Decidere di non essere timidi

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La timidezza, quella sensazione di disagio che prova chi non riesce ad affrontare lo sguardo dell’altro, gioca brutti scherzi quando si tratta di esprimere le proprie opinioni al lavoro, in famiglia o con gli amici. Abbiamo già detto che la timidezza significa avere timore di qualcosa e che il timore si genera dall’insicurezza nelle proprie capacità siano esse pratiche o teoriche. Questa trepidazione emerge un po’ in tutti noi quando ci troviamo di fronte a scelte importanti che ci cambiano la vita e la nostra anima reagisce producendo durante la notte sogni particolari come quello degli esami. Generalmente ci appare in sogno qualche nostro vecchio insegnante nell’atto di interrogarci e noi non abbiamo studiato quella materia per cui entriamo in allarme perché non sappiamo come cavarcela. In chi è timido queste preoccupazioni diventano enormi e difficili da tenere sotto controllo. Come affrontarle?

La cosa più importante è prepararsi quotidianamente, ossia dedicare un po’ di tempo ogni giorno ad aumentare le nostre competenze

– Imparare a decidere: chi è timido spesso lo è anche nelle scelte. A piccoli passi ogni giorno prendiamo una piccola decisione che ci costi un po’ di fatica

– Ricordiamo che anche gli altri provano i nostri stessi disagi, ma sanno solo mascherarli meglio

– Non cerchiamo di superare la difficoltà violentando la nostra timidezza, non è la brutalità a liberarci ma la capacità decisionale

– Ricordiamo che decidere implica un percorso di ragionamento lungo il quale possiamo affrontare il problema e cercare le soluzioni.

E’ nella capacità di decidere il rimedio sostanziale alla timidezza. Anche se decidere per certe persone implica pesanti stati d’animo, ricordiamoci che prendere una decisione difficile regala un grande benessere: dopo aver deciso, specialmente se è stata una decisione sofferta, si prova grande e benefico sollievo. Ricordiamo i tempi: se impieghiamo troppo a decidere qualcuno lo può fare prima di noi.

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Profilo Autore

Maria Giovanna Farina

Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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