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    Home»Costume e società»Donne Senza Figli
    Costume e società

    Donne Senza Figli

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre24/10/2013Updated:21/06/20141 commento5 Mins Read
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    donnesingledi Lucina di Meco da Little Light Lab da  InGenere.

    Nell’ultimo decennio, il numero di donne italiane che terminano la loro “carriera riproduttiva” – come dicono i demografi – senza aver avuti figli è cresciuto in modo rapidissimo, passando dal 10% (per le donne nate nel 1955) al 20% (per quelle nate nel 1965). Questo nonostante il grande valore dato nel nostro paese alla famiglia “tradizionale” – basta ricordare l’infelice uscita di Guido Barilla che ha scatenato tante polemiche – e nonostante la notevole pressione sociale affinché le donne si sposino e diventino madri.

    Perché, quindi, oggi molte donne italiane non hanno figli? La letteratura scientifica in materia stabilisce una differenza tra le donne che sono “Childfree” (senza figli per scelta) e “Childless” (senza figli per varie circostanze). Eppure la scelta di avere o non avere figli raramente è frutto di una decisione rimasta fissa nel tempo. Il più delle volte si tratta di un processo che cambia nel corso della vita, al cambiare delle proprie circostanze affettive, economiche e altre ancora.

    A raccogliere la complessità del percorso di vita delle donne senza figli in Italia e compararlo con quello delle madri sono stati alcuni ricercatori del dipartimento di statistica, informatica, applicazioni “G. Parenti” (Disia) dell’università degli studi di Firenze e della Warsaw school of economics in un working paper pubblicato poche settimane fa.

    La metodologia usata nella ricerca si chiama “sequence analysis” (analisi delle sequenze) e considera il percorso di vita di ciascun individuo come una sequenza di avvenimenti che accadono in un certo periodo (applicando ai dati sulla popolazione metodologie che derivano dallo studio delle sequenze genetiche). A partire dai dati dell’indagine Istat “Famiglia e soggetti sociali” del 2009, i ricercatori hanno studiato la sfera lavorativa, sentimentale e la scolarizzazione di 471 donne italiane senza figli e 1,756 madri italiane (biologiche o adottive) fra i 15 e i 37 anni di età.

    Paragonando le donne con figli con quelle senza figli, appaiono evidenti due differenze fondamentali. Innanzitutto la presenza per le prime (e assenza per le altre) di una relazione sentimentale stabile. In secondo luogo la scolarizzazione: 19,5% delle donne senza figli ha una laurea, contro il 15% delle madri. Dallo studio non è invece possibile dedurre invece quale sia l’incidenza di problemi di infertilità tra le donne senza figli, per mancanza di dati a riguardo.

    Analizzando poi le sequenze di vita delle donne senza figli, gli studiosi hanno riscontrato l’esistenza di cinque grandi “cluster”, ovvero gruppi di donne con percorsi di vita in un certo senso simili:

    42,3% Donne single che lavorano fuori casa (il cluster più popoloso). La maggior parte di loro non ha mai avuto una relazione affettiva stabile.
    21,9% Donne “svantaggiate”. Con basso livello di scolarizzazione e un reddito definito “basso o insufficiente”, queste donne sono state disoccupate per la maggior parte della loro vita o non hanno mai lavorato. La maggior parte di loro non è mai stata in un’unione sentimentale stabile.
    19,5%. Donne che hanno focalizzato buona parte della loro vita su studio e lavoro. 63% di loro ha una laurea e anche qui la maggior parte non è mai entrata in un’unione stabile.
    12,5% Donne sposate (o separate) che lavorano. Le donne in questo cluster si sono sposate in media più tardi che le madri e alcune delle loro unioni si sono sciolte.
    3,8% “Casalinghe”. Queste donne hanno basso livello di scolarizzazione e sono entrate in una relazione stabile prima dei 31 anni. Nel periodo in analisi non hanno mai lavorato (o hanno lavorato solo sporadicamente) fuori casa.

    Quali sono dunque le conclusioni degli studiosi? Valentina Tocchioni e Daniele Vignoli, due degli autori dello studio, intervistati per quest’articolo hanno risposto: «C’è una fortissima relazione fra storia sentimentale e storia riproduttiva; tuttora la motivazione principale del non avere figli è la mancanza di un’unione (ben il 56% delle donne senza figli non è mai stata sposata o non ha mai convissuto). In secondo luogo, emerge che la partecipazione al mondo del lavoro da parte delle donne senza figli non sia molto diversa da quella delle madri: da un lato una percentuale non trascurabile di donne senza figli (17%) non ha mai lavorato, dall’altro lato le madri risultano aver lavorato solo cinque mesi in meno rispetto alle non madri (nel periodo considerato, cioè 15-37 anni, le donne senza figli hanno lavorato 9 anni e cinque mesi, contri i 9 delle madri). Infine, ci ha sorpreso il periodo d’interruzione fra la fine degli studi e l’inizio della carriera lavorativa: ancora una volta, emerge la difficoltà dell’inserimento lavorativo delle donne in Italia».

    Lo studio non vuole minimizzare l’importanza di politiche per favorire la conciliazione, rendendo economicamente più sostenibile la maternità per molte donne, dai dati analizzati sembra emergere che la presenza (o assenza) di lavoro non sia l’elemento prevalente sulla scelta della prima maternità. La conciliazione tra lavoro, obblighi famigliari e scelte riproduttive continua ad avere quindi un ruolo centrale, ma agisce soprattutto sulla scelta (o non scelta) di fare il secondo figlio, non il primo.

    Va precisato che l’Italia non è certo l’unico paese dove esiste una forte correlazione tra essere senza figli e essere single, ma a stupire nel nostro caso è la rapidità con cui è cresciuta la popolazione di donne senza figli nell’ultimo decennio.

    Cosa è cambiato in questo tempo, nel bene e nel male, per portare una percentuale fortemente crescente di italiane a rimanere single e non avere figli? Lo studio su questo non si pronuncia, ma in futuro varrà certamente la pena approfondire le ragioni per cui meno donne oggi rispetto a ieri possono e/o vogliono relazioni affettive eterosessuali stabili nell’età riproduttiva.

    donne senza figli single
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    1 commento

    1. serena on 18/03/2014 15:53

      aRTICOLO MOLTO INTERESSANTE. Per riflettere su ulteriori risvolti consiglio caldamente di leggere l’articolo di Miya Tokumitsu su Internazionale n°1042, l’ultimo, sulle trappole ideologiche del “lavoro che piace”: veramente illuminante!

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
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