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    Home»Costume e società»Storie di artisti ribelli contemporanei
    Costume e società

    Storie di artisti ribelli contemporanei

    Stefi Pastori GlossBy Stefi Pastori Gloss02/01/2025Updated:23/01/20251 commento13 Mins Read
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    Laurina Paperina "The Amazing Art Vorld" (foto sito fondazione-vaf)
    Laurina Paperina The Amazing Art Vorld (foto sito fondazione-vaf)
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    (precedente)  

    Dopo la bohémienne estasi klimtiana, Gloss e Fabri passano alla Street Art da Banksy in giù, non per questo di valore inferiore. Anzi.

    Banksy & Friends, quadro sinottico con le ombre di Stefi Pastori Gloss e Fabrizio mentre posano insieme ai grandi artisti della post pop arte (foto di Stefi Pastori Gloss alla Promotrice)

    L’esposizione si intitola “Banksy&Friends” ed è sempre situata alla Promotrice delle Belle Arti di Torino Viale Diego Balsamo Crivelli, 11 – Torino

    Storie di artisti ribelli messe in luce con le opere più audaci e provocatorie della scena artistica contemporanea. Ne sono esposte oltre ottanta di fama mondiale per offrire una visione intensa e critica della realtà attuale. Gloss e Fabri si tuffano in un percorso che attraversa tematiche sociali, culturali e politiche, esprimendo le voci di chi si oppone ai canoni tradizionali dell’arte, e nello stesso tempo le ingloba. Anzi, le fagocita.

    La mostra è capace di raccontare per immagini la sfida alle convenzioni. Artisti come Liu Bolin, David LaChapelle, Jago, Takashi Murakami, Damien Hirst e ovviamente Banksy.

    A Gloss preme parlare degli artisti che ama maggiormente.

    Damien Hirst

    Per Damien Hirst ciò che importa non è l’arte ma lo shock che provoca. Da Warhol in poi, Hirst non crede nella manualità dell’autore, l’intento è comunicare idee, l’artista è un marchio, un collettivo. Per Hirst lavora una quarantina di persone. Nell’opera [A Thousand Years] il senso della vita viene crudamente rappresentato con l’assurdità del ciclo vitale tramite, da un lato, una colonia di larve prima e mosche poi, dall’altro una testa di vitello mozzata. Le mosche, per raggiungerla, devono superare lo sbarramento di una griglia moschicida elettrificata. 

    Il concetto trova potente realizzazione nel teschio tempestato di diamanti di [For the Love of God], opera che ha reso noto Hirst anche tra chi non frequenta abitualmente l’arte contemporanea.

    Celebri le installazioni di animali veri fatti a fette e cristallizzati in formaldeide. In mostra, “solo” le farfalle rosse.

    Farfalle Glitterate Rosse di Damien Hirst (foto di Stefi Pastori Gloss alla Promotrice)

    Sebbene appaia trasgressivo e irritante, poco educato, talvolta irresponsabile nell’elaborazione del suo punto di vista e alquanto sbrigativo nella gestione manageriale e cinica del proprio personaggio, è sorprendente verificare la qualità di sfumature che attraversano il lavoro e l’estrema lucidità con cui Hirst riesce a stabilire un livello di comunicazione immediata con lo spettatore.

    Laurina Paperina

    Laurina Paperina, l’alter ego artistico di Laura Scottini, prende in giro l’arte e la vita nei suoi dipinti, disegni, installazioni, sculture, animazioni e fotografie morbosamente umoristiche. Si ispira alla quotidianità ma anche a Goya.

    Gloss riconosce nell’opera [The Amazing Art World] i soggetti di Marc Chagall, Frida Kahlo e Edvard Munch, Andy Warhol imbananato, il pisciatoio di Marcel Duchamp, Pablo Picasso disteso nella bara, Marina Abramović seduta su un ammasso di teschi, il topo di Banksy, Keith Haring e il suo cane, [La merda d’artista] di Manzù, un fiore di Takashi Murakami… e chissà quanti altri riferimenti le sfuggono.

