Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Black Bag – Doppio gioco
    • One to One: John & Yoko
    • ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE.In dialogo con Mariangela Gualtieri
    • Ri-creare la vita 
    • Ho visto un re
    • La Statuaria Torinese, una Disputa Femminista
    • Al Museo Archeologico dell’Agro Falisco, la mostra di Eugène Berman
    • TE INDIANO
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Black Bag – Doppio gioco

      By Dols08/05/20250
      Recent

      Black Bag – Doppio gioco

      08/05/2025

      One to One: John & Yoko

      07/05/2025

      Ri-creare la vita 

      05/05/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»i DIRITTI DELLE DONNE»VIOLENZA contro le donne 2.0
    i DIRITTI DELLE DONNE

    VIOLENZA contro le donne 2.0

    Marta AjòBy Marta Ajò19/11/2021Nessun commento7 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    violenza-sulle-donne
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    In un immaginario disattento o indifferente a quanto accade nel mondo, il 25 novembre può apparire come un giorno qualsiasi del calendario. Questa data invece riveste un forte significato simbolico.

    Istituita diversi decenni fa dalle Nazioni Unite per invitare i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su “una delle più devastanti violazioni dei diritti umani,” ovvero la violenza contro le donne, assume in questo primo scorcio di secolo il senso di una chiamata alla responsabilità collettiva da cui non ci si può e non ci si deve sottrarre.
    L’oggi vissuto e in movimento, il futuro che si sta immaginando e costruendo, non consentono il permanere di questo tragico fenomeno né tantomeno di sottovalutarlo come avviene con l’uso di un giustificazionismo processuale e mediatico che spesso si appella all’”alibi” delle culture originarie, delle appartenenze sociali e religiose.
    Trovare strumenti necessari per debellare la violenza di genere risponde anche al richiamo fatto recentemente dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale ha auspicato “Il perseguimento di un riscatto civico e morale” e indicato come missione per gli italiani quella di “consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”. Un segnale che non è da intendersi legato e limitato solo alle questioni economiche ed ambientali ma anche alle coscienze individuali e collettive.
    Gli scenari futuri, ancora non del tutto definiti ma a cui saremo chiamati a partecipare, le sfide complessive che dunque attendono la società, saranno frutto dell’insieme di capacità, di conoscenza e di forza finalizzate alla realizzazione di un progetto d’interesse comune.
    In questa visione, che deve integrare le specifiche della complessità, i cambiamenti da attuare dovranno essere interdipendenti e di pari dignità per tutti.
    Ambiente, sviluppo sostenibile, economia, immigrazione, lavoro, urbanizzazione, mobilità, salute, famiglia, demografia, formazione, cultura, violenza, legislatura, politica ecc. Ogni voce si congiunge all’altra in modo trasversale.

    In questa direzione le donne, che nel tempo hanno sviluppato sul proprio vissuto una forte maturità collettiva, attuano da tempo interventi di sensibilizzazione integrata su tutte le questioni delle quali il problema della violenza di genere non è che un ulteriore, drammatico aspetto .
    Coniugando pensiero ed azione, riflessione e stimolo, denuncia e proposta esse hanno svolto e svolgono iniziative e campagne territoriali di sensibilizzazione nelle Istituzioni, nelle scuole e università, nei luoghi del lavoro, della cultura e dell’informazione ma anche per tenere alta la guardia su ciò accade negli altri paesi.
    Ciò perché la conservazione di questa oppressione violenta di genere è senza confini e fortemente presente in tutto il mondo dove gli stereotipi e la contrapposizione di genere sono fortemente radicati in culture secolari e religiose, mantenuti da interessi economici e privarti, tramandate dall’ignoranza di tradizioni familiari da cui ogni persona trae insegnamenti comportamentali e formativi.
    Ma la cultura “maschilista” è profondamente interiorizzata nella maggior parte degli uomini. Anche in quelli culturalmente più evoluti e progressisti che la negano ma che la praticano.
    Pur evitando un approccio ideologico di genere, non si deve considerare il problema della violenza contro le donne come un dato a sé, senza radici storico-culturali-politiche né tantomeno una questione irrisolvibile. Soluzioni politiche per disincentivarla, punirla, prevenirla sono dovere dei governi, dei parlamenti e dei rappresentanti della società civile.
    Tanto più che la violenza spesso è innescata da bisogni, dalla prevaricazione del forte contro il debole, da una politica familiare lasciata gestire al privato, da una debole legislazione e della sua scarsa applicazione, da un’insufficiente formazione e informazione.
    Nella procedura del mantenimento della vita umana maschile e femminile sono interdipendenti.
    La sostanza dei concetti di parità e uguaglianza non riguarda solo le donne ma i soggetti più deboli di ogni società. Proprietà e potere non sono appannaggio esclusivo di alcuni contro altri e il traguardo da raggiungere non può che essere lo stesso.
    Più in generale la questione di genere rimarrà invece una “questione” irrisolta fino a che i concetti non si tramuteranno in comportamenti di proprietà comune e condivisa.
    Eppure, in documenti scaturiti da importanti consessi internazionali del recente passato, come le grandi Conferenze internazionali delle donne indette dall’ONU, nelle direttive Europee, nei piani d’azione degli stati membri, furono sottoscritti importanti impegni per arrivare a mettere in atto politiche appropriate al fine del raggiungimento dell’uguaglianza e della parità di genere. La dead line di questo lungo percorso era quella del 2000.
    Si deve prendere atto che il futuro di allora, che è l’oggi, non ha raggiunto il traguardo fissato e che oggi, anno 2021, l’elenco delle questioni su cui è necessario prendere provvedimenti sono ancora molte di quelle di allora ed altre sono subentrate.
    D’altra parte ciò che è accaduto nel 2020, con la pandemia, ha mostrato l’impreparazione dei sistemi. La data del 2030 (ma già si comincia a parlare del 2050) proposta per il raggiungimento di interventi mirati che concorrano a migliorare la qualità della vita per tutti non attenua le preoccupazioni.
    Inoltre, con lo sviluppo della tecnologia, sono prevedibili ulteriori cambiamenti negli stili di vita.
    La trasformazione delle città, la demografia, l’ambiente urbano ed agricolo, la mobilità, l’alimentazione, il lavoro, la formazione ecc. vengono ipotizzati con formule probabili, possibili, diluite in un tempo che si velocizza automaticamente.
    Tra la definizione e la realizzazione di un progetto, passa un tempo indefinito ed esso può essere breve, medio, semilungo, lungo o lunghissimo.
    In quel frattempo la società si muove necessariamente utilizzando gli strumenti che ha a disposizione e che ha conosciuto. La cultura per modificarsi ha forse bisogno di tempi non del tutto prevedibili. E se nel piano nazionale d’intervento del Governo italiano, 2021-2026, è stato inserito un documento programmatico che “affronta in modo specifico le principali dimensioni legate al riequilibrio di genere, focalizzando l’attenzione su cinque priorità strategiche (lavoro, reddito, competenze, tempo e potere) e individuando dieci misure trasversali ritenute abilitanti”, è probabile che non tutto si possa realizzare a breve e con successo.

    In questo quadro, le donne continuano a camminare a zig-zag su un campo minato.
    Perché, nonostante quanto enunciato nel Piano e la presa in carico del Governo, la donna è percepita in una cultura generalista. La violenza una prova di fragilità.
    Vittima di una società cresciuta in una “cultura della violenza”, tollerante, giustificativa, che a volte alimenta un immaginario “cultural maschile e maschilista”, che si avvale di un modello d’uomo forte, aggressivo, autoritario. Atteggiamenti considerati di “natura” e perciò destinati ad essere riconosciuti come tali e tollerati. Frutto per lo più di motivazioni “sentimentali”, familiari, su cui i media indugiano spingendo il bulino nella piaga, quasi a giustificazione dell’atto. Complessivamente il permanere di una mentalità arcaica e patriarcale che mal si coniuga con il cambiamento a cui si mira.
    Il 25 novembre 2021 dovremmo interrogarci tutti su dove si voglia arrivare e come.
    La conta delle donne ammazzate aumenta. La violenza fisica e psicologica continua ad essere esercitata in ogni luogo. Le denunce delle donne sono disattese. Gli orfani di femminicidio rimangono soli. Le leggi, i codici e la giurisprudenza insufficienti, disattesi o inadeguati.
    Le risposte a questi interrogativi richiedono un “approccio integrato” che provveda a mettere in moto strategie e interventi mirati di diversa natura perché l’inasprimento delle pene, pur necessario, da solo non può bastare.

    Servono strumenti integrati d’intervento sociale oltre che giuridico.
    Esistono sportelli d’ascolto-denuncia, centri di rifugio per donne maltrattate, numeri di pronto intervento ma non tutti sono in grado di svolgere compiutamente questo lavoro per carenze di sostegno economico e di personale specializzato.
    Nonostante che, approvando la ratifica della Convenzione di Istanbul in favore di efficaci provvedimenti per la prevenzione e il contrasto del fenomeno, il Parlamento italiano il 15 ottobre 2013 abbia approvato la Legge 119/2013 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, che reca disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere”.
    In questo secolo, che sarà il futuro delle nuove generazioni, forse del nuovo mondo, ci si augurerebbe di trasformare il 25 novembre da simbolo e segnale di denuncia in emblema di una vittoria a vantaggio dell’intera comunità e del progresso.

    25 novembre Donne Donne violenza
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

    Related Posts

    Il cognome materno è una questione politica

    07/04/2025

    Le dissonanze

    16/02/2025

    La violenza nei luoghi di lavoro

    02/12/2024
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK