Sesso sicuro 3 – HPV e Aids

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I dati parlano chiaro: le malattie a trasmissione sessuale sono in aumento. Le donne sono più a rischio (per natura…), gli uomini sono spesso troppo superficiali e distratti…

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Infezioni da VIRUS

CONDILOMI
Si presentano come escrescenze carnose in zona genitale oppure attorno all’ano (sembrano delle verruche a forma di cresta: non a caso vengono chiamate comunemente “creste di gallo”).
Sono causate da un virus che si chiama Human Papilloma Virus (HPV).
L’infezione da Papilloma virus umano (HPV) e` l’infezione sessualmente trasmessa piu` diffusa in entrambi i sessi I condilomi vengono trasmessi per contatto diretto durante i rapporti sessuali .
Il periodo di incubazione varia da 1 a 6 mesi.
Come cura occorre eliminare i condilomi per evitare che l’infezione si diffonda, rendendone più difficile l’asportazione.
Essendo un segnale di deficit immunitario, richiedono per prudenza, anche un test HIV.
Solo di recente si è riconosciuta una stretta relazione tra l’infezione da HPV (in alcune sue varianti 16-18-45-56-58-68) e la comparsa dei tumori al collo dell’utero.
Il Papilloma Virus è presente nell’ 99,7 %dei casi di cancro al collo dell’utero
Questo virus può, in effetti, trasformare le normali cellule in cellule anomale e nel tempo queste possono anche trasformarsi in cellule tumorali.
HPV non è soltanto sinonimo di cancro al collo dell’utero, ma anche di tumore al pene
Che l’HPV sia anche associato al cancro alla gola (i tassi d’incidenza sono in rapido aumento, e in particolare tra gli uomini) è ormai assodato.
Oggi è disponibile anche un vaccino che ci protegge da questi virus.
Femmine e maschi prima di iniziare ad avere rapporti dovrebbero farlo!
Se ciò non è avvenuto è di vitale importanza cominciare a sottoporsi a esami che accertino l’assenza di HPV già in giovane età, dopo il primo rapporto sessuale, per capirci. In particolare, è necessario per le donne eseguire un Pap Test almeno una volta ogni tre anni, per valutare l’integrità delle cellule del collo dell’utero.
La patologia HPV-correlata presenta un impatto notevole in termini di malattia e mortalità, sia nelle donne che negli uomini.
Negli uomini i tumori HPV correlati sono in aumento, con una incidenza attuale del 30%.
La vaccinazione rivolta alle sole donne non protegge quella quota di uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.
Le evidenze dimostrano che vaccinare anche i maschi aiuta a proteggere anche le ragazze non vaccinate.
Il vaccino interrompe la circolazione del virus e la catena di contaminazione virale.
Una vaccinazione HPV, comprendente anche i ragazzi, potrebbe comportare diversi vantaggi sia in termini economici che di Sanità Pubblica.
I Vaccini anti-HPV sono efficaci, sicuri e ben tollerati.
La capacità di counselling dei professionisti è l’unica arma efficace nell’abbattere le barriere dei genitori e delle famiglie di fronte ai vaccini.

HERPES GENITALE
E’ la “versione intima” del virus che provoca la febbre al labbro.
Passati alcuni giorni dal rapporto non protetto, appaiono numerose vescicole, gonfie e piene di liquido, sulla vulva o sull’ano. Il dolore è intenso, i linfonodi inguinali risultano ingrossati.
Le vescicole in breve tempo si rompono e diventano piaghette molto dolorose.
Queste piaghette scompaiono in qualche giorno, la malattia invece non scompare: il virus si è solo spostato ai nervi, dove attecchisce e si stabilisce dormiente.
Si risveglia quando le difese immunitarie calano, per esempio in occasione di un’influenza o del ciclo, per ritornare in superficie, causando nuove piaghe e nuovi fastidi. Il contagio: avviene prevalentemente attraverso rapporti sessuali non protetti.
Cura: trattandosi di un virus, occorre “aiutare” il sistema immunitario a controllarlo, utilizzando un farmaco antivirale per bocca.
Purtroppo, antidolorifici, cortisonici e antivirali in pomata sono inutili:un motivo in più per non perdere tempo nel rivolgersi al medico.
Anche perché, trattandosi di un primo segno di deficit immunitario, come per i condilomi è bene fare subito il test HIV. Se il partner ha l’herpes labiale ci si può contagiare con i rapporti orali.

EPATITE
Il virus è presente nel sangue, nelle lacrime, nella saliva, nell’urina, nello sperma e nel liquido vaginale, per cui viene trasmesso prevalentemente nei rapporti sessuali.
A 1 – 6 mesi dal contagio compaiono i primi sintomi: malessere generale, senso di nausea, mancanza di appetito, mal di testa, dolori muscolari, ittero (occhi e pelle di colore giallo), urine molto scure. Se non è curata, l’epatite può portare a gravissime complicazioni al fegato (cirrosi e tumori). La diagnosi si fa con semplici esami di laboratorio.
E’ possibile ricorrere alla vaccinazione(epatiteB), consigliata soprattutto per chi fa lavori considerati a rischio (infermieri e medici) o per chi semplicemente vive con persone portatrici del virus.

