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    i DIRITTI DELLE DONNE

    Prime donne tra premi medaglie ed onorificenze

    Ester RizzoBy Ester Rizzo24/05/2018Nessun commento8 Mins Read
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    I premi sono sempre stati, per le donne, una meta difficile da raggiungere e l’esiguo numero delle premio Nobel ne è una testimonianza. La ricerca che abbiamo effettuato ce lo ha confermato: liste interminabili di nominativi maschili, pochissimi quelli femminili.

    Iniziamo con i premi letterari assegnati alle italiane. Paola Masino è stata, nel 1933, la prima donna ad ottenere un riconoscimento, il secondo posto, al premio Viareggio con il romanzo Periferia; Elsa Morante è stata la prima, nel 1957, a vincere il premio Strega con L’isola di Arturo; Gianna Manzini la prima, nel 1971, a vincere il premio Campiello con Ritratto in piedi. Maria Bellonci la prima a vincere il premio Viareggio con Lucrezia Borgia nel 1939.
    Tra le straniere,
    Hilary Mantel, scrittrice britannica, è stata la prima a vincere il “Man Booker Prize for Fiction”, il più prestigioso premio letterario inglese, per ben due volte, nel 2009 e nel 2012. Viene definita “la regina del romanzo storico”

    In ambito teatrale, Emma Dante, è la prima donna a vincere, nel 2014, il prestigioso premio Ubu con Le sorelle Macaluso, sia come miglior spettacolo sia come migliore regia. L’Ubu, nato trentasette anni fa, è il più importante riconoscimento del teatro italiano.
    Nel cinema, Jeanne Moreau, è stata la prima a ricevere il Leone d’oro alla carriera della Mostra del Cinema di Venezia, nel 1992.
    Tra le pittrici Maria Vieira da Silva nel 1996 è stata la prima donna a ricevere il Grand prix national des Artes e des Lettres.
    Julia Morgan è la prima architetta, nel 2014, a ricevere la medaglia d’oro dell’American Institute of Architects. È questo un premio postumo in quanto Julia, nata nel 1875 a San Francisco, è deceduta nel 1957. Prima di lei solo un elenco di architetti illustri, da Frank Lloyd Wright a Le Corbusier. Vanta altri primati: è stata la prima donna a laurearsi alla École des beaux-arts di Parigi e la prima donna ad ottenere la licenza di architetta in California.

    Zaha Hadid è stata la prima a ricevere, nel 2004, il Pritzker Price, istituito ben ventisei anni prima per gli architetti più meritevoli. Zaha, nata a Baghdad il 31 ottobre del 1950 è morta a Miami il 31 marzo del 2016. Si era laureata a Beirut in Matematica e poi si era trasferita a Londra. Ha insegnato nelle università più prestigiose del mondo. Tra le sue opere più celebri il MAXXI di Roma, l’Aquatic Center di Londra, il Centro Culturale Heydar Aliyev di Baku, la stazione della funicolare di Innsbruck, l’Opera House di Guangzhou in Cina. In un’intervista ha dichiarato: “Pare che io sia nata per superare costantemente le frontiere. L’ho fatto lasciandomi alle spalle il mio mondo, il Medio Oriente, l’ho fatto ancora opponendomi alla corrente di maggioranza degli architetti occidentali […] lo faccio ancora oggi, giorno dopo giorno, nel mio laboratorio progettuale. Credo che il transnazionalismo concettuale, prima ancora che reale, sia la chiave per comprendere lo sviluppo del mio lavoro”. Riguardo alla questione femminile ha così denunciato: “Fateci caso: all’università ci sono in media metà studenti e metà studentesse, poi quando comincia la professione, le donne quasi spariscono, diventano spesso collaboratrici di mariti o compagni, che poi vincono ad esempio il Pritzker, come è successo con Robert Venturi, la giuria si è completamente dimenticata di Denise Scott Brown, sua compagna e collaboratrice insostituibile”.

