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    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Mio fratello è figlio unico
    Pari opportunità

    Mio fratello è figlio unico

    DolsBy Dols18/02/2013Updated:09/06/2014Nessun commento6 Mins Read
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     Cosa cambia se cambiano i desideri degli uomini?

    Con questo titolo noi di Maschile Plurale proponiamo un incontro pubblico tra uomini e donne a Roma, il 16 e 17 marzo prossimi. Vorremmo aprire una discussione sul mutamento delle relazioni tra i sessi e sul rapporto tra questo mutamento e ciò che intendiamo per politica.

    Negli scambi tra noi sono emerse alcune parole chiave, e alcune domande legate a queste parole:
    VIOLENZA
    Negli ultimi venti anni è cresciuta nel nostro paese una rete di gruppi di uomini e di singoli che hanno sviluppato una riflessione critica sui modelli maschili dominanti.
    Abbiamo iniziato prendendo la parola, come uomini, contro la violenza maschile sulle donne. Ma la violenza è parte di un universo culturale condiviso non solo dai violenti: per contrastarla è necessario mettere in discussione il nostro immaginario, la nostra idea delle relazioni tra i sessi, le nostre aspettative e proiezioni nelle relazioni con le donne e con gli altri uomini.
    Oggi sentiamo la necessità di andare oltre la denuncia della violenza e delle sue radici e costruire un percorso in grado di dare voce al desiderio di cambiamento di noi uomini.
    Il discorso pubblico contro la violenza maschile è divenuto molto forte. Ma quanti uomini (e donne) condividono questo approccio, questa analisi a partire dalla violenza?

    AUTORITA’
    Da più parti si indica una crisi di autorità maschile, una crisi del patriarcato. Ma la “crisi del maschile” è una definizione ambigua.
    Si dice: il venire meno dell’autorità del padre ha generato un disordine distruttivo e violento nei comportamenti degli uomini. Ma “il vecchio ordine” non era meno oppressivo, violento o distruttivo.
    Certo, vediamo una politica e un’economia che mostrano la loro incapacità proprio quando affermano l’arroganza della propria neutralità, più o meno “tecnica”, e della propria necessità. Ma anche nei movimenti che si vogliono radicali e antagonisti tornano linguaggi misogini, gerarchici e identitari. Viene anche meno il senso di un “separatismo maschile” praticato soprattutto nei luoghi e nelle istituzioni del potere, che non è mai stato riconosciuto, confessato. Nei partiti il cambiamento si riduce al riconoscimento formale del “valore delle donne”, o alla previsione di “quote femminili” decise e regolate dai leader politici maschi.
    D’altra parte emergono anche percorsi politici maschili di altro segno: per esempio nel dialogo tra sostenitori della decrescita e ecofemminismo, o nelle esperienze critiche verso le forme della politica segnate dalla violenza e dalla gerarchia.
    La crisi del patriarcato per noi inizia nel momento in cui le parole delle generazioni precedenti di uomini non sono più in grado di rispondere alle nostre domande di senso sul mondo, da quando i destini e i ruoli che ci vengono proposti non corrispondono al nostro desiderio di come essere nel mondo.
    Nella crisi dell’autorità e del potere maschile può aprirsi lo spazio per un diverso modo di guardare il mondo, per ripensare da parte di noi uomini le categorie di governo, economia e politica?
    È possibile affermare che non esiste una “natura maschile” da “civilizzare” o da regolare con un divieto ma che il limite da riconoscere è proprio l’esistenza di un’altra soggettività, un altro desiderio, un altro sguardo sul mondo?
    E su questo esiste il desiderio di uno scambio tra uomini e donne?

    RISENTIMENTO
    Oltre la tradizionale rappresentazione di una “questione femminile” esiste oggi un’enorme “questione maschile”.
    Il disorientamento, la sofferenza di molti uomini di fronte al cambiamento e alla perdita di luoghi e linguaggi certi di riferimento vengono sempre più spesso strumentalizzati per alimentare uno spirito di rivincita, una reazione rancorosa e frustrata contro il femminismo, contro la libertà e l’autonomia delle donne. La partecipazione degli uomini al mondo della cura e dell’educazione può essere una “cartina di tornasole” del cambiamento nelle relazioni politiche tra i sessi, in cui una trasformazione dei ruoli non corrisponde solo alla condivisione di una responsabilità, ma incontra un nuovo desiderio maschile.
    E’ possibile trovare una via diversa dal rancore, dal vittimismo, dalla perdita di senso di sé?

    DESIDERIO/TRASFORMAZIONE
    Se la politica ha a che fare con la libertà delle persone e con il potere allora il nostro percorso critico, come uomini, è pienamente un percorso politico.
    Vogliamo mettere in discussione poteri consolidati, costruire nuovi spazi di libertà per noi e per tutte e tutti.
    La critica ai ruoli sessuali stereotipati, alle relazioni di disuguaglianza tra i sessi, a un immaginario è stata oggetto delle lotte del femminismo nelle sue tante articolazioni, del movimento lgbtq con differenti prospettive.
    Siamo capaci di esprimere come uomini un desiderio di cambiamento? E qual è il cambiamento che desideriamo come uomini?

    LINGUAGGIO/RELAZIONE
    È possibile una nuova parola maschile? Andare oltre l’assunzione di responsabilità, l’impegno solidale o di giustizia per costruire una politica che esprima l’esperienza di essere uomini.
    Il pensiero e la pratica politica delle donne ci hanno fornito lo spazio sociale e le parole per esprimere una nostra domanda su di noi che non trovava nei saperi prodotti dalle altre generazioni di uomini le parole per esprimersi.
    Oggi sentiamo la necessità di un doppio salto che è già dentro molte esperienze:
    – costruire nuove relazioni politiche tra donne e uomini, e tra persone di diversi orientamenti sessuali, non basate esclusivamente sulla comune opposizione a forme oppressive e violente ma su una comune ricerca di senso, sul riconoscimento del valore reciprocamente trasformativo di queste relazioni.
    – il secondo passo è la produzione di uno sguardo autonomo, come uomini: la capacità di agire un conflitto con l’ordine esistente a partire da noi. Pensare e agire forme diverse di relazione tra uomini: tra generazioni di uomini e tra uomini dell’oggi superando paternalismi, competizione, cameratismo, gerarchia.
    Come criticare la norma se il mondo ti racconta come norma? E’ possibile esprimere una critica dell’esistente, un desiderio di cambiamento non a partire da una condizione di discriminazione ma dal prezzo e dal privilegio che corrisponde al ruolo maschile?
    Oggi molti uomini ricercano e sperimentano modi nuovi di essere padri, diverse relazioni tra uomini e con le donne, differenti modi di stare al mondo rispetto alle generazioni precedenti e rispetto alle aspettative sociali. Ma non è cresciuta una corrispondente capacità di esprimere questa novità e di farne un fatto collettivo, pubblico, di farne un conflitto leggibile con l’esistente.
    Perché?
    E le donne sono interessate a un mutamento delle relazioni politiche con gli uomini che, senza rimuovere il conflitto e la differenza, apra una nuova storia?

    Maschile plurale stefano ciccone
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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