Le scarpe col tacco: seduzione o potere?

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Le scarpe con il tacco alto sono un oggetto di richiamo sessuale: le donne le usano per esercitare il potere?

Il potere mal si accoppia con l’amore perché l’amore è libertà dell’altro e di noi stessi, è un rapporto che nasce dalla scelta di quel essere umano di cui ci innamoriamo al di là che sia bello, seducente o vestito alla moda. Innamorarsi è una “follia” che ci cattura quando incontriamo una persona adatta a noi ma non è sempre così. Il discorso di questo articolo vuole focalizzare sugli oggetti, quando l’amore si consolida e si forma una coppia nascono infatti nuovi desideri in primis quello di continuare a confermare non solo il sentimento ma anche la seduzione. Il desiderio di rinnovare ogni giorno l’unione amorosa ci spinge ad occuparci anche degli abiti che indossiamo, dall’intimo alle scarpe. L’amore ha i suoi oggetti e le calzature femminili con il tacco di 12 centimetri sono un richiamo sessuale consolidato, non c’è uomo che resista nell’osservare la propria donna nell’atto di camminare o di “giocare” con ai piedi simili calzature. Sì, perché l’amore è anche erotismo da vivere in due e la ricerca del piacere dell’altro diventa il nostro piacere: ancheggiare con i tacchi alti non significa divenire donne oggetto, al contrario è vivere liberamente l’erotismo, è lasciarlo scorrere come pura e sacra linfa della nostra unione.

Le scarpe femminili iniziano a diventare oggetti preziosi e seduttivi solo a partire dal ‘700 alla corte francese e da allora hanno fatto tanta strada. Sono infatti diventate compagne di cammino nel significato vero e proprio di muoversi nel mondo, ma anche un mezzo per esprimere la libertà di essere: dalle scarpe si capisce la personalità, il modo di affrontare la vita e la volontà di seduzione. Una donna che colleziona numerose paia di scarpe, fino a raggiungere in certi casi numeri da capogiro, desidera trovare sempre nuovi mezzi per attrarre? Da un certo punto di vista è vero perché le scarpe seduttive per eccellenza sono quelle con i tacchi alti, è anche vero però che l’erotismo non si esplicita solo con gli oggetti, esso è parte di noi e si manifesta con gesti, sguardi o addirittura silenzi. Forse una donna che colleziona oggetti seduttivi non ha ancora trovato pienamente se stessa, ma questa è un’altra storia.

Il Re Sole ebbe e dette il privilegio alla sua Corte di indossare scarpe con i tacchi rossi, se pensiamo che le scarpe più eroticamente attraenti sono quelle rosse con i tacchi alti possiamo subito comprendere come siano anche simbolo di potere, il potere ha i suoi simboli e i suoi stereotipi che giungono da lontano… Ma il potere non si accorda con l’amore, è innegabile, infatti qui parliamo di un potere diverso: quello della seduzione, quello che una donna esercita sull’uomo che vuol conquistare. È altrettanto vero che attrarre con successo dona all’animo femminile un piacere narcisistico, la donna pensa che lui è suo e con il corpo lo può tenere ancorato, sono idee che sorvolano le periferie della mente di ogni donna che bene conosce il compagno: è inutile negarlo. Come sempre questi discorsi sono troppo spesso mal interpretati e si prestano a considerazioni di deriva veterofemminista, non dobbiamo cadere però in questa trappola anche perché nella coppia innamorata non esistono giochi di potere, violenza, sottomissione e l’unico desiderio di possesso nasce solo dall’amore che con la sua forza vorrebbe rendere eterno ogni attimo vissuto: è voler possedere il tempo che scorre e non ha nulla a che vedere con il potere di chi sottomette.

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Profilo Autore

Maria Giovanna Farina

Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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