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    Home»Costume e società»L’onda protettiva della nonviolenza
    Costume e società

    L’onda protettiva della nonviolenza

    Maria Giovanna FarinaBy Maria Giovanna Farina21/11/2019Updated:21/11/2019Nessun commento4 Mins Read
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    nonviolenza
    di Paola Giordano
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    Gli ultimi dati comunicano che in Italia sono in aumento i femminicidi e nel 2018 sono state 142 le donne uccise: è evidente che non facciamo abbastanza per prevenire il fenomeno ormai divenuto una vera emergenza.

     

    Analizzando il nostro vivere sociale ci possiamo rendere conto dell’imporsi di un modo di comunicare contrario ad ogni regola di civile convivenza. Sì, perché la civile convivenza dovrebbe essere rispettare, non scavalcare e rivolgersi agli altri con un eloquio educato per favorire rapporti pacifici. La nostra quotidianità è invece sempre più governata dalla legge della giungla dove il più forte sopravvive grazie a tutti coloro che non ce la fanno. Questa “legge” supportata e sostenuta dall’evoluzione tecnologica ha reso pervasiva la violenza dandole la possibilità di diffondersi in modo capillare con enorme spietata supremazia, pensiamo ai social e alla loro diffusione in tutti gli strati sociali con la possibilità che offrono di attaccare, bullizzare e stalkerizzare. Il più forte è anche chi detiene il potere economico e chi manipola le menti. La violenza non è nemmeno soltanto la guerra, indicatore della mancata e vera evoluzione umana, essa viene trasmessa e tenuta saldamente in vita quotidianamente a partire da piccoli gesti.

    Dal carrello della spesa prevaricatore, al sorpasso di un’auto sulle strisce pedonali, passando per uno sguardo ostile quando una donna esprime un’idea brillante, giungiamo alla violenza fisica se lei decide di chiudere la relazione e lui, invece di chiedersi il perché, risponde con un gesto a volte estremo. I gesti violenti sono sempre verso i più deboli e continuano ad esistere anche a causa di una aumentata incapacità di perdere, è sempre più difficile accettare la sconfitta qualunque essa sia e la frustazione trova linfa vitale nella vendetta piuttosto che nella ricerca di una soluzione.

    La parola è come un Farmakon, sa essere un veleno mortale, lo ha detto il filosofo Gorgia cinque secoli prima di Cristo, concetto che nel detto popolare “La lingua uccide più della spada” ha trovato immediata divulgazione. Se si vuole colpire qualcuno si può farlo con l’uso del linguaggio, infatti le parole sanno produrre violenza, si parla di violenza verbale quando due interlocutori si insultano, si diffamano, si distruggono a vicenda: il più abile comunicatore vince il duello e l’altro soccombe. Gli esseri umani devono quindi combattere ad ogni costo? O con la spada o con la lingua? No, ed è qui che entra in gioco la nonviolenza, unico codice comportamentale capace di mitigare l’aggressività dilagante. La nonviolenza è un atteggiamento mentale che sa tradursi in comportamento di lotta civile senza armi, è un modo di vivere quotidiano che osserva e agisce anche in gruppo per il bene comune. Credo sia sufficiente osservare la società con maggiore attenzione, con sguardo analitico e allo stesso tempo d’insieme e quindi filosofico, per rendersi conto che quanto sto affermando è realizzabile.

    Ci sono infatti tanti esseri umani che lo testimoniano evitando il conflitto. Quando qualcuno taglia la strada mentre si è in auto, anche se è un pericolo, non è urlando improperi, aprendo la portiera con atteggiamento minaccioso, usando la forza di un pugno o di una pugnalata che si risolve il problema della maleducazione stradale, ma come sempre è bene prevenire con l’educazione. Mi direte che è la solita storia, che non c’è e non ci sarà mai un vero impegno collettivo. Non è vero! La nonviolenza è seguire un esempio di lotta che disconosce ogni forma di prepotenza come ci ha insegnato Ghandi e che nel mondo di oggi si può tradurre nel seguire modelli di vita rispettosi della Natura e dei suoi abitanti. Chi ama gli animali non può criticare l’azione di Greta Thunberg solo perché dietro il suo impegno si dice ci sia un’ organizzazione a scopo di lucro, al contrario deve apprezzare il significato simbolico della sua lotta senza alcuna forma di violenza. Il 2019 ha visto la venuta al mondo di nuovi movimenti come quello appena nato delle cosiddette Sardine che, al di là di ogni posizione politica che non mi interessa valutare, mostra la possibilità di opporsi ad un partito politico in modo assolutamente non aggressivo. Esso comunica “non sono d’accordo” e per dimostrarlo occupa uno spazio pubblico. È il risveglio, in generale, di una collettività che rifiuta lotte e spargimenti di sangue reali o simbolici. Cosa ci sarà dietro tutto ciò ce lo dirà la storia, ora è il momento di osservare senza continue ed estenuanti polemiche.

    Possiamo solo sperare che la nonviolenza espressa attraverso le manifestazioni diventi un modello educativo capace di sensibilizzare i giovani, e non solo, ad un approccio rispettoso dell’integrità della donna senza dimenticare tutti gli esseri viventi. Mi auguro si espanda, quindi, come un’onda salvifica capace di ri-educare.

    fonte https://www.pressenza.com/

     

    nonviolenza
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    Maria Giovanna Farina
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    Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
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L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

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Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

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Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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