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    Home»Costume e società»Cultura»La musica come tradizione e non come hobby
    Cultura

    La musica come tradizione e non come hobby

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre11/07/2012Updated:16/06/20141 commento6 Mins Read
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    di Caterina Della Torre

    Hana Budišová Colombo  nasce nel 1971 a Boskovice nella Repubblica Ceca, è sposata con un italiano. Diplomata in flauto presso il Conservatorio di Brno e laureata, sempre in flauto, presso l’Accademia di Belle Arti, Facoltà di Musica a Praga, viene in Italia dopo il matrimonio, insieme al marito, qualche mese dopo la laurea.

    Eclettica, amante della musica e dell’Italia, vorrebbe fare di più, ma….

    Che lavoro fai?
    Nella carta d’identità mi sono fatta scrivere: Professione – Musicista. Quindi faccio musicista concertista, saltuariamente suono nelle orchestre, incido regolarmente alla radio (ceca), da più di vent’anni insegno flauto presso le scuole di musica, collaboro con le case editrici ceche e italiane, ogni tanto scrivo qualche articolo d’interesse musicale, tengo delle conferenze (in Rep. Ceca). Mi reinvento molto spesso e come concertista insisto nel presentare al pubblico sempre qualcosa di nuovo. Questo mi consente di rinnovarmi in continuazione e conoscere nuova musica.

    La musica classica in Italia è sentita come nella Repubblica Ceca?
    La musica italiana ha radici diverse da quella ceca. In Italia è sempre stato tutto legato alla canzone – musica cantata e più tardi all’opera. Nell’epoca del grande Verdi la gran parte della produzione musicale è stata quella operistica – l’Italia è la patria dell’opera! Anche oltralpe si producevano le opere ma c’era una vastissima produzione di musica da camera, musica da salotto per la borghesia e per la piccola borghesia. I musicisti dilettanti organizzavano i pomeriggi musicali per i famigliari e gli amici, dove suonavano in duo, trio, quartetto. In questi ambienti spesso si presentavano anche le prime assolute dei compositori più o meno importanti. Questa tradizione di suonare a casa con gli amici, in Rep. Ceca si è protratta fino al 20° secolo.
    Posso dire che fino ad oggi la musica classica è una parte importante della vita ceca. Anche se dopo il 1990 ci sono stati dei cambiamenti importanti, molto è rimasto, per fortuna. C’è un gran numero di orchestre stabili sia pubbliche che private e negli ultimi vent’anni sono nati molti festival d’importanza internazionale.
    In Rep. Ceca ci sono quasi 500 scuole civiche di musica con quasi 900 filiali (dati del 2007) dove si insegna non solo la musica ma anche la danza, l’arte figurativa, il teatro e altro.

    I ragazzi studiano sufficientemente musica a scuola o dovrebbero continuare anche alle superiori e non solo al conservatorio?
    Nella repubblica Ceca L’educazione musicale si insegna sin dai primi anni delle scuole elementari e medie, fino alle scuole superiori. Nell’ambito dell’università ci sono le facoltà di pedagogia dove si studia per diventare insegnante di musica (con obbligo di suonare almeno un strumento musicale).
    Ogni città, anche quelle piccole, ha un circolo civico musicale che organizza regolarmente le rassegne concertistiche; esistono i cori civici, alcune orchestre semiprofessionali, le bande ed i gruppi folcloristici. Quindi i musicisti non sentono così tanto la grossa mancanza di lavoro e il pubblico non fatica a trovare vicino a casa un concerto.
    La musica in tutti i suoi generi viene proposta dalla radio e tv nell’arco di tutta la giornata. Anche la musica classica contemporanea è presente tra il pubblico.
    Tutto questo, senza un’educazione musicale obbligatoria nelle scuole e senza la rete delle scuole di musica non sarebbe possibile. Per fortuna anche i genitori d’oggi capiscono l’importanza dell’educazione all’arte e tengono ancora molto ad iscrivere i loro figli in una delle scuole di musica (abitualmente si inizia a sei anni, insieme alla scuola d’obbligo). In questo modo nasce un nuovo pubblico senza il quale non esisterebbero i concerti per noi concertisti. Un meccanismo semplice e virtuoso che mantiene e diffonde la cultura.
    L’Italia è un paese meraviglioso, con una storia artistica e musicale invidiabile ma purtroppo questo tesoro, a mio parere, non è sfruttato adeguatamente. Forse perché si vive in una sorta di museo a cielo aperto, forse perché si è convinti (giustamente) della propria importanza, questi tesori si prendono come ovvi e si trascurano. Nella vita reale per esempio il mestiere del musicista non viene considerato come tale ma spesso viene considerato alla stregua di un hobby. Ad un mio amico italiano (e non è un caso isolato) è stato chiesto da un suo parente che mestiere fa e lui ha risposto: “il musicista”.  Al che gli è stato chiesto di nuovo “va bene, ho capito ma un lavoro, quello per vivere, cosa fai?” e questo la dice lunga. Alla musica si da la stessa importanze di un corso di pallavolo.
    Raramente si incontrano dei genitori che vedono i corsi di musica per i propri figli con altri occhi. Dall’altra parte c’è una marea di associazioni, bande e scuole di musica che offrono alla comunità questo tipo di educazione avvalendosi di docenti anche di altissimo livello.
    La cultura artistica e musicale è relegata all’iniziativa personale invece che essere considerata parte integrante della società.
    Penso che tutti bambini e ragazzi dovrebbero essere avvicinati alla musica o all’arte per poter provare con le proprie mani, non è necessario frequentare il conservatorio per dedicarsi alla musica, a qualsiasi livello ed a qualsiasi età!

    Molti amanti della musica classica a Milano? E in Italia?
    Gli italiani sono un pubblico molto gradevole, appassionato che frequenta tutti i concerti, dalle rassegne di canto gregoriano fino alla musica contemporanea (anche se qui un po’ meno, visto la mancanza di offerta sul “mercato” musicale italiano); sono curiosi e capaci di apprezzare la qualità.
    Dipende da noi musicisti fare delle proposte giuste, nuove anche se siamo molto limitati per quanto riguarda la musica contemporanea che comunque riscontra un discreto successo.

    Cosa manca? E cosa è vincente nella musica classica italiana?
    Mancano i soldi per poter muoversi con più libertà sul territorio e per poter promuovere tutti i generi di musica classica. Qui parlo della musica contemporanea della quale si ha spesso paura – e qui la colpa è di noi musicisti perché non la proponiamo abbastanza e degli organizzatori i quali non la richiedono perché è molto cara (diritti d’autore) e perché non è commerciale.
    Nella musica classica italiana, oltre all’allegria, la bellezza e la semplicità delle arie la carta vincente è rappresentata dai musicisti.

    Molte donne? Poche donne direttori d’orchestra?
    Nel mondo musicale si ripresenta la situazione di tutte le altre professioni, accentuata dalla precarietà che per le donne è ancora più pesante. Anche per quanto riguarda la carriera ciò che accade nel mondo musicale è allineato agli altri settori.

    www.windflute.com

    http://facebook.com/windflute1
    http://colombo.blog.idnes.cz/

    musica classica repubblica ceca
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Si approssima maggio Si approssima maggio
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