AIDS c’è….
ECCOME! L’AIDS, purtroppo, gode di “ottima salute”, anche se non se ne parla più. .
Da noi è ormai calato il silenzio sull’infezione e forse anche per questo la prevenzione dei contagi fa ancora acqua.
Eppure sono dieci al giorno le nuove diagnosi di infezione nel nostro Paese, con circa 4000 nuovi casi l’anno e le donne sono quelle che rischiano di più di dover fare i conti con il virus
Ad esempio per AIDS diventa difficile per le donne sieropositive in età fertile scegliere l’anticoncezionale più indicato visto che c’è il rischio di interferenza farmacologica con gli antivirali.
Per questo si registra nella popolazione delle sieropositive un più elevato ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza.
La sindrome da immunodeficienza acquisita è la più terribile fra le malattie che si possono trasmettere attraverso i rapporti sessuali.
È una malattia di origine virale che di fatto distrugge in nostro sistema immunitario: chi ne viene colpito rimane senza i meccanismi di difesa e può contrarre ogni genere di malattia secondaria di tipo infettivo o tumorale.
Il periodo di incubazione del H.I.V. (Human Immunodeficiency Virus) può essere molto lungo (da 3 a 10 anni).
La persona infetta non presenta disturbi evidenti, ma essendo il virus attivo può trasmettere l’infezione a chiunque.
Si calcola che solo in Italia i sieropositivi siano circa 200.000, persone normali, apparentemente sane, ma contagiose.
Il problema è che un sieropositivo non ha sintomi: non si ammala più degli altri e può sviluppare la malattia anche anni dopo il contagio.
I primi sintomi, allora, sono il calo delle forze, la febbre che non passa, l’inappetenza, il dimagrimento e delle macchie sul corpo.
Quindi, anche in caso di un SOLO rapporto non protetto, è altamente raccomandabile fare il test HIV. Dà il responso in poche ore e se si inizia subito le cure, oggi si può “fermare” la malattia.
La trasmissione avviene solo con il passaggio diretto del virus nei tessuti in base a questo principio possiamo distinguere tre vie primarie di contagio:
1.attraverso il sangue,
i suoi derivati e i materiali contaminati da sangue infetto
(trasfusioni, trapianti di organi di persone malate,
interventi ove si utilizzino strumenti infetti,
scambio di siringhe infette);
2. attraverso il rapporto sessuale con una persona infetta
(il virus si annida facilmente nelle cellule del liquido seminale e nelle secrezioni vaginali);
3. e per via perinatale (passa dalla madre al bambino durante l’ultima parte della gravidanza o durante il parto).

L’Unicef nel suo rapporto “For Every Child: End Aids” segnala come giovanissimi e adolescenti siano oggi a particolare rischio per la trasmissione del virus HIV, tanto che nel mondo
ogni due minuti si contagia un giovane.
Se entro il 2030 non verranno effettuati ulteriori progressi per raggiungere gli adolescenti con adeguate campagne di prevenzione ed informazione, le stime parlano di una crescita dei nuovi casi di infezione in questa fascia d’età fino a 400.000 per anno nel 2030, contro i 250.000 attuali.
Secondo l’Unicef, sarebbero oltre 40.000 le vittime del virus nella popolazione tra i 10 e i 19 anni.
Il Ministero della Salute italiano, segnala come esista una sottovalutazione del rischio dimostrata dai fatti, che porta a far diventare un miraggio in molti casi la diagnosi precoce.
Concludendo
I dati parlano chiaro: le malattie a trasmissione sessuale sono in aumento. Le donne sono più a rischio (per natura…), gli uomini sono spesso troppo superficiali e distratti…
Numeri da epidemia, di fronte ai quali l’incoscienza non vacilla e i falsi miti resistono.
Aids escluso, ogni anno si contano 340 milioni di casi nel mondo (111 milioni tra le under 25), e 100 mila casi nel nostro (4000 nuovi casi all’anno) Paese.
A Milano si registrano 700 nuovi casi di AIDS all’anno.
E l’HPV è la seconda infezione più diffusa fra i 14-24enni.
Negli ultimi tempi s’è segnato un raddoppio dei casi di MST: le infezioni da Chlamydia (un batterio che può portare sterilità e peritoniti) sono aumentate del 600%, allarmato, il Ministero della Sanità ha istituito un numero verde (8008610)
Preservativo. o condom, o profilattico o come vi piace chiamarlo fa lo stesso. E’ l’unica cosa che può essere d’aiuto. Ma attenzione: sesso sicuro non è il preservativo, sesso sicuro è convincere e convincersi di usarlo, il preservativo. Ed è pure, ahimè, una delle cose più complicate al mondo.

 

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Profilo Autore

Aura Fede

Aura Fede. Siciliana ma ora abita a Treviso. A Padova ha fatto gli studi pre-universitari e universitari. Docente nel corso post-laurea (per psicologi e specialisti ginecologi) di psicoprofilassi ostetrica dell’Università di Padova E' sessuologa clinica (altre a consulente) e Formatore dell'istituto Internazionale di Sessuologia di Firenze diretto dalla prof. Roberta Giommi. Ha frequentato il corso di Mindfulness presso l’AISPA di Milano, autrice di lavori scientifici su vari argomenti legati alla specializzazione. Coautore di volumi sul benessere delle donne e sul benessere dei ragazzi.

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