On the Road – 7°Convegno nazionale di Toponomastica Femminile

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Il 7°Convegno nazionale di Toponomastica Femminile si è svolto a Lodi-Melegnano dall’11 al 14 ottobre 2018, dopo quelli degli anni precedenti di Roma, Palermo, Torino, Alcatraz (Gubbio), Napoli e Imola. Il titolo scelto quest’anno dalla presidente dell’associazione, Maria Pia Ercolini, è ON THE ROAD – Viaggiatrici, migranti, pendolari, frontaliere… un viaggio reale e simbolico in prospettiva femminile, trattato nei diversi ambiti storici, sociologici, psicopedagogici, letterari, giornalistici, sociologici.

 

locandina.Lodi.02.19_stampaIl Convegno si è anche configurato come corso di formazione per docenti. Le toponomaste locali hanno lavorato con impegno per realizzare giornate arricchenti e stimolanti non solo per le “addette ai lavori”, ma anche per cittadini e cittadine, che hanno voluto condividere con loro le interessanti proposte
La mostra Viaggiatrici ha accompagnato il Convegno, con i suoi 57 pannelli, illustrando tutte le varie sfaccettature del viaggio al femminile, dal viaggio alla ricerca di sé ai viaggi delle esploratrici, dai viaggi di nozze ai viaggi della disperazione delle migranti e molti altri. Le toponomaste di tutta Italia hanno dato così il loro contributo nell’elaborazione di piccoli sintetici saggi suggestivi nel rendere l’idea di cosa sia stato nel tempo e nello spazio il viaggiare delle donne, scalzando l’immaginario classico, come sottolinea Danila Baldo nell’introduzione, del viaggiatore per antonomasia, l’eroe omerico Ulisse, in viaggio per dieci anni tra fantastiche avventure ed esplorazioni ardite, e della sposa fedele Penelope, che attende chiusa nella stanza nuziale e prigioniera nel palazzo reale. Bellissima anche la mostra di SNOQ Lodi, Da grande farò.
L’idea del Convegno a Lodi è partita da lontano, racconta la Consigliera di Parità Venera Tomarchio: nel marzo del 2017, Maria Pia Ercolini, ospite in Provincia al seminario “Educazione contro la violenza”, prospettò questa possibilità all’allora Presidente Mauro Soldati. Dal 2017 si sono succeduti in Provincia tre Presidenti, ma per tutti è sempre valsa l’opportunità di ospitare Toponomastica Femminile, riconoscendo il valore, l’impegno e la tenacia con i quali questa Associazione opera quotidianamente per dare visibilità al ruolo delle donne nell’attuale contesto sociale.
Quanto viene proposto dalle associate prende spunto dalla Toponomastica per svelare il valore delle donne, delle tante donne che si sono impegnate nei campi più svariati, rompendo schemi e stereotipi, donne di cui si sono perse le tracce, donne che non si studiano a scuola e non appaiono nei libri di testo! Fino a qualche tempo fa, si pensava che, grazie alle tante battaglie fatte e alle donne che le avevano condotte, molti obiettivi fossero stati raggiunti. Una normativa, seppur incompleta, era stata scritta, con l’augurio di tramandarla alle prossime generazioni, come spunto, per migliorare.

