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    Home»Pari opportunità»I figli maschi “educati” alla vendetta, le femmine al silenzio
    Pari opportunità

    I figli maschi “educati” alla vendetta, le femmine al silenzio

    DolsBy Dols19/03/2013Updated:21/06/2014Nessun commento3 Mins Read
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    di Roberta Corradini

    “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime di mafia”

    “Mio padre non lo ricordo. A nove mesi, quando io non camminavo ancora, lui non camminò più. Lo ha ucciso la ‘ndrangheta, ma nel mio paesino, in provincia di Crotone, non si facevano né domande né commenti: i figli maschi erano “educati” alla vendetta, le figlie femmine al silenzio.

    Sono cresciuta in un clima di omertà e rassegnazione ma poi, innamorata di un ragazzo che speravo mi portasse lontana da quel mondo, ho fatto la “fuitina”, piena di illusioni. Non ero ancora maggiorenne quando nacque la mia bellissima bambina.

    Il sogno è sparito quando ho capito che lui era un criminale, quando mi sono risvegliata in una Milano di sangue, minacce, soldi sporchi e droga, la stessa realtà calabrese, solo più nebbiosa.

    Dopo qualche anno, guardando mia figlia, sbocciò, ancora una volta, la speranza: volevo un destino diverso per lei, la leggerezza della libertà. Quando suo padre fu arrestato, pensai che si fosse aperta la porta per uscire in un futuro migliore e così lo lasciai e partii con lei.

    Capii però che se davvero volevo chiudere con quel mondo, era necessario trovare “il coraggio di dire no”. Così sono diventata testimone di giustizia, per raccontare tutto ciò di cui ero a conoscenza, e fui ammessa al programma di protezione. Furono sette anni sospesi in vite diverse, identità diverse, luoghi diversi, lontane dalla famiglia e da casa, a volte abbandonata anche dallo Stato. “Non si vive, si sopravvive in qualche maniera. Si sogna chissà cosa fuori, che sia sicuramente meglio, perché niente sarà peggio di quello”.

    A Campobasso, dove eravamo nascoste, conducevamo una vita ritirata, ma questa riduzione di movimenti corrispose a una crescita di affetto, conoscenza, complicità tra me e mia figlia.

    Ci scoprirono e tentarono di rapirmi e così fummo costrette a lasciare il piccolo appartamento.

    Spaventata e senza denaro, raggiunsi il padre di mia figlia, che mi doveva dare dei soldi per lei.

    Mi hanno caricata su un furgone e portata in un campo, dove mi hanno torturata, per scoprire che cosa avessi raccontato. Poi, per fortuna, mi hanno strangolata, così non mi sono accorta che mi hanno chiusa in un bidone, per darmi alle fiamme. Era il 24 novembre 2009, avevo 35 anni.

    Sono Lea, anzi rea di essermi ribellata alla ‘ndrangheta per cercare di offrire a mia figlia un futuro diverso.

    Sono tante le donne uccise dalle mafie, non è vero che esiste un “codice d’onore” che non glielo permette: moriamo per faide, per vendette trasversali, per paura che parliamo, perché abbiamo parlato, per l’impegno politico, perché agenti di scorta, per suicidio indotto o “solo” perché ci troviamo nel luogo e nel momento sbagliati.

    La prima “ufficiale” fu assassinata nel 1896 e da allora e dopo di me il numero è enorme: storie conosciute e storie invisibili, storie simboliche e storie dimenticate.”

    Fu una donna la prima testimone di giustizia della storia e sono tante le donne che stanno indebolendo le mafie, ma la voglia di legalità deve appartenere a tutte le persone.

    Il 21 marzo è primo giorno di primavera e dal 1996 si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie: facciamo fiorire la cultura di giustizia, di diritto, di dignità, di libertà.

    Come Lea Garofalo, e come la sua coraggiosa figlia Denise, costretta ancora – ma questa volta senza mamma – a vivere cambiando identità e città.

     

    'drangheta femmine maschi
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Nessun commento

    1. Roberta Gasparetti on 20/03/2013 19:27

      HAi tutto il mio amore e tutta mia forza, Denise. Tua madreè una stella che brucia per milioni di ann, come esempio, sempre. E anche se difficile da credere, non sei sola in questo paese disastrato ed eroico.

      Reply
    2. Moky on 25/03/2013 14:46

      Questo racconto mi ha fatto venire la pelle d’oca.
      La frase: i figli maschi erano “educati” alla vendetta, le figlie femmine al silenzio, è tremendamente triste e purtroppo maledettamente vera.
      Io vivo in un’altra realtà, lontana da queste dinamiche, per fortuna!

      Reply
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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

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Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
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Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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