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    Dol's Magazine
    Home»"D" come Donna»Crisi del maschio?
    "D" come Donna

    Crisi del maschio?

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre19/03/2012Updated:11/11/2014Nessun commento6 Mins Read
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    iaia-caputo
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    Una vecchiaia negata dalla donna, l’uomo che resiste al cambiamento.Di questo ed altro parla in questa intervista Iaia Caputo, nota giornalista e scrittrice di saggi e racconti (il primo sulle donne lo ha scritto nel 2009: Le donne non invecchiano mai).

    Sei una giornalista conosciuta che ha attraversato molte esperienze redazionali femminili. Anche Marina Piazza ha di recente scritto un libro sull’età matura. (L’Età in più). Le donne invecchiano meglio degli uomini?

    Non direi che invecchiano meglio, anzi, da quando questa età è così tanto problematizzata se non negata, e comunque combattuta con ogni rimedio, dalla medicina all’estetica, proprio le donne sono le più condizionate dall’imperativo categorico del divieto di diventare vecchie. D’altra parte, in un paese dove il valore delle donne è stato decisamente non riconosciuto, nel quale la nostra età non gode di alcun apprezzamento in termini di status, esperienza, fascino, è ancora più difficile che altrove. Tuttavia, è vero che per quante donne vivano male il tempo che passa, altrettante, mi sembra più e meglio degli uomini, sappiano interrogarsi sul senso delle diverse età della vita, riuscendo a reinventarsi a trovare nuovi motivi di interesse e di entusiasmo, dimostrando di saper anche godere di quel che il tempo regala. E alle donne il tempo regala il tempo: sembra paradossale, ma con i figli che crescono, minori impegni di lavoro, si riguadagna tempo per sé, e non è un dono da poco.

    Il loro ciclo biologico terminato con la menopausa non le priva di vitalità e creatività? Come è cambiata la ‘’nuova donna’’? Non più solo mamma e nonna?
    Sulle donne italiane, come è noto, gravano ancora troppi compiti di cura, non solo domestici, ma anche invecchiando si trovano alle prese con genitori anziani da accudire o con i nipoti da crescere. E che siano donne che hanno lavorato e lavorano, magari anche alle prese con professioni importanti, non cambia molto. La mancanza di welfare viene pagato interamente da noi, a qualunque età. Però, se le nostre madri o nonne, con la menopausa si consideravano delle anziane, anche per le aspettative di vita che sono enormemente e rapidamente cresciute, oggi pensiamo a una cinquantenne come a una donna che è ancora nel pieno della vita, professionale, affettiva, sociale. E in realtà, se la salute non ci tradisce, non si smette mai di fare progetti. Magari non più a lungo raggio, piccoli, ma ci accompagnano fino ad età avanzate. Quante donne ultrasettantenni imparano a usare il computer o, rimaste sole, cominciano a viaggiare o a godere dei piccoli e grandi piaceri della vita?

    Passiamo agli uomini. Hai dedicato un libro anche a loro con ‘’Il silenzio degli uomini’’. Su cosa ti interroghi? Sull’uomo in crisi o sul fatto che l’uomo non cambia mai?
    Su entrambi i fenomeni: la resistenza al cambiamento è una delle cause di una crisi drammatica del maschile. Che certamente arranca rispetto ai cambiamenti enormi di cui sono state protagoniste le donne. Ma siamo in presenza di fenomeni contradditori: da una parte uomini profondamente trasformati e dall’altra uomini che non ne vogliono sapere. Diciamo che a questo punto una profonda riflessione sulla propria identità per gli uomini è ineludibile, basta pensare a quanto sono cambiati i rapporti di forza tra i generi, ma l’impressione è che questa riflessione stenti ad arrivare, più che mai dal punto di vista di un discorso pubblico.

     Gli atti di violenza femminicida sono il risultato della sua impotenza?
    Il copione del femminicidio è ormai, tragicamente, sempre uguale a se stesso: chi uccide è un uomo che è stato lasciato da una moglie, da una fidanzata, da un’amante, cioè da una donna che diceva o immaginava di amare. Naturalmente, i vissuti dell’abbandono sono sempre di dolore, smarrimento, frustrazione; lo sono anche per questi uomini, ma incapaci di dire il dolore, lo smarrimento, la frustrazione, l’unico sentimento che riescono a sentire è la rabbia. Uccidono nella folle pulsione di sancire un possesso defitivo, ma in realtà il loro è un gesto di impotenza di fronte alla libertà e alla autiderminazione femminile che non possono più fermare o ostacolare.

    Come possiamo cambiare una società così maschilista come quella italiana? Cosa contribuisce o ha contribuito a crearla e rafforzarla ? La chiesa, una latinità esasperata, il mammismo italiano, il passato storico?
    Le ragioni che spiegano la misoginia italiana meriterebbero un altro saggio: vengono da lontano, sono complesse e di difficile lettura. Ci siamo ritrovati a vivere in un paese arretrato che il ventennio berlusconiano non ha aiutato a evolvere. I dati sono drammatici: solo il 46 per cento di donne occupate, il 20 la percentuale di donne in Parlamento, una scarsissima rappresentanza in politica, nelle istituzioni , in generale nei luoghi dove si decide, a cui va aggiunta la mancanza di welfare, l’assenza di meritocrazia, e una penosa rappresentazione reale e simbolica delle donne da parte dei mass media e della pubblicità. Partiamo con enormi svantaggi rispetto al resto d’Europa. Ma, come dico sempre, abbiamo il dovere della speranza: basta pensare a quanto il quadro politico sia cambiato in pochi mesi. Naturalmente non ci sono ricette, ma certo bisogna partire con il riequilibrare la nostra presenza nel paese, premiare i talenti femminili, mettere in circolazioni modelli di donne reali, autorevoli e positivi.

    Iaia Caputo è nata a Napoli (1960) e vive a Milano. È stata a lungo giornalista; ha collaborato con Il Mattino di Napoli, con la Rai e con diverse testate giornalistiche nazionali. Redattrice di Marie Claire per dieci anni, si è poi occupata di libri, come titolare della rubrica per Flair, e scrivendo per Il Diario, Il Mattino, e per D. di Repubblica. Ha pubblicato diversi saggi, tra cui Mai devi dire, sul tema degli abusi sui minori in famiglia, Conversazioni di fine secolo, una raccolta di interviste a scrittrici italiane e straniere; Di cosa parlano le donne quando parlano d’amore, e il romanzo Dimmi ancora una parola (Guanda) Da settembre  2009 è in libreria il suo nuovo saggio, Le donne non invecchiano mai (Feltrinelli): un saggio sul tema del tempo e dell’esperienza di invecchiare, tra nuove libertà ed eterni stereotipi, arrivato alla quarta ristampa. Da alcuni anni svolge come libera professionista la professione di editor di narrativa italiana.

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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
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