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    Home»Salute e benessere»Ginecologia»La depressione postparto
    Ginecologia

    La depressione postparto

    Aura FedeBy Aura Fede20/11/2018Updated:06/01/2020Nessun commento4 Mins Read
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    Depressione-post-partum
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    Pochi giorni fa questa mamma ha ucciso il suo bimbo di due mesi. La depressione postparto in forma lieve colpisce l’80% delle donne

     

    A margine del clamore (comprensibile) per le inondazioni causate dal tempo, della sua sciagurata e totalizzante ribalta mediatica, leggo di una mamma sui giornali.
    In tempi meno tristi penso che la sua storia ci avrebbe preso tutti a pugni nello stomaco. L’avremmo risofferta a puntate a “Porta a porta”, analizzata e psicanalizzata per intere settimane. Ma oggi, ubi maior…

    Pochi giorni fa questa mamma ha ucciso il suo bimbo di due mesi.
    Ho fatto un disastro, ha detto al marito, quando è tornato a casa.
    Il “disastro” che ha combinato è di quelli che ci lasciano senza fiato, che ai più anziani fa scuotere il capo e dire “ma dove andremo a finire?”. Però è anche un disastro che è vecchio come il mondo, che si ripropone nel tempo, da sempre, con effetti devastanti. Proprio come un tornado.
    La depressione postparto in forma lieve colpisce l’80% delle donne. Nel 20% dei casi diviene patologica, e certe volte fa fare cose terribili. Anche la più terribile di tutte.
    Analizzarla e psicanalizzarla “dopo”, da Vespa o chi altri, è come fare il conto dei dispersi, delle vittime di un terremoto che “prima” si poteva prevedere. I cui prodromi avevano fatto andare i tilt i sismografi già da molto tempo.
    Si fa un bel parlare della famiglia, della sua tutela innanzi a tutto.
    L’interesse delle strutture sanitarie, e non solo, oggi in Italia si concentra (anche con troppo zelo) sul pre parto. Sulla tutela della gravidanza, degli embrioni. L’assistenzialismo che offriamo alle donne incinte è encomiabile, i corsi di preparazione al parto sono ottimi, il supporto psicologico è presente, molto professionale. Ma dopo? Perché non si persevera con la stessa dedizione.
    In un paese civile il supporto psicologico postparto deve essere una realtà, in alcuni casi, una priorità. Un assegno familiare di mille euro o giù di lì alle neo mamme è una sciocchezza (che forse però ci mette in pace con la coscienza), un contentino, una pacca sulla spalla come a dire “complimenti signora, lo stato la ringrazia per aver contribuito all’incremento della forza lavoro, si vada a comprare un bel vestito”. E tanti saluti. Investiamo invece sforzi e denaro per garantire loro un supporto sanitario costante, anche a chi dice di stare bene (quasi mai le neo mamme confessano il loro male, mai ammettono di sentirsi inadeguate al compito – che poi è una delle ragioni prime di questo male).
    E’ tempo che si faccia uno sforzo, a livello nazionale e locale, perché la rete di professionisti, medici di base, pediatri e psicologi di comunità, che già egregiamente operano a garanzia delle future mamma, sia di supporto anche e soprattutto alle neo-mamme. Perché è frustrante (e stupido) darsi pena per progettare una casa perfetta e curata per poi piazzarla lì, isolata, in balia dei cataclismi, nell’epicentro di un prevedibilissimo terremoto.
    Per ora, come stato e italiani, è bene che ci sentiamo un po’ in colpa, per quei bambini e anche per le loro mamme. E per tutte le altre. Colpevoli di non prestare sufficiente attenzione ai segnali che queste donne, queste ragazze, neppure così velatamente ci rimandano, la scia acre del loro terribile malessere (ci ricordiamo tutti vero, delle dichiarazioni del medico curante di Annamaria Franzoni sul grave suo stato depressivo?).
    Oggi ancora, come tutti, sto incollata alla tv che mi porta tra le macerie delle foreste del bellunese e delle case costruite dentro ai greti dei fiumi. Guardo la gente piangere. Poi, come tutti, ascolto le dichiarazioni del governo. E mi viene da pensare.
    Forse è vero, penso, quello che continuano a ripetere. Però chi tra noi non s’è almeno un po’ accigliato al sentire più d’una autorità dirci che via, gli aiuti oramai sono stati stanziati i decreti firmati e tutto procederà senza intoppi.
    Quindi, di nuovo, penso a quella mamma, e a tutte quelle come lei che ci sono state e a tutte quelle come lei che ahimè ancora ci saranno. Non penso a un decreto d’urgenza, certo (sia mai!), però mi auguro che presto chi di dovere si decida a oliare anche per queste donne la macchina dei soccorsi, a prestare davvero attenzione alla loro tragedia silenziosa che è tutt’altro che sotto controllo. Confido magari in un provvedimento regionale, anche qualcosa di piccolo, ma che garantisca quella solidarietà che oggi non c’è, per loro, sole e tutt’altro che sotto controllo.

     

     

    depressione postparto
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    Aura Fede
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    Aura Fede. Siciliana ma ora abita a Treviso. A Padova ha fatto gli studi pre-universitari e universitari. Docente nel corso post-laurea (per psicologi e specialisti ginecologi) di psicoprofilassi ostetrica dell’Università di Padova E' sessuologa clinica (altre a consulente) e Formatore dell'istituto Internazionale di Sessuologia di Firenze diretto dalla prof. Roberta Giommi. Ha frequentato il corso di Mindfulness presso l’AISPA di Milano, autrice di lavori scientifici su vari argomenti legati alla specializzazione. Coautore di volumi sul benessere delle donne e sul benessere dei ragazzi.

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    Donne di dols

    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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