Oggi, purtroppo si stanno sgretolando anche queste poche certezze: stiamo assistendo al rischio di un graduale smantellamento dell’autodeterminazione delle donne, ad un pericoloso, quanto nocivo per tutti, arretramento culturale. È per questo e per le gravi conseguenze che ne verranno, che riteniamo fondamentale e prioritario che ciascuna di noi, ma anche “ciascuno”, ponga nella Differenza il Valore dell’essere umano e nella Cultura il suo esplicitarsi.
Ma uno spiraglio di speranza ci conforta, perché siamo riuscite a gettare un seme di consapevolezza nelle nostre studenti. Durante la prima giornata del Convegno si è svolta in contemporanea una sessione dedicata a studenti e docenti, coordinata dalla docente Elvira Risino, nel corso della quale una rappresentanza di studenti per ogni classe ha presentato i lavori svolti nelle scuole nell’ambito dei diversi Concorsi indetti dall’associazione. Dal confronto e dalla successiva discussione sono emerse, tra le studenti, una consapevolezza e un desiderio di cambiamento della loro condizione di donne. E ciò può essere considerato il più significativo risultato del percorso svolto, visto che all’inizio gli argomenti trattati erano percepiti più che altro come un ampliamento disciplinare o pluridisciplinare. Ma la passione e l’agire delle loro insegnanti ha fatto la differenza e ciò ha permesso a una delle studenti presenti di affermare: “Ci ha fatto molto piacere partecipare al progetto della Toponomastica femminile perché ci ha fatto capire quello che siamo, quello che valiamo, ma anche quello che dovremmo essere”.
Durante le tre giornate si sono succeduti momenti di approfondimento attraverso gli interventi delle relatrici e attività ed eventi nelle sezioni pomeridiane che hanno arricchito e diversificato l’offerta formativa.
Così, nella prima giornata, al mattino, dopo i saluti dei rappresentanti degli enti territoriali, si sono potuti ascoltare i contributi della storica Rosanna de Longis che ha parlato di Viaggi, migrazioni, percorsi: la mobilità delle donne nella storia; della pedagogista Barbara Mapelli su Il viaggio alla ricerca di sé e della giornalista Angela Milella su L’identità di genere in contesti multiculturali.
Il pomeriggio, invece, si sono svolte diverse attività: visite guidate a mostre del Festival della Fotografia Etica e una visita guidata al centro storico cittadino, sotto la direzione di Monica Rossi, itinerario che ha avuto il suo momento più alto nella scoperta del Tempio civico dell’Incoronata, vero gioiello del Rinascimento lombardo.
Da anni alcune delle iniziative più riuscite si concretizzano attraverso la collaborazione con associazioni locali e la sinergia con il territorio è uno strumento importante per gli obiettivi di intitolazione che l’associazione si pone, per la divulgazione del ruolo della donna nella storia e nella società odierna. In quest’ottica è stata organizzata la biciclettata sulle piste ciclabili lodigiane per raggiungere l’Azienda Ferrari Formaggi di Ossago Lodigiano, che ha offerto l’assaggio di molti dei suoi prodotti durante il buffet in Provincia e quello al teatro Nebiolo di Tavazzano. In azienda siamo stati accolti con entusiasmo dall’imprenditrice Laura Ferrari che, con le sorelle Claudia e Silvia, dirige un’azienda di livello internazionale.
La prevista biciclettata nella campagna lodigiana, che avrebbe dovuto svolgersi in collaborazione con “Le lippe” e “CicLodi Fiab”, è però saltata a causa del maltempo, ma il gruppo (accompagnato da Giuseppe Mancini, Giordana Pavesi e Monica Rossi) ha comunque raggiunto la meta.

Il tema del viaggio interiore è anche stato affrontato durante una lezione di Yoga Ratna, scuola fondata da Gabriella Cella, prima in Italia ad aver ideato una via femminile allo yoga, attraverso una pratica attenta alle caratteristiche specifiche, ai ritmi e cicli del corpo delle donne.
La giornata si è conclusa con un gustoso buffet (offerto dalla Strada del Vino San Colombano e dei sapori lodigiani e dal Consorzio dei vini di San Colombano) con risotti, salumi e formaggi tra cui la tipica “raspadüra” lodigiana, sottilissime sfoglie di grana giovane “raspato” in diretta per il piacere del palato di tutt*.
La mattina del secondo giorno si è aperta con il contributo di Daniela Fusari, della Società storica lodigiana, che, in un intervento dal titolo C’è chi arriva e c’è chi parte. Maria Cosway e Francesca Cabrini: due vite in viaggio, ha presentato due figure di donne legate al territorio lodigiano, nelle cui vite l’esperienza del viaggio è stata fondamentale. La prima, Maria Cosway, perché, nata a Firenze da genitori inglesi, è poi vissuta a Londra, Parigi, Lione per stabilirsi infine a Lodi; la seconda, Francesca Cabrini, nata a Sant’Angelo Lodigiano, perché ha legato la sua vita a quella degli emigranti italiani, condividendone l’esperienza del viaggio transoceanico per ben 28 volte. Le loro biografie hanno però altri aspetti in comune: sono state entrambe educatrici con un approccio pedagogico innovativo, ma sono state anche donne attive, pratiche e con una forte impronta di imprenditività.
via_donne2Isa Ottobelli, Presidente ANPI provinciale di Lodi, ha raccontato le vite In viaggio verso la libertà delle partigiane che hanno combattuto nella Resistenza e di molte altre donne che, pur senza imbracciare le armi, hanno dato un enorme contributo alla lotta per la liberazione dell’Italia da Fascismo e Nazismo.
La sociologa Graziella Priulla, docente all’Università di Catania, nella sua comunicazione dal titolo Viaggi nell’orrore. Le donne come bottini di guerra ha richiamato l’attenzione sul fatto che dagli albori dell’umanità ai più recenti scenari di conflitto le donne siano sempre state oggetto di violenza e di stupro, strumenti attraverso i quali realizzare operazioni di pulizia etnica.
L’attenzione si è poi spostata al presente attraverso il contributo sul Turismo di genere di Iaia Pedemonte, fondatrice di GRT – Gender Responsible Tourism, un’organizzazione che favorisce l’imprenditorialità femminile nel settore del turismo, facendo incontrare l’offerta di ospitalità e artigianato locale con le richieste e le curiosità di chi viaggia in modo attento alla sostenibilità e responsabilità ambientale. A conclusione della prima sessione mattutina, Teresa Lapis ha presentato il suo contributo su Glocalizzazione e mobilità delle donne.