    Laurina Paperina e le sue reinterpretazioni alla Goya (foto di Stefi Pastori Gloss alla Promotrice)

    Immergersi in un suo quadro per Gloss e Fabri significa rimanerne avvinghiati, cercando le connessioni tra titolo e immagine. Quadri collettivi, stipati, gioiosissimi. Le icone pop sono transustanziate con ironia, spogliate da velleità seriose, in sgargianti tinte piatte. Riprendendo la poetica di Goya, l’artista allestisce un contemporaneo  inferno, affollato di fumetti, cartoni animati, film dell’orrore, fantascienza, storia dell’arte antica e pop. 

    TVBOY

    Poi c’è TVBOY che fa critica sociale con l’uso di immagini pubblicitarie. Questa è la più nota. L’allestimento delle luci fa risaltare il noto marchio, riproducendolo nella forma complessiva. Bravi allestitori.

    TVBOY e la sua interpretazione dell’ultima cena sotto l’egida di un noto marchio pop (foto web)

    Takashi Murakami

    L’immancabile Takashi Murakami, imperatore psichedelico del neo pop giapponese che ha trasformato l’arte in un arcobaleno esplosivo di fiori sorridenti e creature kawai, fondendo la spiritualità zen con la frenesia consumistica in un vortice di colori che ha rivoluzionato il confine tra alta cultura e cultura pop. 

    Takashi Murakami Fiori che Sbocciano in Questo Mondo e nella Terra del Nirvana (foto sito christies)


    Jago

    Jago, scultore di marmo che Gloss segue da anni, sbatte in faccia al pubblico un Donald neonato dai capelli dorati. In un’altra opera marmorea, Jago denuncia quanto il pubblico sia assillato dal proprio ego.

    Fabri osserva una scultura di Jago “Donald” (foto di Stefi Pastori Gloss alla Promotrice)

    Liu Bolin

    Un autore orientale, Liu Bolin, denuncia la nostra ossessione per il consumismo, tanto da confondersi e farci confondere: grazie a un accurato body painting, il suo corpo risulta pienamente integrato con lo sfondo. Le sue performance mimetiche lo fanno diventare cosa tra le cose, denunciano che tutti i luoghi, tutti gli oggetti, anche i più piccoli, hanno un’anima che li caratterizza e in cui mimetizzarsi, svanire, identificarsi nel Tutto. Assurgono al ruolo di emblema per problematiche sociali, identità culturali note e segrete.

    KAWS (scritto proprio in maiuscolo)

    All’inizio, Brian Donnelly era solo un ragazzo appassionato di graffiti che si firmava col tag KAWS. Come Pollicino con la sua scia di briciole, KAWS segnava il percorso mattutino verso il suo ufficio nel centro di Manhattan con il subvertising, interrompendo le pubblicità di moda con il suo colorato personaggio KAWS [Bendy], la cui lunghezza sinuosa scivolava giocosamente intorno a una bottiglia di profumo o a top model. Oggi KAWS crea tutti i tipi di arte: ci sono figure e giocattoli di KAWS, sculture e disegni colorati, dipinti e stampe che riprendono fenomeni pop come i Simpson, i Puffi e SpongeBob, SquarePants, streetwear, copertine di album musicali, collaborazioni con stilisti. Una fantastica evoluzione.

    KAWS “Bendy” attorcigliato su AD in contesti urbani (fonte sito soldart)

    Una delle sue prime opere tridimensionali, [Companion], rivisitazione in vinile di Topolino alta otto pollici, con una testa a teschio e ossa incrociate e i caratteristici occhi XX – debuttò con una tiratura limitata di 500 esemplari. Andò esaurito. Ricreando l’arte come giocattolo, KAWS ha confuso i confini tra arte e commercio.

    Kaws “Gone” grigio (foto Stefi Pastori Gloss alla Promotrice)

    Mr. Brainwash

    L’artista noto come Mr. Brainwash ci fa capire quanto siamo impregnati d’arte e di cultura pop. Imita Picasso, i fumetti, Basquiat – che Mr. Brainwash reinterpreta in [BasquiART], o perfino la Monnalisa, che riproduce con una tecnica quasi “tridimensionale”. Il 18 dicembre 2022 Thierry Guetta ha inaugurato The Mr. Brainwash Art Museum, con la mostra in corso Enter Through the Museum, è il primo museo d’arte contemporanea al mondo creato e gestito da un artista vivente. In qualità di creatore irrequieto e analista-catalizzatore della cultura pop, Mr. Brainwash vede il museo come un parco giochi d’arte per tutte le età, una nuova piattaforma per esprimere messaggi edificanti che portano speranza, positività e bellezza alla comunità di Beverly Hills, agli abitanti di Los Angeles e ai visitatori del mondo.

    Mr Brainwash “BasquiART” (fonte sito newarteditions)

    David La Chapelle

    David La Chapelle, maestro del Kitsch con i suoi scatti a scenografia cinematografica, studiati nei minimi dettagli e poi composti minuziosamente in un vero e proprio set. 


    Un opera di David La Chapelle (foto di Stefi Pastori Gloss alla Promotrice)

    E fin qui Gloss e Fabri li conoscevamo tutti e già li apprezzavano. Ma una mostra in quanto tale non può mancare di istruire su chi non conosci. Ed ecco allora una irridente

    Sara Pope

    Sara Pope, quasi delle lampeggianti, neon lips, secondo Stefi Pastori Gloss (foto dal web)

    Sara Pope, (che ambisce a una foto col Papa) usa seduzioni e alchimia per trasformare labbra femminili in icone pop ipnotiche, creando un universo glossy dove sensualità e consumismo si fondono in un bacio technicolor che sfida gli stereotipi della bellezza contemporanea.

    Ozmo

    Osmo “Raffaello con Porta in Pietra” (foto di Stefi Pastori Gloss alla Promotrice)

    Ozmo mescola sacro e profano in affreschi monumentali contemporanei, fondendo iconografia classica e cultura pop in un linguaggio visivo dove madonne digitali e dèi pagani danzano insieme sulle pareti urbane, sfidando in confini tra arte alta e street art.

    Angelo Accardi

    Angelo Accardi con accumulo di riferimenti ad artisti post pop art (foto di Stefi Pastori Gloss alla Promotrice)

    Lo stile artistico di Angelo Accardi è caratterizzato da una miscela di elementi surreali e realistici, incentrati sulla narrazione e sulle molteplici interpretazioni. I suoi dipinti incorporano spesso elementi di artisti come Klimt, Picasso e Roy Lichtenstein. Questi riferimenti classici sono accostati a figure della cultura popolare contemporanea, tra cui i personaggi dei Minions e dei Simpson, di Matt Groening. O struzzi.

    Obey

    Obey “Hope” (foto di Stefi Pastori Gloss alla Promotrice)

    Shepard Fairey, meglio noto grazie al suo pseudonimo Obey, è uno degli street artist più quotati del panorama artistico contemporaneo. Il suo stile unico lo ha reso un’icona mondiale, tanto da essere legato anche alla campagna presidenziale di Barack Obama, che rappresenta l’apice della sua carriera. Obey crea il celebre manifesto [Hope], collaborazione mai ufficializzata a causa dell’illegalità delle affissioni, tuttavia il presidente gli riconosce l’apporto creativo. Molto critico nei confronti della società, Obey costituisce  l’ubbidienza a regole dogmatiche imposte dalla Società. Il concetto assurge a simbolo di protesta, spina dorsale delle sue opere, declinate in serigrafie e adesivi.

    Giuseppe Veneziano

    L’esposizione Banksy&Friends mette in scena l’universo ultrapop di Giuseppe Veneziano, caratterizzato da un approccio ironico e provocatorio nei confronti delle contraddizioni della realtà contemporanea. Le storie raccontate dall’artista mostrano i falsi miti e le debolezze della nostra società, con la graffiante ironia e l’irriverenza che da sempre contraddistinguono il suo approccio. Solo così, secondo Veneziano, può emergere la verità sommersa da ipocrisia, convenzioni e meccanismi del potere. Con lessico pittorico, insieme primigenio e identificabile, l’artista affronta temi sensibili come religione, sesso e politica, creando un’immagine disincantata della società.  Veneziano utilizza l’urto iconico dei soggetti, da un fumetto, da una foto di cronaca, da un’opera del passato. 

    Giuseppe Veneziano “Biancaneve e i sette nani” (foto dal web)

    Banksy

    Proprio mentre Gloss sta scrivendo questo pezzo, è uscita una nuova opera di Banksy.

