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    Home»Vie e disparità»Sardegna. Benedetta e la toponomastica giudicale
    Vie e disparità

    Sardegna. Benedetta e la toponomastica giudicale

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre28/05/2013Nessun commento4 Mins Read
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    di Teresa Spano

    Cagliari è l’unica città sarda che nella toponomastica stradale dà ampio spazio alla memoria del periodo giudicale. Nello stradario troviamo una via “dei giudicati”, otto strade che ricordano i giudici Chiano, Costantino, Gonario, Guglielmo, Mariano, Salusio, Torbeno, Ugone e ben cinque dedicate alle giudicesse Adelasia, Benedetta, Elena, Vera ed Eleonora d’Arborea.

    Alla giudicessa Benedetta è dedicata una bella via e non il solito vicolo sconosciuto e nascosto e questo mi pare particolarmente interessante dal momento che tra le 1.520 strade cittadine soltanto 60 ricordano figure femminili mentre sono 787 le intitolazioni maschili.
    In tutta l’isola oltre Cagliari, soltanto Assemini, Dolianova e Sant’Anna Arresi la ricordano, eppure Benedetta di Massa fu una delle prime donne in Europa e la seconda in Sardegna (dopo Elena di Gallura) a occupare un trono per proprio diritto.
    Benedetta, nata intorno al 1194, era la primogenita di Guglielmo I di Massa, giudice di Cagliari dal 1188, un sovrano che con la guerra era riuscito a conquistare l’egemonia in quasi tutta l’isola: aveva portato terrore e distruzione nel regno di Torres, poi aveva costretto gli arborensi a riconoscerlo come sovrano dopo aver imprigionato il giudice Pietro I d’Arborea e il figlio Barisone.
    Per rafforzare il suo potere e rendere più autorevole la famiglia, Guglielmo impose alle sue tre figlie matrimoni strategici. Nel 1204 liberò dalla prigionia Barisone e lo fece sposare a Benedetta. Agnese andò in moglie a Mariano II di Torres e dalla loro unione nacque Adelasia, l’ultima giudicessa del Logudoro. Preziosa venne data in sposa a Ugone I (nuovo giudice di Arborea) dopo che Guglielmo lo costrinse a fuggire con un nuovo attacco al giudicato di Arborea.

    Le mire espansionistiche di Guglielmo a quel punto si rivolsero al giudicato di Gallura, retto dalla giudicessa Elena, ma quest’ultima si sposò col pisano Lamberto Visconti che riuscì a respingere l’attacco dei cagliaritani.
    Nel 1214 Guglielmo, quando muore senza eredi maschi, il suo regno passò a Benedetta e al marito, che assunse il nome di Barisone Torchitorio IV. I due coniugi governarono congiuntamente i due giudicati di Cagliari e Arborea. In quegli anni Benedetta fece atto di vassallaggio alla chiesa, ma soprattutto cercò di favorire i propri sudditi e l’economia locale limitando il predominio economico dei pisani. L’anno seguente Lamberto Visconti e il fratello Ubaldo sbarcarono a Cagliari con una grande flotta e costrinsero i regnanti a rifugiarsi all’interno del giudicato, a cedere il possesso della collina, che oggi viene chiamata Castello, e a permettere l’insediamento e il controllo del porto da parte dei mercanti pisani.
    Benedetta, per liberare i sudditi dalle violenze perpetrate dai pisani, ricorse all’appoggio della chiesa e del giudice di Torres Mariano, marito della sorella Agnese e alleato di Genova nella lotta contro Pisa. Purtroppo nel 1217 la nostra giudicessa rimase vedova e con un figlio molto piccolo, Guglielmo. In tali circostanze fu costretta a sposare Lamberto Visconti che, dopo la morte della moglie Elena, era divenuto giudice di Gallura e col matrimonio cercava di ottenere il controllo del regno di Cagliari.
    Grazie ai rapporti con il papato, Benedetta fece dichiarare nulle le nozze e riprese di nuovo per qualche anno il governo del giudicato. Nel dicembre del 1224 rinnovò da sola il giuramento di fedeltà alla Santa Sede, riconobbe il supremo dominio della chiesa e accettò con solenne promessa che in mancanza di eredi il regno sarebbe passato alla Chiesa dopo la sua morte. Promise anche di non contrarre matrimoni senza il beneplacito del papa.
    Seguirono anni di governo relativamente tranquillo, garantiti da generose donazioni fatte da Benedetta e dal figlio Guglielmo al papato, finché non ripresero nuove turbolenze e disordini per opera di Ubaldo Visconti. Benedetta, visti i nuovi pericoli incombenti, decise di infrangere la promessa fatta al pontefice risposando dapprima Enrico di Capraia, che morì nel 1229, e poi Rinaldo de Glandi, entrambi nobili pisani.
    Nel 1230 il figlio di Lamberto Visconti, Ubaldo II, invase nuovamente il giudicato di Cagliari e Benedetta per un periodo si rifugiò nel castello di Santa Igia, ma ben presto venne convinta dal papa a lasciare la Sardegna e a trasferirsi nei suoi feudi di Massa, dove morì alla fine del 1232 o ai primi anni del 1233. Non aveva ancora compiuto quaranta anni.

    cagliari giudicessa Arborea
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

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Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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