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    Home»Donna e lavoro»Donne e arte»Storie di donne e di artiste. Aidan Salakhova
    Donne e arte

    Storie di donne e di artiste. Aidan Salakhova

    Milene MucciBy Milene Mucci21/06/2018Updated:21/06/2018Nessun commento5 Mins Read
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    Aidan
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    Storie di donne e di artiste: Aidan Salakhova, la sua Arte e l’anima, che si svela e disvela con lei, di tutte le donne del mondo

    Aidan Salakhova, artista di livello internazionale, scultrice, pittrice, fotografa, l’ho conosciuta ancora prima di incontrarla di persona. E’stato nell’impatto con le sue opere finite ed in fieri in un laboratorio magico.

    20180607_163645 (1)20180620_125440 (1)Una struttura di fine ottocento, con una luce splendida, nascosta dietro una rivendita di materiali edili, un luogo che devi proprio voler cercare e trovare. L’ho conosciuta attraverso la luce di bellezza e di rispetto che si è accesa negli occhi dei suoi collaboratori mentre parlavano di lei. Gli artisti della “Cooperativa Scultori Carrara “che la aiutano a realizzare i suoi progetti e che riescono a tirare fuori, per lei e con lei, “ l’anima” da un blocco di marmo come solo mani che davvero si sporcano di polvere, di fatica e ricche di sapienza millenaria riescono ormai a fare. L’ho conosciuta attraverso ”Duality” che mi sono trovata all’improvviso davanti. La scultura di incredibile potenza e bellezza per cui ha posato Naomi Campbell ed esposta nel 2016 da Saatchi a Londra. Conosciuta attraverso la serie di veli di marmo dei suoi lavori finiti e di quelli appena sbozzati della sua prossima “Ultima cena”. Veli di morbido, lievissimo marmo che sembravano lasciati li’ per caso  da una altera dea di passaggio. Si perchè in tutti i lavori di Aidan quella che passa è  la fierezza. La assoluta, totale volontà di trasmettere la fierezza e la potenza di essere donna. Fosse solo anche con l’ unico fotogramma di uno sguardo sotto un burqa, come in uno dei suoi video. Insomma, volevo incontrarla ma qualche giorno era passato da quando ne avevo espresso il desiderio e, sinceramente, credevo ne fosse ormai scemata la possibilità. Magari era in Russia o in giro per il mondo e non rientrava in Italia. Poi un messaggio da Diego, uno dei suoi meravigliosi collaboratori di Carrara. “Aidan è qui . Ti aspetta”.

    Beh, se non siete mai stati in un laboratorio di scultura di marmo fatelo, prima o poi. E, possibilmente, fatelo in uno a Carrara. In uno di quelli veri, rari ormai.
    Quelli dove si finisce tutto a mano..dove i robot non entrano,tanto per capirci. Solo lì potrete accorgervi che sono un’opera d’arte anche certi scarponi pesanti , consumati dal lavoro indossati da chi ci lavora. Solo lì potrete capire la bellezza di forme che vedi uscire da un blocco di marmo  come fossero state sempre li solo ad aspettare di essere liberate da quelle mani, il tutto in mezzo ad una polvere che sembra neve, tutto ricopre e rende immacolato , quando cala il silenzio e il rumore del lavoro si ferma.

    20180607_164400 (1)20180620_131810E, in un luogo cosi, ora Aidan è davanti a me . In un momento di pausa, esattamente con quegli scarponi, canottiera da lavoro e un paio di occhi neri incredibilmente profondi. Talmente profondi che neanche per me , che ne faccio un punto di valore imprescindibile nel contatto umano, è facile sostenere il suo sguardo. Si perchè Aidan è come se possedesse quello di tutte le donne del mondo. Della “storia” di tutte le donne del mondo. Quello della tenerezza consapevole della importanza del proprio privato di madre, di moglie , di figlia  e quello della fierezza della propria Arte, del proprio importante lavoro da mostrare al mondo. Quello che una donna, qualunque donna, dovrebbe avere e arrivare a possedere , con armonia e consapevolezza, per affermare la propria completezza di essere umano.
    “La questione della libertà delle donne “mi dice” è  un problema mentale della donne che non ha confini geografici. Siamo tutte in una sorta di cornice preordinata, di regole di una societàù che ha fatto si che le donne siano quasi in una gabbia. Solo le donne possono decidere di uscire da questa. Solo noi possiamo deciderlo. Non è una questione di uomini”. E il messaggio della sua Arte è, quindi, soprattutto per le donne. Perchè capiscano se stesse, oltre ogni limite , schema, oltre ogni metaforica gabbia in cui ci vogliano rappresentare”.
    “Il velo “mi spiega Aidan” nella mia arte si ripete perchè   è l’anima della Donna. Esattamente come l’anima, infatti , è qualcosa di morbido,non strutturato. Qualcosa che si può modificare, può assumere forme differenti”…che puo’ essere libero di essere come vuole, se lo vuole…penso io.
    “La mia arte oggi è in una sorta di Rinascimento. Io sono convinta che ci sia, che si possa partire da questo mettendo ora insieme tutto quello che è stato prima. Ma, per le donne, la priorità oggi è sempre scegliere. Ogni donna deve sempre farlo. Scegliere di ”essere onesta” , spiegando a chi ha intorno cosa sia la propria personale priorità”

    L’onestà verso se stesse quindi come primo strumento di vita  e sorrido dentro di me pensando che è il mio mantra personale. La stessa onestà per affermare la libertà della propria  Arte  mostrata nel non demordere dall’esporre lo stesso le sue opere, per esempio , dopo la censura da parte del suo Paese  alla Biennale Internazionale di Venezia del 2011 cui segui’  l’ordine di rimozione dal padiglione dell’Azerbaigian , opere che lei decise, però, di spostare nel Padiglione Italia che si offrì di  ospitarle. Insomma, la Donna nell’arte e nei lavori di Aidan proprio grazie alla sua anima non ha confini, non ha barriere religiose, né etniche. Ha un sentire proprio, intimo.
    Un’ anima universale che esattamente come i suoi veli di marmo si svela e si disvela.
    Coprendo e scoprendo cuore e mente, che si ritrovano cosi, simili, uniti a battere e combattere insieme per essere fieri e liberi. Esattamente come in Aidan e in quelli di tutte le Donne, ovunque nel mondo che lei, con la sua Arte, continua a far pensare ed emozionare.

    http://www.aidans.ru/
    http://www.cooperativascultoridicarrara.it/

     

    Aidan Salakhova donne artista
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    Milene Mucci
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    Milene Mucci. Nata il giorno della Befana ad Arezzo vive a Carrara fra le Apuane e il mare . Scrive per Dols ( da anni) , per Exibart e Huffington Post. E' Arteterapeuta e Counselor Professionista formata in Aspic (Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale) . Formatrice di Metodo Caviardage per la RdA , conduce laboratori di scrittura e mediazione artistica per la crescita personale, soprattutto in relazione all'empowerment femminile. Sua e' la rubrica su Dols dal titolo "Donne si nasce assertive si diventa" Gia' impegnata in battaglie per i diritti civili con Ignazio Marino e l'Associazione "Luca Coscioni ",è membro della Fondazione "Antonino Caponnetto" ,che si occupa di lotta alle mafie ,cittadinanza attiva , legalita' e Costituzione. Ha due figli ormai adulti ed in giro per il mondo ed un gatto di nome Sheva che le fa da assistente e che , per ora, e' ancora a casa .. :-)

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    Caterina Della Torre

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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

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La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
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Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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