Nella seconda sessione Silvana Citterio, per Milano si fa storia, ha parlato di Cristina Trivulzio di Belgioioso, raccontando in particolare dei suoi viaggi.
I tre interventi successivi hanno avuto per argomento la presentazione, da parte dei loro autori, di testi su figure femminili, tra la scrittura saggistica e la narrativa di ricostruzione storica. Salvatore Liotta con la sua relazione dal titolo Anna Rech: una storia di emigrazione ha portato l’attenzione sulla figura di Anna Rech, una contadina bellunese che a fine Ottocento, vedova, analfabeta e con sette figli da mantenere, attraversa l’oceano e si ricostruisce una vita in Brasile.
Milton Fernàndez, ha raccontato l’origine del suo libro Donne. Pazze, sognatrici, rivoluzionarie…, trentaquattro ritratti di donne controcorrente. Infine Ester Rizzo, nell’intervento Le donne di Santa Caterina: un viaggio tra diritti e ricami, ha presentato il suo ultimo lavoro, Le ricamatrici, ricostruendo una storia di emancipazione femminile di fine anni ’70 a Santa Caterina Villarmosa.
A chiudere l’intensa mattinata un gustosissimo pranzo preparato da studenti e docenti dell’IPC Einaudi di Lodi, con una torta a sorpresa dedicata al convegno!
Il pomeriggio ha proposto una visita guidata alla Fondazione Cosway, dove, nella Sala Musica, il presidente Francesco Chiodaroli ha arricchito il profilo della fondatrice del Collegio delle Dame inglesi con altri elementi interessanti sotto il profilo artistico e musicale.

Durante i pomeriggi delle due giornate lodigiane, ragazzi e ragazze di diversi istituti, guidate dalle insegnati Alice Vergnaghi e Mariarita Coccimiglio, si sono cimentate nella street art. Il progetto, inizialmente, avrebbe dovuto portare alla realizzazione di un murales su una parete esterna della scuola Don Milani in onore delle Giuste, donne che con la loro azione hanno contribuito allo sviluppo umano, civile e sociale. A causa delle avverse condizioni meteorologiche, ciò non è stato possibile e le docenti responsabili hanno optato per la produzione di pannelli che fossero studenti-a-toponomasticatestimonianza della riflessione dei ragazzi e delle ragazze sulle tematiche di genere e sull’oggetto del Convegno. Al laboratorio dell’11/10 hanno partecipato alunni/e del LAS Piazza di Lodi, che hanno svolto la funzione di tutor dei loro compagni provenienti dall’Istituto Cazzulani di Lodi e dall’Istituto Benini di Melegnano; il secondo giorno, sempre gli artisti del Piazza sono stati affiancati da due studenti del Liceo Maffeo Vegio di Lodi. Sono stati completati cinque pannelli di cui tre sono stati esposti a Melegnano, l’ultimo giorno del Convegno. In tutti il tema dominante è stato il cammino verso la parità reso attraverso l’immagine di una scalinata con vari piani intermedi che indicavano le tappe di questo cammino; ma anche attraverso la rappresentazione di una figura femminile che procede lungo un viale e rivendica posizioni di potere. In un pannello si è data priorità alla realizzazione di un messaggio affidato alle parole Evolution Women. Gli ultimi due pannelli sono stati poi completati successivamente e il progetto del murales sarà realizzato entro questo anno scolastico.

