Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • TE METAFORICO
    • Punti di attrazione di Anna Golubovskaja
    • DAYE: LA DEA CHE DÀ LA VITA
    • Io sono il vento
    • Amici di ago e filo
    • David di Donatello 2025 è femmina
    • Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori
    • Black Bag – Doppio gioco
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Punti di attrazione di Anna Golubovskaja

      By Dols11/05/20250
      Recent

      Punti di attrazione di Anna Golubovskaja

      11/05/2025

      DAYE: LA DEA CHE DÀ LA VITA

      11/05/2025

      Io sono il vento

      10/05/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Salute e benessere»PSICOLOGIA»Non è una malattia: lo stalking è una scelta cosciente
    PSICOLOGIA

    Non è una malattia: lo stalking è una scelta cosciente

    Cinzia FiccoBy Cinzia Ficco18/09/2017Updated:18/09/2017Nessun commento7 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    magionami-vanna
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Intervista alla psicologa-psicoterapeuta Lucia Magionami, autrice con la giornalista Vanna Ugolini del libro “Non è colpa mia”

    “L’atto di stalking? La reazione a una passione travolgente tradita, la vendetta a un amore romantico pugnalato alle spalle. Ma non lo si chiami malattia, perché chi fa violenza nei confronti del proprio partner di patologico non ha niente. Definire uno stalker malato significa in qualche modo assolverlo.
    Ad affermarlo è Lucia Magionami, psicologa-psicoterapeuta che, con la giornalista Vanna Ugolini, di recente, ha pubblicato un libro, dal titolo Non è colpa mia (Morlacchi editore).

    Ma se di malattia non si tratta, di cosa è meglio parlare e, a questo punto, cosa si intende per malattia?
    Bisogna essere molto netti sull’argomento considerata la mistificazione che circola nell’opinione pubblica, nei mass media e  in Rete. Il nesso tra atti persecutori, atti violenti, assassinio e malattia mentale, non è un nesso causale che trova fondamento scientifico. Tentativi di subordinare l’atto violento in diversi gradi e declinazioni della vita sentimentale e di coppia alla patologia psichiatrica è un esercizio forzoso.

    non-e-colpa-miaE come considera i raptus che portano alla violenza?
    È un’invenzione aberrante, buona per confondere le acque in sede giudiziaria, ma del tutto infondata sul piano scientifico. Il raptus, come moto insondabile e incontrollabile dell’individuo, non esiste. La violenza di genere, in famiglia o in altro ambito, è sempre il punto estremo di una escalation di comportamenti vessatori e persecutori che l’individuo sceglie di compiere e non sceglie di placare. Questo non significa che malati mentali non possano esercitare violenza di genere. La mistificazione nasce proprio da questa inversione di logica.
    Insomma, la malattia sarebbe un modo per assolvere lo stalker.
    Certo. Si crede di trovare una giustificazione di carattere patologico in tutti i casi di violenza solo perché qualche malato mentale ha sicuramente commesso violenza di genere.

    Al contrario, come sarebbe giusto definire uno stalker?
    La persona che fa violenza in una relazione sentimentale può vivere un disagio mentale, una patologia della relazione, può attraversare periodi di sconforto, depressione, abuso di sostanze, può essere colta da eventi gravi, ma qualsiasi fatto la condizioni, e qualsiasi sentimento la pervada, non si potrà mai dire che siano queste le cause responsabili degli atti di violenza. La risposta violenta a situazioni sentimentali, familiari, richiede una determinazione. L’individuo sente di non avere altra scelta per conseguire un risultato a sé congeniale, che può essere: ristabilire un grado di orgoglio sostenibile, mantenere rapporti di dominio nei confronti della partner o affermare la sua supremazia. E allora sceglie l’omocidio. Il problema è, dunque, negli obbiettivi.

    Cosa vuole dire?
    Lo stalker e l’uomo violento non riescono a intravvedere orizzonti di realizzazione che non siano quelli di persecuzione o annientamento della fonte di soddisfazione che si ribella o che li ha abbandonati in modo definitivo. Essi non riescono a rinunciare alla soddisfazione del più torvo risentimento. E per questo lo stalker e il femminicida  sono da considerarsi banalmente umani. Troppo umani. È più corretto in questi casi parlare di persone con grossi problemi relazionali, incapaci di gestire le loro emozioni, persone che non riescono a descrivere ed esprimere tali emozioni a se stessi e agli altri. Si tratta di persone incapaci di reggere la frustrazione, che cercano di placare la loro ansia nell’immediato con atti di cui non percepiscono le conseguenze.

    Ci sono elementi che accomunano gli stalker?
    Il fenomeno dello stalking è trasversale. Stando ai dati fino ad ora raccolti, no. Non fa parte di determinate classi sociali, non c’è un’età più frequente, non c’è una particolare provenienza geografica. La ricerca di categorie omogenee in cui inserirlo non porta da nessuna parte. La persecuzione e la molestia non sono nemmeno diagnosticabili come segni di psicopatologia, sebbene in alcune psicopatologie si riscontrino proprio questi atti. Medesimo discorso è da farsi in ordine alla tossicodipendenza. Ciò conduce direttamente al nucleo del problema.

