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    Home»Pari opportunità»Donne politica»Le madri che se ne vanno, il femminismo che resta
    Donne politica

    Le madri che se ne vanno, il femminismo che resta

    DolsBy Dols09/11/2015Updated:09/11/2015Nessun commento5 Mins Read
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    Adele-Cambria-madri-femminismo
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    E’ morta Adele Cambria, una delle madri del femminismo
    “a me non piace piacere a molti, ma ai pochi a cui piaccio”

    di Elena Luviso

    Il vento del sud porta a Roma Adele da Reggio Calabria negli anni cinquanta.

    Adele Cambria, una delle madri del femminismo romano e nazionale, dalla penna temibile e ironica, ci sorriderà ormai dai video e dalle foto, mentre continueremo a leggere del suo amore per la giustizia sociale, per l’uguaglianza, per il recupero amoroso della storia delle donne. Adele non aveva paura né di mostrarsi qual’era, né di schierarsi contro: la plutocrazia, l’omologazione, l’intolleranza, l’omofobia. Gli occhi chiari erano rimasti nel tempo curiosi e critici di qualunque sopruso; il femminismo era stato una prassi concretizzata con l’impegno, la solidarietà, lo scontro quando necessario a chiarire, la presenza in tanti luoghi diversi, senza chiudersi in settarismi dogmatici. Indagare le verità, senza presumerle, colpire la misoginia attraverso l’ironia, hanno fatto parte del suo impegno politico e femminista, dalla redazione di Effe negli anni Settanta fino alla fine.

    Al suo sguardo il progredire dell’età aveva dato un ulteriore slancio alla libertà di parola, se mai Adele ne avesse avuto bisogno. Erano occhi fermi, senza paura, quasi spudorati nella libertà che insieme alle parole rivendicavano, quelli che insieme alle parole, in una delle ultime interviste rilasciate a Repubblica TV, non lasciavano adito a dubbi. Ma contemporaneamente, occhi leggeri, ironici, anche quando si riferivano a se stessa e alle sue esperienze private. Le foto d’epoca ce la mostrano bella, ricordava le donne gatto di Novella Parigini, e come lei stessa dice nell’intervista non aveva problemi con la sua femminilità; era contenta del suo aspetto fisico, e di lei non si poteva dire, come fa la vulgata, che apparteneva a quelle donne femministe perché talmente brutte da essere indesiderate.

    Adele Cambria non era certo una che ha avuto paura di parlare, né di scrivere, personificando una delle massime del neo-femminismo degli anni Settanta: il non detto non esiste, tutto va nominato, tirato fuori, criticato, se serve dissacrato.

    Dissacrante appunto il suo sguardo nel libro In principio era Marx, altrettanto il regista con cui si mise alla prova come attrice, Pier Paolo Pasolini. Antagonista nella direzione di Lotta Continua e di Effe. Romantico nell’Italia segreta delle donne, dove partiva, da calabra, dalla Magna Grecia, per esplorare nella Penisola quelle donne che il predominio maschile della cultura aveva reso estranee alle generazioni future.

    Con lei mi sono incrociata tanti anni fa ormai, quando da generazione posteriore rispetto alla sua, avevo già chiara la percezione di quelle che come lei, sarebbero state definite le “madri del femminismo” e di ciò che avevano fatto per le altre, tutte le altre, venute dopo, anche per quelle che non si curano oggi di sapere chi fosse. Adrenalina pura immortalata nelle pagine dedicate alle donne: la passione nel raccontarsi e nel raccontare le donne. Il suo passo vivido dell’anima accende curiosità tra le righe del suo scrivere e del suo esserci. Lei accese la mia a 21 al Club delle donne primo incontro ma fatale: 1992.

    Adele aveva un’idea assolutamente precisa delle storture sociali, provocate dalle diseguaglianze e dalle ingiustizie, come pure delle cattive relazioni fra i generi, basate sulla colonizzazione di un sesso sull’altro. La natura di combattente poteva renderla aspra, tagliente, ma non era settaria. Interveniva senza preclusioni, e l’ho incrociata in tanti ambienti diversi: a Minerva Club delle Donne, negli anni Novanta, nelle iniziative con Ginevra Conti Odorisio, a Roma Tre, alla Casa Internazionale delle Donne, in tante occasioni che non necessariamente la riguardavano; ma c’è in particolare un evento che me la fa ricordare con stima e tenerezza. Nel 2003, all’Università di Cassino e Lazio Meridionale, la Presidente del Comitato Pari Opportunità, prof.ssa Fiorenza Taricone, organizzò, un ciclo di Seminari sulle MGF, mutilazioni genitali femminili, in ottica interdisciplinare, come si usava e si usa ancora, dire.

    Accettò con quell’immediatezza che viene da una militanza antica, con il minimo di chiarimenti necessari, perché tutto il resto lo sapevamo ed era già stato detto.

    Nelle prime righe di Appunti di viaggio, – tratto da Libere tutte, liberi tutti: diritti umani e mutilazioni femminili- con la disinvoltura che non faceva sconti, narrava di un suo vicino di tavola, su una terrazza romana, famoso clinico romano, forse già sbronzo. “Prese a raccontare di come lui viaggiando in certi paesi africani portasse sempre con sé un paio di forbicine d’argento alcool e ovatta per disinfettare, aprire e godere, disse, delle adolescenti infibulate in Somalia, in Eritrea, Etiopia”.

    Il saluto ad una penna dall’inconfondibile stile è assai arduo.

    Per questo suo amore per la verità, la generosità e l’impegno in un periodo in cui il massimo dello sforzo per molte è ricavarsi del tempo per lo shopping e la cura dell’immagine, le dobbiamo molto.

    Arrivederci Adele.

    elena luvisoElena Luviso, romana di adozione, ma di origine foggiana. giurista informatico si occupa di cyber crimes anche nell’ottica di genere. La violenza sui i minori,turismo sessuale, traffico di minori pedofilia al femminile e tematiche correlate sono oggetto di ricerca di studio, antecedenti alla violenza sessuale. Direttrice, de Il Vento del Sud, magazine uscente per le Italiane e gli Italiani all’Estero. Pres dell’ADECOC Diritti e Culture Organizzare Comunicando sta portando avanti la Campagna sui Gender’s Web affiancata dallo slogan La differenza tra la libertà e la Schiavitù è sottile .. Scegli!!! La Campagna è strettamente correlata al progetto educativo/ formativo Comunicare Educando la Rete: progetto che ha lo scopo principale di contrastare la dipendenza dai social networks. I destinatari gli studenti e le studentesse universitarie e gli ordini professionali. Dopo 26 anni di presenza attiva al fianco della prof.ssa Fiorenza Taricone nelle associazionismo femminile romana ha deciso di dedicare un gioco formativo alle donne e non solo, dal titolo “Donne in gioco”.
    adele cambria femminismo
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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