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    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Alla politica italiana manca la visione duale
    Pari opportunità

    Alla politica italiana manca la visione duale

    DolsBy Dols29/07/2012Updated:16/06/20143 commenti4 Mins Read
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    di Maria Pasanisi

    ”Senza la parità nella rappresentanza di genere, qualsiasi nuova ipotesi di governo nasce già vecchia, già superata, già morta”. Lidia Ravera

    Abito in Puglia, in un Comune, ahimè commissariato e su cui potrebbe abbattersi la pesante scure dello scioglimento per infiltrazione mafiosa…..
    Fervono intanto i preparativi per le nuove amministrative che, nel migliore dei casi, saranno nella prossima primavera e, da donna, non posso esimermi dal fare qualche considerazione prima che cominci la corsa al reclutamento per le liste.

    Le amministrative del 2010, nel mio Comune, hanno prodotto i seguenti risultati in termini di presenze di uomini e donne:
    Presenze nelle liste: Uomini 284 – Donne 62 (18%)
    Di queste donne 16 hanno preso zero voti, dunque usate solo come riempilista e 21 hanno preso tra 1 e 10 voti.

    Tali percentuali fanno riflettere su quanto poco incisiva e poco partecipata sia la politica per il sesso femminile. E c’è da chiedersi il perchè, e le risposte, riteniamo, sono molteplici:
    1 – La politica ha un retaggio di presenze maschili su cui non riusciamo ad allinearci neanche noi donne perchè pensiamo sia una cosa “da uomini”;
    2 – La politica ha tempi maschili che male si conciliano con le nostre multi funzioni di madri, mogli e lavoratrici e vale il principio che decide la maggioranza (uomini) sui tempi e modalità organizzative;

    Le donne sono state inserite, fino ad oggi, come riempitivo e solo in pochi casi perchè davvero si contava sulla loro presenza, competenza e attivo coinvolgimento e da qui si comprende la poca motivazione ad esserci.

    E’ di questi giorni la presentazione di oltre 27.000 firme al Presidente del Consiglio Regionale pugliese per la proposta di iniziativa di legge popolare della modifica della legge elettorale regionale per introdurre la pari rappresentanza nelle liste. Tale riforma, oltre a bypassare la vecchia norma che prevedeva che in mancanza di ciò i partiti fossero sanzionati (nessuno ha mai pagato nulla…), afferma soprattutto il principio che, rappresentando le donne il 52% della popolazione italiana, al di là di ogni discorso di obsolete quote, queste possano davvero essere messe in condizione di dare il loro contributo al fianco degli uomini.

    Come dice Lidia Ravera in un articolo di qualche giorno fa: “senza la parità nella rappresentanza di genere, qualsiasi nuova ipotesi di governo nasce già vecchia, già superata, già morta”.
    La mia riflessione è che un territorio, costituito da uomini e da donne, abbia esigenze e problematiche differenti e che pertano dovrebbero essere affrontate secondo l’ottica dell’uno e dell’altra, ma la nostra classe politica ha mai avuto questa visione duale?

    La risposta è no, ma non per mancanza di capacità probabilmente, ma perchè questa lettura non sarà mai possibile in maniera chiara fino a quando non ci sarà un sufficiente numero di donne a rappresentare i problemi delle donne!
    Molti degli uomini hanno spesso risposto che nessuno di loro ha problemi all’ingresso delle donne in politica, ma…a patto che siano capaci e competenti.

    Sono assolutamente d’accordo con tale presupposto, ma dovrebbe valere per uomini e donne: quanti uomini abbiamo avuto fino ad oggi a livello nazionale e locale che hanno ricoperto ruoli decisionali senza averne alcun titolo e producendo, quel che è più grave, effetti disastrosi?

    Maria Pasaniasi – Esperta in politiche di genere. Progettista e Project Manager di numerosi programmi nell’ambito delle Pari Opportunità , per conto di varie Amministrazioni Pubbliche, Enti Privati, Università , Agenzie di Sviluppo,
    Scuole di I° e II° grado. Docente nell’ambito di corsi finanziati dai fondi P.O. R. Puglia, P.O.N., Fondo Sociale Europeo e L.125/91. Relatrice a numerosi convegni nazionali ed internazionali sul tema delle politiche di Pari opportunità e imprenditoria femminile. E’ stata inoltre consigliera di parità supplente della provincia di Taranto nel quadriennio 2006-2010.

    democrazia lidia ravera visione duale
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    3 commenti

    1. Lucia Mosiello on 30/07/2012 18:36

      assolutamente d’accordo!!

      Reply
    2. Livia on 04/08/2012 17:12

      “I diritti non sono un affare di coscienza e non possono essere messi in discussione se non al prezzo di tradire la verità più profonda: che siamo tutti e tutte uguali nel nostro desiderio alla felicità, nella consapevolezza della nostra comune vulnerabilità.”

      Reply
    3. anna maria ricci on 21/10/2012 06:12

      condivido e sottoscrivo. l’alibi della bravura è uno stereotipo oramai superato, come l’unilateralità della politica attuale.

      Reply
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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
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Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
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