    Quale?
    I comportamenti persecutori sono scelte comportamentali controllabili dall’individuo, attraverso gli strumenti culturali, etici, morali di cui dispone. Essi sorgono da scelte coscienti, così come il femminicidio.

    Quali sono le frasi più frequenti degli stalker che ha in terapia?
    Intanto lo stalker tende a minimizzare, sminuire la portata del danno procurato. Una volta dimostrata la gravità della sua condotta, il persecutore accusa la vittima, ai suoi occhi, colpevole di comportamenti lesivi: trascuratezza, abbandono della relazione, scarsa chiarezza nelle dimostrazioni di interesse, provocazione palese, diffamazione. In questo modo gli atti persecutori vengono inquadrati in una sorta di legittima reazione, o almeno, sono raccontati come risultato di una perdita di coscienza indotta. Si tratta del fenomeno della colpevolizzazione secondaria. E di fronte a questo atteggiamento il terapeuta deve mettere da parte l’emotività e, ascoltare. Nessuna disapprovazione o censura. Sarebbero dannose. Non è una cosa semplice perché  lo stalker o la stalker rifiutano la descrizione dei propri atti e giocano una partita al ribasso. In molti casi lo stalker si descrive come còlto da passione e amore, riconducendo ogni  atto al tentativo di riconquista del rapporto perduto. In altri casi, il persecutore sostiene di essere stato spinto dalla condotta della vittima a compiere atti dai quali si dissocia, ma che ritiene, comunque, giustificati.

    Quindi?
    Molti non si capacitano della dimensione penale dei propri atti, ritenendosi incompresi nella loro intenzione romantica. Quando l’orizzonte di riconquista è perduto, lo stalker entra a piedi pari nel piano vendicativo. Egli si ritiene vittima di angheria. Percepisce la perdita del suo oggetto di passione come un attacco alla sua dignità. Il dolore che ne deriva può essere lenito soltanto infliggendo pari dolore a chi lo ha pugnalato alla schiena, secondo un’espressione ricorrente. Come si vede la violenza è solo una vendetta, utile ad offuscare la mente per non dover affrontare la frustrazione da rifiuto a cui non si è stati educati. Lo stalker di solito non accetta con naturalezza che qualcosa, una relazione, possa finire.
    Ha parlato di educazione al fallimento.
    Certo. La persistenza di una concezione possessiva del rapporto sentimentale e familiare è il terreno in cui cresce la violenza di genere, ma più in generale la violenza nella relazione di coppia. Il maschilismo continua a resistere, e dà i suoi orrendi frutti ancora oggi, perché non si riesce a scardinare il valore del possesso dalla vita di relazione. Finché si continuerà a descrivere la relazione sentimentale come luogo in cui i singoli si privano di una parte di sé consegnandosi alla volontà dell’altra, persisterà l’idea di appropriazione, cattura, e dominio. Sentimenti di cooperazione, promozione reciproca, cura,  protezione, difficilmente possono essere associati al possesso dell’altro. Perciò quella maschilista è da considerare una subcultura del possesso che disgraziatamente coinvolge anche il mondo femminile.

    Le capitano casi di uomini maltrattati da donne?
    Sì, certamente. Vi sono casi in cui la vittima della violenza è un uomo. Nonostante la violenza di genere sia legata strettamente all’atavico dominio maschile sulla donna – i numeri lo raccontano molto bene- la persecuzione violenta praticata da donne su uomini esiste e si manifesta con dinamiche simili. Questa presenza per nulla marginale di violenza – intendo quella mirata al dominio sulla vittima – (fisica, psicologica, economica) racconta quanto dicevo in precedenza. La radice della violenza persecutoria è la concezionepossessiva del rapporto di coppia. L’altro è strumento di piacere, funzionale ai privilegi del dominatore. Sia esso maschio o femmina. Al mantenimento di una cultura del possesso, il cosiddetto mondo femminile contribuisce in maniera significativa, senza attenuanti per nessuno. Perciò occorre lavorare a cambiare i valori. In questo senso si potrebbe anche introdurre la questione della violenza nei rapporti di coppia omosessuali, anch’essa radicata nello stesso nucleo ideale: il possesso dell’altro.

    fonte: https://www.democratica.com/interviste/stalking-intervista-psicologa-lucia-mag

    malattia stalkink
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Cinzia Ficco
    • Website
    • Facebook

    Pugliese, classe ‘69, laureata in Scienze politiche, giornalista pubblicista, è responsabile del magazine www.tipitosti.it, il blog di chi non molla. Sposata, ha una bambina che si chiama Greta, si diverte a scrivere per lei racconti. Ha pubblicato Josuè e il filo della vita, Il re dalle calze puzzolenti, Tina e la Clessidra, con la casa editrice Edigiò. L’ultimo è Mimosa nel regno di sottosopra, pubblicato da Intermedia.

    Related Posts

      HA ANCORA SIGNIFICATO PARLARE DI FEDE? 

    12/03/2025

    Affetti smarriti e ritrovati

    19/02/2025

    KRONOS KAIROS e il “lusso” del lutto

    05/02/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Post su Instagram 18277177894256402 Post su Instagram 18277177894256402
    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK