Un po’ per amore e un po’ per l’arte

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di Caterina Della Torre

Attrice napoletana,  Monica Nappo , classe  ’71,  vive a Londra da 5 anni dove ha sposato due anni fa Dennis Kelly,  scrittore inglese di teatro e tv.

Che studi hai fatto?
Ho conseguito la maturita’ scientifica,poi iniziai a studiare prima scienze politiche, poi lingue, dove ho dato 2 esami, di cui uno di storia del teatro.Ma non ho mai mostrato forte interesse per l’universita’. Anche se adoro leggere, documentarmi,  studiare. Ho aperto un teatro all’eta’ di 19 anni con alcuni compagni di scuola, e da li’ ho sempre fatto teatro, credo che la mia scuola di recitazione sia stata una sana gavetta e routine teatrale. Ho passato almeno 12 anni in tourne’ , uno spettacolo dopo l’altro,in teatro, praticamente recitando 6 giorni su 7. Tutto questo e’ decisamente una scuola. Ma adoro poter partecipare a dei workshop teatrali, quando li reputo di mio interesse. Non si finisce mai di imparare,per fortuna!
Alcuni anni fa ho pero’ iniziato a studiare counselling, prima in Italia,poi, qui in UK. Ho un certificate in counselling x bambini , usando arte-terapia, ed ora vado per il diploma.

Che lavoro fai attualmente?
L’attrice.Mi pago le bollette con questo. Ma in periodi di stasi lavoro anche come Modella per pittori.L’ho sempre fatto , anche in Italia.

Vorresti tornare in Italia?
Passo per lavoro dei lunghi periodi in Italia. Credo sia una nazione che ha alcuni tratti bellissimi, ma che sia anche molto “malata”.Credo che sull’emancipazione delle donne, sulla tolleranza di altre culture e/o religioni o sull’omosessualita’ c’e’ ancora tanto da fare, francamente. Sentivo, anni fa, che si erano silenziosamente, un millimentro al giorno, ma quotidianamente, ribaltati tutti I valori, per cui se eri onesto eri un povero deficiente. Questo mi faceva sentire molto a disagio, e lo avvertivo in tutti I campi.

Come vedi l’Italia da Londra?
L’Italia da Londra non l’ho vista per niente bene, ma c’e’ una percentuale bassa di Italiani che mi crede quando glielo dico. Molti pensano che il mondo vada un po’ come va l’Italia. Credo sia dovuto anche al fatto che non c’e’ una stampa molto indipendente nella maggior parte dei casi, e che e’ una nazione molto ancorata alla sua cultura. Almeno, questo e’ quello che io percepisco.Spero che adesso si ritorni a un graduale ripristino di alcuni valori.

E come la vedono gli inglesi?
Diciamo che c’e’ una forte discrepanza.Noi italiani veniamo considerati socievoli, ospitali, grande cibo, moda, fantastico clima.Poi mi chiedono: come fate ad avere quei politici? perche’ li votate? se li votate cosi’ tanto vuol dire che vi piacciono ,no? Che vi riconoscete in quel modo di fare?Abbiamo perso molta credibilita’, adesso dobbiamo riconquistarla.

Hai molti amici italiani a Londra?
No,  non tanti. In effetti sono 3.Ho incontrato finora 2 tipologie di italiani.I primi son quelli che sono andati via per vari motivi e che vogliono incorporare nella loro vita varie modalita’,  gusti,  abitudini, non necessariamente tutte made in Italy. Poi c’e’ l’altra categoria,che casomai vive qui, ha un buon lavoro, tutti I benefici di questa civilta’, pero’ poi si lamenta continuamente su: il tempo ,il cibo, la freddezza degli inglesi,etc. In genere sono italiani che comunque frequentano prevalentemente altri italiani,e usano cliché’ di una 20ina di anni fa, se non di piu’(vedi cibo, dal momento che I migliori chef al mondo sono, oggi , inglesi,e che in moltissimi pub x la modica cifra di 10 pound puoi mangiare un pasto davvero decente).Ecco , a loro mi verrebbe da dire: scusa,ma se qui ti fa tutto cosi’ schifo, perche’ non te ne torni al tuo paesello?

Com’è lavorare in UK per un’artista?
Qui e’ tutto diverso.C’e’ molta meritocrazia,ma anche moltissima libera competizione.I canoni estetici sono multiculturali.Ma non quelli delle capacita’ personali. Anche I modi di conoscere le persone son diversi.E di rapportarsi al lavoro.Noi arriviamo a degli obiettivi tramite conoscenze, in molti casi. E’ proprio il nostro naturale modo di approcciarci alle cose.Leggevo una ricerca pubblicata da poco su Repubblica: in Italia solo il 20% delle persone arriva a chiedere o a presentarsi per un lavoro senza passare per conoscenze personali. In Germania o Uk e’ piu’ dell’81%. Credo di aver detto tutto!

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Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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