    Frances Elizabeth Allen, statunitense, è stata, nel 2006, la prima donna a ricevere il l’A.M. Turing Award, il cosiddetto “Premio Nobel dell’Informatica”.
    In campo scientifico, tra le italiane, Luisa Torsi è stata la prima donna ed anche la prima tra gli scienziati italiani a ricevere, nel 2010, il premio internazionale “H.E. Merck” destinato a ricercatori che hanno inventato nuovi metodi di analisi in grado di migliorare la qualità di vita dei cittadini.
    Rossella Elisei, nel 2012, è la prima insignita del premio “Light of Life Foundation” per la ricerca scientifica, un premio che, in precedenza, era stato assegnato solo a ricercatori uomini.
    Sempre nel 2012 Miriam Vitello è la prima a vincere, il premio della SIF (Società Italiana di Fisica).
    Nel 2013 Paola Viganò è stata la prima donna ad aver vinto il “Grand Prix de l’Urbanisme”, istituito nel 1989.

    Tra le donne che per prime hanno ottenuto delle medaglie, ricordiamo le italiane Caterina Scarpellini e Luigia Picech. Caterina è stata la prima ad ottenere dallo stato italiano una medaglia d’oro per il valore delle sue ricerche e Luigia, centralinista di Tarvisio, la prima donna della Resistenza ad essere decorata con medaglia d’argento al valor militare.
    Tra altri vari premi segnaliamo quello ottenuto,nel 2009, da Cristina Zodda :il premio “Alpino dell’Anno” mai dato ad una donna .

    In questa nostra ricerca tra premi e prime donne, abbiamo appreso la notizia che il premio internazionale “Abdullah bin Abdulaziz” è stato vinto nel 2008 da una donna italiana Claudia Tresso. È un premio annuale per la traduzione di opere dall’arabo in altre lingue. Il riconoscimento viene rilasciato dalla Biblioteca pubblica “Re Abdulaziz” di Riad e ha lo scopo di promuovere uno scambio culturale tra i vari paesi del mondo.
    Claudia è docente di lingua araba alla Facoltà di Lingue dell’Università di Torino e questo suo premio rappresenta il primo riconoscimento ad una donna.

    Maria Boni Brighenti è stata la prima donna a ricevere la medaglia d’oro al valor militare. Era un’infermiera nata il 3 settembre del 1868 a Roma. Appena sposata si recò in Libia con il marito tenente. Nel 1915, durante un combattimento, anche se ferita, corse in aiuto dei soldati. Questa la motivazione del conferimento: “Durante il lungo blocco di Tarhuna, fu incitatrice ed esempio di virtù militari, con animo elevatissimo e forte prodigò sue cure a feriti e morenti, confortandoli con infinite risorse della sua dolce femminilità. Il 18 giugno del 1915 seguendo il presidio che ripiegava su Tripoli, rifiutò risolutamente di porsi in salvo, volendo seguire le sorti delle truppe, più volte colpita da proiettili nemici mentre soccorreva i feriti e incuorava alla lotta, morì eroicamente in mezzo ai combattenti”.
    Monica Kristensen è stata la prima donna a ricevere la medaglia d’oro della Royal Geographical Society. È una scienziata, esploratrice e scrittrice nata in Svezia nel 1950 ma cresciuta in Norvegia. Detiene un altro primato: è stata la prima donna ad aver guidato spedizioni in Artide ed Antartide dove ha anche vissuto per anni. Dal 2007 scrive romanzi noir, pubblicati anche in Italia, ambientati nelle Isole Svalbard.
    Per quanto riguarda le onorificenze, Gilberta Gabrielli Minganti è stata la prima donna insignita dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro nel 1964.

    Florence Nightingale fu la prima donna a ricevere, nel 1907, l’Order of Merit, un’onorificenza conferita dal sovrano del Regno Unito. nata nel 1822 a Saint-Seurin (Bordeaux), fu la prima donna insignita della Grande Croce della Légion d’Honneur. Fu una delle più celebri pittrici dell’epoca, figlia d’arte, si formò sotto la guida del padre poiché alle donne erano precluse le scuole di belle arti francesi. Era omosessuale e visse il suo rapporto con l’amata Nathalie come fossero spostate. Amava ritrarre i cavalli e per trovare l’ispirazione si aggirava per i mercati parigini, indossando i pantaloni anche se questo abbigliamento era un reato per le donne. Rosa infatti chiedeva dei permessi alla polizia per poterlo fare, adducendo motivi di salute, e la polizia acconsentiva. Dopo la morte di Nathalie rimase sola per nove anni e poi instaurò una relazione con un’altra pittrice: Anna Elizabeth Klumpke. Morì il 20 maggio del 1898 nominando, nel testamento, la sua compagna erede universale dei suoi beni.

    Il premio Sakharov, istituito nel 1988 dal Parlamento Europeo, viene assegnato a chi ha fortemente contribuito alla lotta per i diritti umani in tutto il mondo. Taslima Nasreen è stata, nel 1994, la prima donna del Bangladesh a vincerlo. Taslima è stata costretta a lasciare il suo Paese per evitare una condanna a morte che i fondamentalisti islamici avevano emesso nei suoi confronti. È una scrittrice ed attivista femminista nata nel 1962. Ha avuto un’adolescenza traumatica a causa delle violenze sessuali subite. Diventata medica,iniziò a battersi per il diritto delle donne alla parità. Nel 1994 rilasciò un’intervista in cui dichiarò che “il Corano dovrebbe essere rivisto completamente”. Dopo questa sua dichiarazione gruppi fondamentalisti religiosi chiesero la sua impiccagione e il governo instaurò un processo per blasfemia nei suoi confronti. Fuggì in India ma nel 2004 un religioso islamico indiano mise una taglia di ventimila rupie sulla sua testa; tre anni dopo un’organizzazione estremista offrì una taglia, questa volta di cinquecentomila rupie a chiunque la trovasse, o viva o morta.. Taslima fu costretta a trasferirsi negli Stati Uniti. Tra i suoi romanzi vogliamo ricordare Vergogna (Lajja), una sorta di reportage che parla degli abusi compiuti nei confronti delle donne e delle minoranze indù in Bangladesh.
    Leyla Zana è invece la prima donna curda a ricevere il premio Sakharov. Ha chiesto sempre giustizia per le migliaia di prigionieri politici curdi in Turchia. Lei stessa ha passato dieci anni della sua vita in carcere, condannata perché, diventata parlamentare, aveva pronunciato il giuramento in lingua curda. Sin da ragazza ha sfidato le tradizioni che opprimevano le donne. Spesso si strappava il velo che le imponevano di indossare.
    Leyla, come tante sue coetanee era analfabeta ma, anche grazie al marito, imparò a leggere e scrivere e a fare politica fino ad essere eletta in Parlamento nel 1991.
    Costanza Bruno, e Margherita Kaiser Parodi Orlando hanno invece “primati onorifici” ottenuti dopo la loro morte. Costanza è la prima ed unica donna ad essere seppellita nel Pantheon di Siracusa e Margherita la prima ed unica sepolta al Sacrario militare di Redipuglia.

    da ”Le mille i primati delle donne” dell’Associazione Toponomastica femminile a cura di Ester Rizzo

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    Ester Rizzo

    Ester Rizzo giornalista e scrittrice nata a Licata nel 1963. Socia fondatrice dell’Associazione Toponomastica femminile. Socia S.I.L (Società italiana letterate). Curatrice del volume “Le Mille: i primati delle donne” (2017) Autrice di “Camicette Bianche “ (2014) “Le ricamatrici “ (2018) “Donne disobbedienti “ ( 2019) “Il labirinto delle perdute” (2021) e “Trenta giorni e 100 lire”(2023).

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    Caterina Della Torre

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    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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