Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • La trama fenicia
    • TE METAFORICO
    • Punti di attrazione di Anna Golubovskaja
    • DAYE: LA DEA CHE DÀ LA VITA
    • Io sono il vento
    • Amici di ago e filo
    • David di Donatello 2025 è femmina
    • Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      La trama fenicia

      By Dols14/05/20250
      Recent

      La trama fenicia

      14/05/2025

      Punti di attrazione di Anna Golubovskaja

      11/05/2025

      DAYE: LA DEA CHE DÀ LA VITA

      11/05/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Anche i rifugi hanno un nome
    Vie e disparità

    Anche i rifugi hanno un nome

    DolsBy Dols15/12/2014Updated:19/12/2014Nessun commento6 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    zangrandi
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Di Paola Gardin

    FOTO1_antelao_logo

    Per chi, come me, ama la montagna, è naturale frequentare i presidi posti strategicamente in zone più o meno panoramiche, più o meno raggiungibili: rifugi e bivacchi.
    Parlando, è naturale chiamarli per nome “Sono andato al Chiggiato, allo Scarpa, al Marmòl…” come fossero vecchie conoscenze comuni, tanto che perdono il loro significato di “posti dove ci si ricovera o si è ospitati in alta montagna ” e acquistano quello di amici di cui si ha stima e che ci evocano ricordi, tavolate, echi lontani, pericoli scampati, amicizie… ci lega a loro e a quanti li frequentino, un rude, fortissimo legame.
    Non mi ero mai soffermata, prima che Maria Pia me lo facesse notare, sul fatto che la stragrande maggioranza di questi posti portino nomi maschili, sia nomi propri di uomini famosi o conosciuti solo a chi frequenta i monti, che nomi comuni. Di rifugi o bivacchi dedicati a una donna, o che portino nomi declinati al femminile, ne esistono, che io sappia, appena una manciata!

     
    FOTO2_ZangrandiA parte il Rifugio Capanna Regina Margherita nel Gruppo del Monte Rosa, nato come Capanna, inaugurato dalla Regina d’Italia e poi ampliato, conosco il Rifugio Venezia al Pelmo, che oltre ad un nome di città (come del resto il Rifugio Biella alla Croda del Becco, il Rifugio Aquileia e probabilmente altri) porta quello di “Alba Maria De Luca” e il mitico Rifugio Maria Vittoria Torrani, attaccato alla Civetta come un nido d’aquila. Solo ultimamente sono venuta a conoscenza del Rifugio Laura Lowrie sulle Alpi Cozie e del Rifugio Alpino del Lago della Vecchia (nel Biellese) nome comune, certo, ma pur sempre al femminile e che ricorda alcune leggende legate alla fanciulla che, per amore e fedeltà, restò accanto al lago, sulle montagne, fino alla vecchiaia.
    Ma c’è un rifugio che ho nel cuore, una costruzione con una storia speciale. Porta un nome maschile, il nome proprio di un massiccio temibile, maestoso, bellissimo: Antelao.
    Non è il Rifugio più alto, o il più grande, o il più famoso delle Alpi Cadorine: la sua particolarità, o unicità, sta nel fatto che fu voluto, progettato, costruito da una donna: Giovanna Zangrandi, al secolo Alma Bevilacqua.
    Di questa donna, scrittrice di successo nel dopoguerra ma poi dimenticata, ci sono alcune biografie a cui io non ho la pretesa di aggiungere nulla, solamente mi piacerebbe immaginare di rivolgermi a lei mentre guarda le montagne, i luoghi dove aveva voluto “trapiantarsi”dalla pianura e che ha amato incondizionatamente fino alla sua morte. Rinverdirne il ricordo come scrittrice e come ideatrice – costruttrice del Rifugio posto sulla Sella di Pradonego, sopra i paesi di Auronzo e Pozzale e sotto il massiccio dell’Antelao, mi intimorisce e mi commuove.

    continua

     

    FOTO3. Rifugio AntelaoSCHEDA BIOGRAFICA
    Giovanna Zangrandi, pseudonimo di Alma Bevilacqua
    1910 – Alma Bevilacqua nasce a Galliera (BO) il 13 giugno.
    Il padre, Gaetano, veterinario, proviene da una famiglia piuttosto agiata e molto numerosa. La madre, Maria Ebe Tardini, malgrado non abbia potuto continuare a studiare, legge molto e trasmetterà il suo interesse per la cultura alla figlia. Non aderisce al fascismo ed è molto critica verso il regime.
    1916 /1920 – Alma frequenta le scuole elementari a Galliera.
    La famiglia in seguito si trasferisce a Desenzano, dove Alma frequenta la I e la II Ginnasio con ottimi risultati.
    1923 – Suicidio del padre.
    1923/1929 – Alma frequenta il Liceo-Ginnasio Galvani a Bologna, dove si era trasferita con la madre, non ama però né la città, né la sua scuola, né i parenti che si occupano di loro.
    1933/1934- Si laurea in Chimica. Ottiene l’abilitazione professionale in Chimica e il Diploma in Farmacia, fa l’assistente volontaria in Geologia.
    1937- Morte della madre.
    1937/1943 – Alma si trasferisce in Cadore dove lavora come insegnante di Scienze a Cortina. Fa anche la maestra di sci, la guida e l’arrampicatrice. Ha frequentato scuole fasciste e non ha ancora idee politiche precise, manifesta solo ostilità per le imposizioni, per la propaganda e per le manifestazioni del regime.
    1943- Dopo l’8 settembre decide da che parte stare e si unisce alla resistenza. E’ insegnante e come tale può passare il confine e col nome di “Anna”, senza essere sospettata, fa la staffetta per i partigiani della brigata garibaldina P.F. Calvi portando, oltre a informazioni, documenti falsificati e armi. Quando i tedeschi cominciano a tenerla d’occhio, si nasconde per mesi in montagna.
    Dal 1946 – Dirige il giornale “Val Boite”, in cui attacca e critica quanti vogliono nascondere il loro passato fascista e si fa numerosi nemici. Per tutta la vita si impegna anche nelle istituzioni pubbliche locali.
    Rinuncia all’insegnamento, si dedica alla scrittura, che ha sempre coltivato, e si impegna nella costruzione di un rifugio nella sella di Pradonego, ai piedi del massiccio dell’Antelao. Questo progetto era stato a lungo accarezzato, sin dai tempi della lotta partigiana, insieme con il comandante Severino Rizzardi, il partigiano di cui si era innamorata. L’uomo però muore prima della Liberazione e Giovanna dirige i lavori da sola, partecipando attivamente alla costruzione. Gestisce il rifugio personalmente.
    Dal 1961- Cede il rifugio al Cai. Nel frattempo ha avuto successo come scrittrice. Adotta diversi nomi fra cui Ada, Anna (il suo nome partigiano) poi quello definitivo di Giovanna Zangrandi col quale è conosciuta. Si trasferisce da Cortina a Borca di Cadore in una piccola casa vicino al bosco. Ha un cane, Attila, e pochissimi amici. Il morbo di Parkinson le farà perdere progressivamente la capacità di scrivere.
    Si isola e non è più autosufficiente. Negli ultimi anni le resta accanto un solo amico, l’ex- partigiano Arturo Fornasier (nel racconto “I Giorni Veri” è il partigiano “Volpe”) che è l’unico ad assisterla e resterà il rispettoso depositario del suo archivio. Tuttora le sue carte sono conservate dalla famiglia Fornasier a Pieve di Cadore. L’archivio è stato sistemato, inventariato e curato da Myriam Trevisan.
    20/1/1988 – Giovanna muore e secondo il suo volere è sepolta nella tomba di famiglia a Galliera.

    OPERE PRINCIPALI
    1951 Leggende delle Dolomiti
    1954 I Brusaz – romanzo (Premio Deledda) – Medusa- Mondadori
    1957 Orsola nelle Stagioni – Mondadori
    1959 Il Campo Rosso (Premio Bagutta) – Editore Ceschina- è il racconto della costruzione del rifugio Antelao
    1959/60 I Giorni Veri – la sua esperienza nella resistenza
    1966/70 Anni con Attila (7 racconti)
    Il Diario di Chiara – ambientato nel 1848 a Trento
    Guida di Borca
    Racconti partigiani e no
    Gente alla Palua (racconti di vita emiliana)

     

     

     

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Rebecca, medaglia crocifissa

    06/09/2024

    LE VENERI VAGANTI

    02/09/2024

    A Catania, sulle vie delle donne

    13/05/2024
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
    Post su Instagram 18029131973428370 Post su Instagram 18029131973428370
    Post su Instagram 18277177894256402 Post su Instagram 18277177894256402
    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK