché vialetti e gazebo nel verde. La sua visione innovativa ha dato vita a un modello di insediamento industriale che ancora oggi suscita interesse e ammirazione.

    La cosiddetta Sala Tessitrici (foto di Antonio Infuso)

    Il Polo del ‘900 per Leumann.

    A dicembre 2024, è stato consentito a torinesi (e non) accomunati dalla curiosità, di riscoprire la storia del villaggio attraverso una mostra-evento al Polo del ‘900. Tra le varie iniziative, sono state esposte foto d’epoca e di Renzo Miglio, contemporaneo fotografo collegnese che ha avuto numerosi riconoscimenti in Italia ed all’estero (si è qualificato per tredici anni nei primi quattro posti al Nikon Photo Contest International di Tokyo e ha vinto numerosi Concorsi Fotografici Nazionali ed Internazionali); proposti documenti inediti tratti del carteggio tra Leumann e Pietro Fenoglio, progettista ingegnere del villaggio;  esposti manifesti liberty e oggetti che testimoniano la storia del villaggio e dell’opificio, provenienti da archivi privati e mai esposti al pubblico, il tutto allo scopo di offrire uno sguardo approfondito sulla vita nel villaggio.

    La serie di iniziative è stata sostenuta e condita dalla sapienza di esperti come Marco Revelli, storico, politologo e giornalista che ha parlato di “La cultura operaia del lavoro nella Torino delle origini e Gianni Oliva, storico, docente e giornalista che ha tenuto un incontro su “Il Villaggio sociale di Napoleone Leumann”. I dibattiti partecipativi hanno svelato i segreti del mondo operaio e del Villaggio Leumann.

    Logo del Polo del 900 (dal sito polodel900.it)
    Logo del Polo del 900 (dal sito polodel900.it)

    App V.O.C.A.LE.

    In quell’occasione, è stata presentata un’innovativa app multimediale che permette ai visitatori di esplorare il villaggio in modo interattivo. Guidati dalla tecnologia, le persone possono compiere una sorta di “passeggiata nel passato”. L’app offre contenuti multimediali che arricchiscono la visita, permettendo di comprendere appieno la visione di Napoleone Leumann.

    Uno dei vialetti alberati (foto di Antonio Infuso)

    FotoViviamo Leumann.

    Cittadine e cittadini sono stati invitati a partecipare con scatti fotografici del Villaggio a un concorso fotografico nel catturarne la bellezza, a  testimonianza della sua rilevanza storica e architettonica. Le fotografie più rappresentative sono state premiate, suscitando l’ammirazione del pubblico.

    Il Villaggio Leumann Oggi.

    Grazie a restauri e iniziative speciali, il villaggio continua a vivere e a raccontare la sua storia, collegando passato e futuro. L’obiettivo è promuovere la conoscenza del villaggio attraverso scambi e collaborazioni internazionali, valorizzando l’importanza storica e culturale. 

    Tanti spazi verdi e gazebo previsti dall’ingegner Fenoglio (foto di Antonio Infuso)

    Arte, Industria, Storia: Commistione Perfetta.

    Artribune, che si distingue come la testata culturale più estesa e popolare in Italia, grazie a una vasta rete di 250 collaboratori dislocati in tutto il mondo, principale fonte di informazione, aggiornamento e approfondimento nel panorama italiano per quanto riguarda l’arte, la cultura e tutti gli ambiti ad essi correlati, ha intitolato un articolo alla Villaggio Leumann con lo scopo di fornire ulteriori informazioni sulla sua visita tramite app e il contesto di borgata operaia a Collegno. L’articolo del sito mole24.it in netnografia, approfondisce la figura di Napoleone Leumann come l’industriale che creò una città per i suoi operai. 

    Una palazzina destinata a dirigenti (foto di Antonio Infuso)

    Insomma, a persone che hanno a cuore la storia, l’ architettura e l’arte industriale torinesi, Gloss consiglia una visitina al Villaggio Leumann che rappresenta un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore, un luogo dove passato e futuro si incontrano, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e coinvolgente.

    Netnografia

    I siti web [https://www.villaggioleumann.info/] e  [https://mole24.it/2017/07/10/napoleone-leumann-lindustriale-creo-citta-suoi-operai/] sono fonti di informazioni aggiuntive sul villaggio.

    Artribune e il Villaggio Leumann: https://www.artribune.com/progettazione/new-media/2025/01/villaggio-operaio-collegno-torino-visita-app-borgata-leumann/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR3i8423rj0R1OQHMY93nK4-rpdZY5EZAd_bsnMWOfcf5gEJRc9cGjU6PUo_aem_qJLrdMr4nk3eA5ibZwKktg

    app V.O.C.A.L.E. Artribune Collegno FotoViviamo Leumann Gianni Oliva Marco Revelli Napoleone Leumann Pietro Fenoglio Polo del '900 Renzo Miglio Stefi Pastori Gloss torino Villaggio Leumann
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    Stefi Pastori Gloss
    Stefi Pastori Gloss
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    “In tempi in cui sono più gli scrittori dei lettori, vedermi portata a cena da sconosciuti leggitori pur di poter acquistare i miei libri al di fuori del caos del Salone del Libro, è una gratificazione enorme che acquieta il karma da #maestrinadellapennarossa, ma che dà anche la misura dello sforzo nel trasformare lo spropositato ego artistico in qualcosa di utile per il prossimo.” Sono le parole con cui si presenta Stefi Pastori Gloss. Ghost writer per chiunque abbia idee, redige un blog di recensioni, il cui nome si ispira a un film di Nanni Moretti, perché lei stessa fu sceneggiatrice. Nei Novanta lo fu anche per Verdone, solo una femminista come lei può scrivere le battute del maschilismo più becero. Forse in reazione all’asettica scrittura da sceneggiatrice, oggi si ritrova a scrivere tra Dante e D’Annunzio. Lettrice selezionatrice di opere prime sotto contratto, giudice arbitra del Torneo IoScrittore, i suoi romanzi, spicilegi poetici o saggi (Bidellume, Fuochi d’artificio, Rinascite Ribelli, Parerga Violenti, L'amore veste collant di carne e altre opere) sono in vendita nelle librerie indie e in privato sui Social. Parlano di tematiche come bullismo, discriminazione di genere, guerra. Prossimi temi: l’amore dall’eterno passato per l’infinito futuro. Un femminicida vi si inframmezza. Hikikomori e tennis. Inorridita dalle critiche a Samantha Cristoforetti, in “L'amore indossa collant di carne”, raccolta di racconti, ha rivolto la sua attenzione al confronto dialettico tra stereotipi, a volte alla base delle discriminazioni tra Donne e Uomini. In Rinascite Ribelli #siamotuttijoker, saggio, ha dato risalto al “Codice Rosso”. In “Parerga Violenti”, spicilegio poetico in forma di vocabolario, propone singole parole nei loro etimo e le analizza nel dettaglio allo scopo di invogliare a lasciare al più presto il proprio picchiatore. In “Bidellume”, romanzo, Gloss veicola il rispetto tra individui in situazione di bullismo. Editi da Brè Edizioni. Insieme al suo partner, presenta le opere in tutta Italia allo scopo di risvegliare le coscienze su questi tristi fenomeni. Da anni si occupa di sensibilizzare circa la violenza sulle donne e, più in generale, di ripristinare la cultura del rispetto tra individui. Sosteniamo la cultura perché renda liberi Tipeee: glossparla YouTube: GLOSS Stefi Pastori - youtube.com/@stefipastorigloss TikTok: #videopiccoli #grandeletteratura #stefipastorigloss Instagram: #stefipastorigloss #ilibriscrivonoilibri #bidellume #rinasciteribelli Blogspot: leggolibrifacciocose poetryreadingandtheotherside 2non2

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