Caterina Mengoli ed i suoi gioielli

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Viaggi, vita e gioielli ed un malaugurato furto

Questa è la storia di Caterina Mengoli di Spongano, verso l’estrema punta del tacco dello stivale, circondata da ulivi, muretti a secco e arte. La sua casa è inondata di fantasia: tutta la famiglia crea, ispira, sogna e lei, sin da bambina legata all’arte manuale, disegna e produce con destrezza e precisione. 

Dopo il diploma di Liceo Artistico, settore metalli, si sposta a Padova per lanciarsi nella sua prima avventura. Si mantiene facendo la barista in locali in cui si rende indispensabile con la sua presenza sorridente e la sua spontanea socievolezza, e – nel tempo libero –  sviluppa interesse per la realizzazione delle sue idee: aveva iniziato da bambina a creare gioielli con i tralci d’uva e con i con i bottoni della nonna sarta, ora è il momento di lavorazioni più articolate. 

Nel frattempo, in giro con un piccolo camper per Spagna, Portogallo, l’America Latina e del Sud, ( il suo espositore era una valigetta di cartone, con la quale vendeva i bottoni e le pietre incastonate nei riccioli di kiwi.) sperimenta l’essere artista di strada, destreggiandosi con le bolas di fuoco, e apprendendo tecniche nuove che influenzano le sue produzioni artigianali.

Conosce, in questo modo, realtà lontane e interessanti, che accoglie con totale disponibilità al nuovo e che contribuiscono a dare forma e senso ai suoi gioielli, pezzi unici elaborati da lei, artigiana sopravvissuta alla produzione di massa. Ogni oggetto che crea è parte della sua storia, raccoglie scampoli della sua vita e delle sue esperienze.

Ora i materiali che usa sono diversi: ottone, argenti e pietre dure che provengono da tutti i posti che ha visitato e in cui ha lavorato: Portogallo, Argentina, Spagna, Bolivia, Cile e Brasile. 

Le persone intorno a lei hanno iniziato a riconoscere nei suoi gioielli un taglio artistico definito, un’originalità preziosa e l’hanno spronata a creare un brand. Nell’arco di pochi mesi è riuscita a concretizzare la sua idea di artista viandante, comprando un camper finalmente tutto suo con il quale lavorare e continuare a viaggiare in tutto il mondo, esplorando sempre più in profondità la sua arte e vivendo nella natura. Così è nato Wild Craft”, dal compendio delle sue abilità, marchio con il quale, in poco tempo, ha creato collaborazioni con famose influencers e modelle Italiane e d’oltreoceano; grazie ad Instagram è anche cresciuta una piccola community a lei fedele, al punto da offrile l’opportunità di esporre in una mostra privata a Roma.

Poi è arrivato il furto. Ci racconti cosa è successo?
L’ obbiettivo è ritagliarmi dei mesi l’anno in cui vado io personalmente a prendere le pietre autoctone del posto.
Purtroppo col furto subito devo riacquistare da zero tutti i materiali, e tantissime ore di tempo, lavorerò giorno e notte per rimettermi in pari.

Ho dormito appositamente in camper tutte le notti, nonostante il vitto e alloggio a disposizione, perché non conoscendo la città non mi sono fidata a lasciarlo senza protezione.

Due ore prima della presentazione di questa mostra, lo parcheggio a Pigneto, un piccolo paesino. Precisamente davanti la scuola elementare, vicino una telecamera, con accanto un enoteca.
Mi sono sentito tranquilla, sono stata via poco più di mezz’ora , il tempo di comprare un paio di cose che mi mancavano.
Sono tornata, e sotto la scuola elementare non c’era più.

Mesi su mesi di costruzione di espositori su misura, tutti costruiti a mano, più di due mila euro di materiali per non parlare dei mesi di lavoro di produzione di pezzi unici e delle 5 collezioni che avevo creato, l’ impianto di illuminazione, i tavoli. Mia madre mi ha cucito più di mille sacchetti artigianali per impacchettare ogni gioiello.
Per non parlare ovviamente del mio camper, pentole di mia madre, foto con i miei genitori, lettere d’amore, e tutti i miei averi più cari

Faccio fatica a rimanere concentrata, sono spaesata ed ho meno di due mesi per poter sperare di avere un po’ di produzione per l’estate.
È un lavoro soddisfacente e faticoso, essere indipendente.

Son sempre rimasta umile e piccola, non ho mai puntato in alto, per questo non capisco perché un furto del genere.

L’unico modo di farmi aiutare è stato aprire un crowdfunding tra le persone che mi conoscono e a cui piacciono. E posso dire che è stato un bel successo. https://linktr.ee/wildcraft.23

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Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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