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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Il cervello va in tilt e la violenza (verbale) esplode
    Costume e società

    Il cervello va in tilt e la violenza (verbale) esplode

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre16/06/2013Updated:29/07/20141 commento4 Mins Read
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    Dolores Valandro, cosigliera di quartiere della Liga Veneta

    Dolores Valandro, alias Dolly, era fino a qualche giorno fa un’anonima consigliera leghista padovana di quartiere. Oggi detto nome è noto a tutti e non certo per qualche importante merito acquisito da chi lo porta.

    Con le parole digitate sul suo profilo Facebook, infatti, la Valandro ha saputo farsi interprete di quella fetta di società (si spera minima) per la quale razzismo, sessismo, maschilismo (e chi più -ismi ha più ne metta) sono imperativi categorici da rispettare ad ogni costo.

    Si era da poco diffusa la notizia di un tentativo di stupro che un africano avrebbe perpetrato a Genova a danno di due ragazze e subito è giunta la reazione della solerte consigliera veneta: “Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna!”.

    Il Ministro dell’integrazione, Cécile Kyenge con il Presidente del Consiglio Enrico Letta

    Oggetto di tanta rabbia è il Ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge, in Italia dal lontano 1983. Guarda caso originaria del continente nero.

    Come la suddetta Velandro abbia potuto anche solo concepire questa frase choc, offensiva non solo per la Kyenge ma per tutte le donne, resta un mistero legato alla complessità dei suoi meandri inconsci.

    Resta il fatto che un’offesa simile, scagliata da una donna a un’altra donna, è inconcepibile, inaccettabile, inqualificabile, imperdonabile.

    Perchè proprio loro, le donne, quelle stesse donne senza età, né colore, né appartenenza etnica o religiosa sono le vittime maggiormente esposte agli abusi sessuali: la tragedia peggiore che possa capitare a un essere umano.

    Evidentemente la Valandro non sa di cosa parla, quando invoca lo stupro. La signora Dolly non conosce cosa significa continuare a vivere con addosso il peso della violenza. Ignora cosa si prova ad essere immobilizzate, picchiate, spogliate e penetrate con brutalità e ferocia, fin quasi a sanguinare. Non immagina la paura che accompagnerà le giornate future della vittima, le sensazioni ambigue e contrastanti con cui sarà destinata a risvegliarsi ogni mattina. E che anche dopo molto tempo non riuscirà mai a seppellire nel dimenticatoio. Non può capire come uno stupro cambi la vita di chi lo subisce.

    No, Dolly non lo sa. Qualcuno però glielo dovrebbe spiegare. In quanto, forse, nel suo mondo verde-Lega ideale tutto ciò non esiste: appartiene solo agli altri, ai bruti, agli stranieri, ai clandestini. Ma il colore della pelle o la nazionalità, in sé, non sono affatto prerogative di una divisione dell’umanità in “buoni e cattivi”. Dolly dovrebbe essere edotta anche su questo particolare non trascurabile.

    Poco importa che in seguito alle giuste polemiche suscitate dalle sue parole abbia cercato di farsi perdonare affermando di essere “ancora più dolce e più buona del pane. Sono una che abbaia ma non morde. Chiedo scusa”, come ha specificato in un’intervista rilasciata a Radio Capital, Per aggiungere subito dopo:”Bisogna viverla la situazione. Passiamo sempre per razzisti ma non è vero. Io nella sede cittadina di Padova ho accolto addirittura persone del Congo”. Vale a dire l’ennesima slittata che conferma definitivamente l’evidente ignoranza (ovvero carenza di conoscenza) del personaggio in questione, che cercando di rimediare al danno (enorme) compiuto in realtà peggiora la situazione.

    Dolly Velandro deve sapere che chi colpisce una donna colpisce l’intera popolazione femminile, compresa quella malauguratamente vicina alle ideologie che tanto accarezza.

    Ora più che mai il Ministro Kyenge incarna l’essenza della debita dignità che compete a ciascun individuo di sesso femminile; rappresenta – comprensibilmente suo malgrado, visto l’insulto gratuito di cui è stata oggetto – tutte le vittime di violenza nel mondo.

    “Qualunque attacco mi arrivi”, ha detto, “non permetto a nessuno di togliermi il sorriso, né di impormi un linguaggio violento. Negli anni ho sempre lottato per un linguaggio non violento e questo impegno lo mantengo! “.

    Quando si dice la vera saggezza, che in quanto tale supporta la consapevolezza, di sé e degli altri. Le diversità non esistono, non possono e non devono esiste per nessun motivo. Permangono invece i pregiudizi, il rifiuto da parte di troppi di riconoscere e assimilare in modo corretto la ricchezza esperienziale delle diversità sociali e culturali.

    Soprattutto persiste purtroppo la netta divisione non solo tra i sessi, ma anche in seno allo stesso universo femminile. Si tratta di quella insulsa e misteriosa mancanza di “sorellanza” che spinge alcune donne a rivaleggiare tra loro sino all’inimicizia.

    E se una donna è arrivata al punto da invocare il ricorso allo stupro per punire una sua simile colpevole solo si essere nata altrove significa che nulla di positivo è stato ancora fatto. Nè in merito al processo integrativo, di civilizzazione, né tantomeno sotto il profilo emancipativo.

    cervello Lega Ministro Kyenge razzismo stupro
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    1 commento

    1. Silvia on 20/06/2013 21:17

      Cervello??????????????!!!!!!!!!!!!!!!
      Temo che non esistano ancora chirurghi che facciano questo tipo di lifting, peccato perchè “la signora” avrebbe immediata necessità di operazione!

      Reply
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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

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Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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