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    Home»Vie e disparità»Dimmi come ti chiami e ti dirò perché
    Vie e disparità

    Dimmi come ti chiami e ti dirò perché

    Maria Pia ErcoliniBy Maria Pia Ercolini03/04/2013Updated:16/06/2014Nessun commento5 Mins Read
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    di Maria Pia Ercolini

    Storie di nomi e cognomi.
    Intervista a Enzo Caffarelli.

    Enzo, nel tuo ultimo libro appena uscito per Laterza, hai trovato il modo di parlare anche di toponomastica con un’ottica di genere?
    Sì, perché ho dedicato un capitolo al destino dei cognomi, che fine fanno. Diventano nomi di persona, come Ricciotti o Menotti, Bixio e Dazeglio… Entrano nei nomi di paesi e città, come Andorno Micca, Grizzana Morandi, Grinzane Cavour, Bosisio Parini, Castelnuovo Don Bosco o Sasso Marconi…Nessuna donna che mi risulti. Altri diventano voci di lessico comune, come Pullman, Dobermann, Paparazzo, Bic, Biro, Zampironi, Boeing, Zeppelin, Kalashnikov, Hertz, Ohm, Sax, Maramaldo, Casanova. Difficile anche qui trovare una donna, neppure tra i tanti signori che danno nome a un fiore: Begon, Kamel, Dahl, Fuchs, Magnol, Garden, Robin, Zinn ecc. E, soprattutto, i cognomi diventano insegne stradali. E quindi ho riportato i dati sui personaggi cui sono state intitolate più aree di circolazione.

    Quali sono i principali dati relativi alla toponomastica urbana?
    Fra le strade e le piazze dei comuni italiani il cognome più ricorrente (circa 5.500 volte) è Garibaldi, seguito da Marconi (4.800), Mazzini (4.000), Alighieri (3.800), Cavour (3.300), Matteotti e Verdi (oltre 3.000), Battisti, Manzoni e Moro (intorno ai 2.700), Gramsci (2.600), De Gasperi (2.300) e via dicendo, migliaia di nomi sparsi per l’Italia. Tra gli scrittori e i poeti dominano Dante e Manzoni, tra i musicisti,Verdi, poi Rossini; tra gli artisti Michelangelo e Raffaello. Tra i personaggi della storia politica e militare, a parte i protagonisti del Risorgimento, Aldo Moro ha superato Gramsci e De Gasperi. Tra gli stranieri, Kennedy è il più ricorrente; seguono Allende, Luther King, Marx e Anna Frank.

    Anna Frank, il primo nome femminile che ti sento nominare…
    Infatti, quando nel mio libro arrivo a questo punto, mi soffermo sulla scarsa presenza di donne nella toponimia urbana. Se si escludono la Madonna con i suoi vari nomi, le sante e le regine, i personaggi femminili cui sono dedicate più di 100 strade in Italia sono 5: due scrittrici (Deledda e Negri), una pedagogista (Montessori), una giurista medievale (Eleonora d’Arborea, quasi solo in Sardegna) e appunto Anna Frank. Va però aggiunta Madre Teresa di Calcutta: e qui si tratta di oltre 120 intitolazioni veramente celebrative, mentre per S. Maria, S. Lucia, S. Anna, S. Caterina, S. Chiara e le altre grandi figure della cristianità antica e medievale – donne o uomini che siano –, le piazze e le strade quasi sempre riflettono la presenza di una chiesa e sono dunque dediche indirette.

    Come onomasta, tu ti occupi non solo di odonimia urbana, ma un po’ di tutti i tipi di nomi. In altri ambiti, che cosa si può dire a proposito del rapporto uomini/donne nelle dediche e intitolazioni?
    Che la situazione è più o meno la stessa di quella registrata per strade e piazze. Riporto dal mio libro alcuni dati veloci. Prendiamo i treni. Nell’ampio repertorio di treni con un nome s’incontravano fino a poco tempo fa due soli nomi femminili: Ada Negri e Teodolinda, cui si sono aggiunti di recente Matilde Serao e, come personaggio lirico, l’Allegro Aida: insomma 3 o 4 su circa 260 denominazioni. O prendiamo le scuole. Ci aspetteremmo una presenza femminile numerosa, date le tante educatrici, pedagoghe, benefattrici. Ho considerato una lista di 3.953 istituti superiori, fornita dalla Pubblica Istruzione 15 anni fa. Nella graduatoria guidata da Galilei e Leonardo, le prime donne si collocano in 27ª posizione, Margherita di Savoia e Marie Curie, 9 ciascuna. Sommando tutte le donne si arriva a 56 intitolazioni, l’1,4% degli istituti superiori. E potremmo parlare delle dediche dell’astrotoponimia, ossia sulle superfici dei pianeti e dei satelliti del sistema solare, che in parte ripropongono lo stesso sistema celebrativo-commemorativo delle città terrestri. Stesso discorso.

    Ci sono contesti in cui le presenze femminili sono più numerose o almeno si avvicinano a quelle maschili?
    Ne sto studiando due molto particolari, in fondo anch’essi lo specchio della nostra cultura, della nostra memoria e, forse, ancora una volta di una certa misoginia. Si tratta dei nomi delle pizze nei menù dei ristoranti e dei nomi delle canzoni italiane dedicate a una figura maschile o femminile. I repertori contengono migliaia di nomi. Avrò i risultati in breve tempo.

    E ritieni che ci sia una spiegazione interessante per ogni nome, che non sia semplicemente il gusto di chi lo ha scelto per i propri figli, o il cognome di famiglia immutabile da secoli?
    Certo che sì, e lascio a chi mi leggerà la scoperta del “come”. Piuttosto anche per una strada o una piazza si potrebbe dire “dimmi come ti chiami e ti dirò perché”. Basta indagare nella storia in generale e quella particolare di ogni comune, rovistare tra i documenti, ascoltare la gente… quello che in modo straordinario ha fatto in un anno “Toponomastica femminile”.

    Per lettori e lettrici

    Enzo Caffarelli,
    Dimmi come ti chiami e ti dirò perché
    Laterza, 2013
    Versione cartacea
    http://www.ibs.it/code/9788858106488/caffarelli-enzo/dimmi-come-chiami.html
    Ebook
    http://www.bookrepublic.it/book/9788858108048-dimmi-come-ti-chiami-e-ti-diro-perche/

    Enzo Caffarelli toponomastica
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    Maria Pia Ercolini
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    Responsabile del progetto Sui Generis, insegna Geografia nella scuola superiore. Si occupa di mediazione culturale e didattica nei musei, orientamento scolastico e professionale, didattica e nuove tecnologie. Ha pubblicato numerosi reportage di geopolitica e condizione femminile su Geodes, Terra, Rinascita, Avvenimenti, Minerva. Alcuni suoi articoli sui temi del linguaggio e delle pari opportunità nella scuola sono recentemente apparsi sulla rivista Leggendaria. Cura la collana "Percorsi di genere femminile" per l'editore Iacobelli, nella quale ha pubblicato due volumi su Roma.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
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