    Banksy è considerato uno dei maggiori esponenti della “guerrilla art”. Si esprime negli spazi urbani, prediligendo i muri (la sua filosofia ed espressione artistica deve restare sui muri, non può essere venduta, non può e non deve generare reddito), documenta miserie umane e assurdità della società occidentale, financo al maltrattamento degli animali, passando dalle atrocità della guerra all’inquinamento, dalla manipolazione mediatico all’omologazione, dalla brutalità della repressione poliziesca allo sfruttamento minorile, tramite scimmie, topi, poliziotti, ma anche bambini, gatti e membri della famiglia reale. 

    Celebre la rappresentazione di un “facesitting” della Regina Vittoria, notoriamente puritana. Banksy trasforma il tessuto urbanistico delle città occidentali in luogo di riflessione.

    Banksy “Queen Vic” (foto dal sito plazzart)

    Allo scopo di prevenire l’intervento della polizia, Banksy adotta la tecnica dello stencil, sì da rendere più veloce l’esecuzione dei murales. La maschera in negativo su un supporto rigido facilmente trasportabile riproduce l’immagine. Appoggiarla sul muro e spruzzare il colore per un writer si concretizza in una quindicina di minuti. Ma è in studio che trascorre la maggior parte del tempo nell’intagliare minuziosamente la normografia. 

    Banksy prende spunto dall’idea di serializzazione di un’opera d’arte da Warhol. Del celebre street artist non si conosce ancora l’identità. Una indagine di “profilazione geografica”, condotta dai cattedratici della Queen Mary University di Londra e mutuata dalle tecnologie poliziesche per la ricerca di criminali, hanno fatto corrispondere l’identità di Banksy a Robin Gunningham, già studente della Bristol Cathedral Choir School. Una delle ipotesi è quella che, sotto il nome di Banksy, si nasconda Maître de Casson, artista svizzero, che però ha sconfessato sul proprio sito.

    Tuttavia, l’ipotesi più accreditata, dopo un’involontaria allusione del musicista britannico Goldie, ritiene che Banksy sia, in realtà, 3D, ovvero il musicista e graffitista Robert Del Naja dei Massive Attack. 

    Il più noto graffiti artist del mondo, fiero detrattore della mercificazione della pittura e del feticismo collezionistico, ha fatto in modo che un suo dipinto [Girl with balloon], battuto all’asta da Sotheby’s a Londra,

    In uno dei momenti interattivi a fine mostra, Fabri si aggancia all’iconico palloncino di Banksy (foto di Stefi Pastori Gloss)

    andasse distrutto dopo essere stato venduto per più di un milione di sterline. Nel video pubblicato sul sito ufficiale di Banksy e su Youtube l’artista mostra come ha nascosto il meccanismo di autodistruzione nella cornice e come il dipinto si è autodistrutto al termine dell’asta. Le immagini della vendita – girate con un cellulare – mostrano come un allarme acustico abbia preceduto il battitore mentre dichiarava venduto il quadro, e di pochi istanti lo scorrere della tela in basso, tagliuzzata in decine di striscette dal tritadocumenti. Gli astanti dallo sguardo allibito.

    Banksy “Going going… gone” (fonte Banksy Instagram)


    L’azione si è svolta fuori dal controllo attraverso un meccanismo occultato e azionato a distanza da un telecomando, pertanto la responsabilità non ricade su Sotheby’s. Banksy, poco dopo rivendicò la sua azione postando su Instagram un’immagine dell’opera finita nel tritadocumenti e scrivendo “Going, going, gone…”

    Molto accortamente, l’anonima compratrice decise di tenere l’opera scivolata dalla cornice per riemergere sotto di essa ridotta a strisce. Il quadro è tornato all’asta, ribattuto per 18,5 milioni di sterline.  

    Ecco la sequenza con cui un Banksy incappucciato mostra al mondo il funzionamento del dispositivo per distruggere la tela “nel caso l’opera fosse finita all’asta”. 
    Da Sotheby’s confermano che si trattava di una tela incorniciata in un frame dello stesso artista di 18 cm di cornice e quindi non si poteva smontare.

    L’azione ha moltiplicato il valore della tela. Sull’opera, con il nuovo titolo [Love is in the bin] (L’amore è nella pattumiera), autenticata dall’agenzia di Banksy Pest Control, è stata dichiarato: « Il nuovo lavoro dell’artista, [Love Is the Bin], (è) la prima opera d’arte della storia creata durante un’asta » e la innesta il writer in una lunga tradizione di artisti, come Rauschenberg, Metzger, Tinguely e Landy, che hanno distrutto l’arte in vario modo. 

    Banksy all’asta non ha distrutto un’opera d’arte, ne ha creata una nuova; gioca sull’ambiguità, la smaterializzazione dell’opera fa parte del linguaggio contemporaneo che prevede la sua assenza dell’opera, può rappresentare una critica alla mercificazione dell’arte in modo molto spettacolare, alla fine a favore di quel mercato che Banksy stesso critica. 

    Arte contemporanea, strumento potente

    Il doppio evento artistico è un’occasione imperdibile per comprendere l’evoluzione dell’arte contemporanea. Gloss e Fabri si sono confrontati con opere che riescono a comunicare un messaggio profondo e universale, dimostrando come l’arte sia un potente strumento di cambiamento e consapevolezza. Insomma, una goduria per gli occhi e l’anima, che hanno da nutrirsi di bellezza. Una bella opportunità sotto la Mole di vedere riuniti alcuni dei nomi più influenti e innovativi della nostra epoca e per incrementare la propria cultura.

    (seguente)

    Netnografia

    “Banksy & Friends: in mostra a Torino la voce degli artisti ribelli”  (15 Novembre 2024 – 2 Marzo 2025, Torino)

    Mr. Brainwash, il sito che è uno spettacolo di lavaggio  del cervello

    Il mercato dei Falsi 

    Banksy Damien Hirst David LaChapelle Jago Laurina Paperina Liu Bolin Murakami
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    Stefi Pastori Gloss
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    “In tempi in cui sono più gli scrittori dei lettori, vedermi portata a cena da sconosciuti leggitori pur di poter acquistare i miei libri al di fuori del caos del Salone del Libro, è una gratificazione enorme che acquieta il karma da #maestrinadellapennarossa, ma che dà anche la misura dello sforzo nel trasformare lo spropositato ego artistico in qualcosa di utile per il prossimo.” Sono le parole con cui si presenta Stefi Pastori Gloss. Ghost writer per chiunque abbia idee, redige un blog di recensioni, il cui nome si ispira a un film di Nanni Moretti, perché lei stessa fu sceneggiatrice. Nei Novanta lo fu anche per Verdone, solo una femminista come lei può scrivere le battute del maschilismo più becero. Forse in reazione all’asettica scrittura da sceneggiatrice, oggi si ritrova a scrivere tra Dante e D’Annunzio. Lettrice selezionatrice di opere prime sotto contratto, giudice arbitra del Torneo IoScrittore, i suoi romanzi, spicilegi poetici o saggi (Bidellume, Fuochi d’artificio, Rinascite Ribelli, Parerga Violenti, L'amore veste collant di carne e altre opere) sono in vendita nelle librerie indie e in privato sui Social. Parlano di tematiche come bullismo, discriminazione di genere, guerra. Prossimi temi: l’amore dall’eterno passato per l’infinito futuro. Un femminicida vi si inframmezza. Hikikomori e tennis. Inorridita dalle critiche a Samantha Cristoforetti, in “L'amore indossa collant di carne”, raccolta di racconti, ha rivolto la sua attenzione al confronto dialettico tra stereotipi, a volte alla base delle discriminazioni tra Donne e Uomini. In Rinascite Ribelli #siamotuttijoker, saggio, ha dato risalto al “Codice Rosso”. In “Parerga Violenti”, spicilegio poetico in forma di vocabolario, propone singole parole nei loro etimo e le analizza nel dettaglio allo scopo di invogliare a lasciare al più presto il proprio picchiatore. In “Bidellume”, romanzo, Gloss veicola il rispetto tra individui in situazione di bullismo. Editi da Brè Edizioni. Insieme al suo partner, presenta le opere in tutta Italia allo scopo di risvegliare le coscienze su questi tristi fenomeni. Da anni si occupa di sensibilizzare circa la violenza sulle donne e, più in generale, di ripristinare la cultura del rispetto tra individui. Sosteniamo la cultura perché renda liberi Tipeee: glossparla YouTube: GLOSS Stefi Pastori - youtube.com/@stefipastorigloss TikTok: #videopiccoli #grandeletteratura #stefipastorigloss Instagram: #stefipastorigloss #ilibriscrivonoilibri #bidellume #rinasciteribelli Blogspot: leggolibrifacciocose poetryreadingandtheotherside 2non2

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https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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