Le due giornate lodigiane si sono concluse in modo significativo con l’intitolazione di una sala comunale utilizzata per rappresentazioni teatrali a Giannetta Musitelli, una donna lodigiana che ha dato molto alla città sotto il profilo educativo e artistico. In quella stessa sala Elena Guerrini ha poi interpretato il monologo di cui è anche autrice, Via delle donne. Insomma, una chiusura del tutto pertinente con la mission di Toponomastica femminile… ma anche molto divertente.
Sabato si è aperta la giornata melegnanese del Convegno, con il patrocinio del Comune di Melegnano. Nel Portico del Cortile d’onore del Castello mediceo le /i convegniste/i hanno potuto apprezzare due mostre: quella sulle Costituenti, offerta da Snoq Lodi e quella sul “Viale delle Giuste”, realizzata dal Gruppo Lodigiano di Toponomastica femminile. Nella suggestiva cornice della Sala delle Battaglie del Castello Mediceo la giornata si è aperta con i ringraziamenti di Laura Saccani alla donna che ha fermamente voluto e appoggiato i progetti realizzati, dal 2012 ad oggi, dall’Istituto di istruzione superiore Benini di Melegnano sulla Toponomastica femminile: l’assessora all’istruzione e alle pari opportunità della passata amministrazione Raffaela Caputo, una vera pioniera. Hanno poi preso la parola l’assessora Roberta Salvaderi del Comune di Melegnano e il Dirigente scolastico Marco De Giorgi dell’Istituto Benini, raccontando il percorso intrapreso in questi anni per dare visibilità alle donne Melegnanesi ed in particolare a Sofia Predabissi, Maria Tersa Chiozzotto, Rachele Cesaris e Mariuccia Gandini, figure femminili fondamentali per il mondo della sanità e dell’istruzione. A sorpresa è intervenuto anche il sindaco Rodolfo Bertoli, che ha manifestato apprezzamento per i progetti realizzati e una grande sensibilità per il linguaggio di genere.
Al tavolo del convegno si sono alternate, con la moderatrice Sara Marsico, la giornalista e scrittrice Giusi Sammartino, che ha raccontato le storie di donne migranti che ce l’hanno fatta , Donatella Martini Ciampella, Presidente di Donneinquota, che ha sottolineato l’importanza dell’impegno politico delle donne e Sara Sesti, che ha svolto una interessante relazione sul tema della tante scienziate dimenticate dai libri di storia.

Nella seconda parte della mattinata, moderata vivacemente da Carmen Sulis, sono intervenute Elena Ferrari e Antonietta Di Salvo, Michela Cerocchi, Federica Pintus e Claudia Speziali, raccontando le vie delle donne e gli itinerari di genere di Ferrara, Parma, Brescia e Bologna. Durante la discussione Nadia Cario e Grazia Mazzè hanno presentato i biscottini Toponomastici realizzati dai detenuti della casa di reclusione “Due Palazzi” di Padova in collaborazione con una onlus e la Pasticceria Giotto di Padova. E’ stata l’occasione per ribadire quanto sia importante il lavoro in carcere per ridurre il fenomeno della recidiva.
Nel tempo dedicato alla discussione sono stati affrontati i temi del disegno di legge Pillon e della giornata di mobilitazione delle donne del 10 novembre. Anche la scabrosa vicenda dei bambini stranieri di Lodi è stata oggetto di un dibattito che ha visto la ferma condanna dei presenti al provvedimento della Giunta Lodigiana.
Nel pomeriggio ci sono state, a cura della Pro Loco di Melegnano, la visita del Castello con la guida storica Lilia Rottoli, notaia in Melegnano e gli itinerari di genere, realizzati dalle studenti della V C RIM DEL Benini di Melegnano sotto la guida sapiente della docente Federica Chmielewski. Alle 18, presso il Teatro La Corte dei Miracoli si è svolta una rappresentazione delle Ribelli contro la mafia, spettacolo coinvolgente a cura della omonima compagnia itinerante. A chiudere la giornata l’apericena a cura delle donne della Banca del tempo di Melegnano e delle studenti della V C RIM. Un plauso particolare va alle diverse associazioni e realtà del volontariato locale che hanno dato la loro disponibilità e il loro tempo per la riuscita della terza giornata del Convegno Ontheroad.
Ringraziamenti particolari a Mauro Zennaro, il grafico curatore di manifesti, locandine e depliant!!

Firmato
Per i gruppi Toponomastica femminile Lodi-Melegnano
Danila Baldo, Daniela Fusari, Sara Marsico, Giordana Pavesi, Elvira Risino,
Venera Tomarchio, Alice Vergnaghi

festeggiamenti

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Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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