Dalla Ricerca e selezione del personale all’outplacement. Ce ne parla Tea Camporanesi.
Tea Camporesi, milanese, 49 anni, laureata in filologia slava a Mosca nel 1985. Sposata a un lituano, ha vissuto fino alla fine del 1987 a Vilnius. Rientra poi in Italia, dove nascono le sue due figlie, che ha cresciuto da sola, perchè dopo la nascita della seconda figlia nel 1992, si è separata e l’ ex marito si è reso irreperibile.
Una vita difficile, la tua. Ma quella lavorativa ?
Fino al 90 ho lavorato come interprete e traduttrice di russo-italiano/inglese/francese per aziende di ogni tipo, dalle multinazionali alle piccole realtà imprenditoriali, con interlocutori di ogni livello, da ministri, ambasciatori amministratori delegati a tecnici e operai. Questo mi ha permesso di conoscere bene dall’interno il tessuto aziendale italiano, in tutta la sua varietà e le sue caratteristiche, cosa che mi è tornata estremamente utile quando, a seguito del crollo dell’Urss e il blocco di tutte le attività di interpretariato, ho dovuto reinventarmi. Inizialmente sono entrata in una azienda che importava articoli tecnici dalla Russia, poi sono approdata alla consulenza (Andersen consulting, ora Accenture) e da lì alle risorse umane.
Alla fine degli anni 90 ho iniziato ad occuparmi di ricerca e selezione di quadri e dirigenti, in una delle allora maggiori società di selezione, in un periodo in cui questo servizio si stava diffondendo, ma era ancora caratterizzato da un elevato livello qualitativo e grande professionalità dei consulenti. Il mio background mi ha molto facilitata nell’entrare in sintonia con le varie aziende clienti, capire ed interpretare le loro esigenze di personale. Oltre all’executive search mi sono occupata anche di sviluppo organizzativo, sviluppo dei talenti, assessment, team building e diversity management. Negli anni, con il graduale imbarbarimento del servizio di ricerca e selezione e consulenza organizzativa, il mio focus si è sempre più spostato dalle aziende alle persone, pertanto quando mi è stata offerta la possibilità di collaborare con un paio tra le maggiori società di outplacement ho accettato con entusiasmo, attratta dall’idea di poter fornire un supporto concreto alle persone in un momento di difficoltà professionale. Purtroppo ho vissuto la graduale debacle qualitativa anche di questo servizio, e ho deciso allora di operare autonomamente, salvando e rivalutando tutti i contenuti positivi delle esperienze precedenti, dall’executive search, al coaching e all’outplacement, dedicandomi alla consulenza di carriera.
Che cos’è precisamente la consulenza di carriera di cui ti occupi? Ce ne parli?
La consulenza di carriera è un servizio di supporto alla persona, focalizzato al miglioramento della vita professionale: attraverso un’approfondita analisi del vissuto professionale, delle motivazioni che hanno determinato scelte e decisioni, dei risultati ottenuti, delle inclinazioni ed esigenze personali, il consulente accompagna il cliente in un percorso di autoconsapevolezza e presa di coscienza delle proprie capacità e dei propri limiti, portandolo così ad individuare l’ambito lavorativo a lui più consono, e fornendogli gli strumenti idonei per cogliere le migliori opportunità e ottimizzare la performance o gestire il cambiamento.
Si tratta pertanto di un’attività formativa, focalizzata sulle risorse personali e professionali dell’individuo, per il supporto, l’implementazione e il riallineamento della sua attività professionale.
Pensi che sia una buona soluzione in un’Italia sempre più disoccupata?
Senz’altro. In un momento di crisi del mercato del lavoro come quella attuale, è fondamentale avere le idee chiare sia riguardo se stessi, che riguardo i propri obiettivi: saper definire la propria identità professionale permette di delineare l’ambito lavorativo più consono, e focalizzare l’attività di ricerca in una direzione più precisa, evitando attività sterili e inutili, che fanno solo perdere tempo e autostima.
In questo momento ci troviamo in una fase di transizione sociale, culturale, politica: si sta concludendo un’epoca basata sulla mercificazione dei servizi e delle persone, che ha portato standardizzazione e ipercompetitività, e conseguentemente finzione e bluff, fino al crac finanziario. Ci sono segnali sempre più forti di una tendenza verso l’autenticità, il reale valore di cose, servizi e persone. La persona, nella sua individualità e peculiarità, sta diventando sempre più importante: questo cambiamento, già in atto negli Stati Uniti, sta dando segnali anche in Italia. L’accento viene posto sempre più non sulla competizione tra simili, ma sull’esperienza e la collaborazione tra individui diversi, che offrono valore aggiunto proprio grazie alla propria diversità, alla propria autenticità, alla coerenza con se stessi. E in questo senso, l’introduzione delle quote rosa, al di là di ogni polemica e considerazione meritocratica, è un segnale positivo per le donne, che finalmente verranno considerate in quanto donne, e non in quanto “uome”, brutte copie degli uomini. Alla luce di questo cambiamento, costruirsi un “personal brand”, avere coscienza della propria professionalità, diventa fondamentale per delineare la propria identità, con le sue peculiarità, e definire la propria attività di auto-marketing, diretta ad un target ben definito di potenziali datori di lavoro o clienti.
A chi serve? Uomini, donne, giovani?
Serve a tutti coloro che lavorano o devono riprendere o iniziare l’attività lavorativa. Quindi, a chi sta lavorando e non è soddisfatto, perché non si riconosce più nel proprio ruolo o si sente arrivato ad un punto morto della propria carriera, a chi ha perso il lavoro e deve rimettersi in gioco dopo molto tempo, ai giovani neolaureati, che devono entrare nel mercato del lavoro per la prima volta e sono totalmente impreparati ad affrontarlo efficacemente. In questi casi naturalmente la consulenza di carriera si rivolge indistintamente sia agli uomini che alle donne, ed alle donne in particolare, qualora, dopo aver interrotto l’attività professionale per dedicarsi ai figli e alla famiglia, decidano di riprendere l’attività lavorativa.
Di quali altre attività ti occupi?
Attualmente sto cercando di promuovere la consulenza di carriera anche all’interno delle aziende, in genere PMI: come alternativa più personalizzata e mirata dell’outplacement, da offrire alle persone in uscita, per supportarle nella fase di transizione, e come intervento formativo mirato e concreto per chi rimane, per migliorarne la performance, il senso d’appartenenza o risolvere gli eventuali conflitti. Collaboro saltuariamente con una società di executive search per i progetti di selezione internazionali e sto iniziando a sviluppare l’attività di consulenza di carriera anche all’estero, dove tengo seminari per professionisti e studenti universitari.
Tra le attività extraprofessionali, desidero segnalare la mia collaborazione con Gariwo (Gardens of Righteous people Worldwide www.gariwo.net), per cui scrivo recensioni di testi e saggi sui genocidi e sui Giusti di tutto il mondo.
1 commento
Mi piacerebbe sapere se lei è la figlia di osvaldo e meri che era una mia collega . Gradirei sapere come sta la sua mamma .io sono Annamaria Garigiola ed abito a Marina di Carrara (tel 3292290934; email prorubirio@alice.it) mi scuso e la saluto caramente.