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    Dol's Magazine
    Home»"D" come Donna»Managerzen per umanizzare i dirigenti
    "D" come Donna

    Managerzen per umanizzare i dirigenti

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre20/11/2011Updated:23/09/2015Nessun commento6 Mins Read
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    Un’associazione che ha lo scopo di ”umanizzare” i dirigenti d’azienda. L’hanno fondata una ex manager, Federica Ghetti, e Jacopo Fo.

    Federica Ghetti, 42 anni, un laurea in ingegneria, un trascorso di Quality manager e una grande innata curiosità. Abbandonando il suo precedente lavoro, ha fondato – insieme a Jacopo Fo e la sua Libera Università di Alcatraz, l’associazione Managerzen, di cui è presidente, per manager che non si accontentano del ruolo.

    Come e’ nata questa associazione e con quali propositi?
    Ho lavorato per qualche anno come Quality manager: ISO 9000, procedure, certificazioni. allora credevo che aiutasse le persone a lavorare meglio. Ho avuto così l’opportunità di osservare contesti organizzativi che mostravano limiti palesi e, dal mio punto di vista, logiche di gestione deliranti, prive di armonia, attenzione verso le persone, dove i progetti rararamente venivano condivisi.
    Poi ho incontrato Jacopo Fo e la Libera Università di Alcatraz e ho viaggiato in un tutto il mondo del No-Profit, della controinformazione, dei movimenti e dell’associazionismo.
    Così è nata l’idea di riportare contenuti, riflessioni, stimoli di questo mondo in quello arido del business.

    Come siete partiti?
    Con il sito: una sorta di scommessa per vedere se eravamo noi pazzi o qualcun altro soffriva della stessa sindrome di insoddisfazione cronica al lavoro.
    Il risultato è stato davvero superiore a qualsiasi nostra aspettativa. Al punto da trasformare quello che iniziato come un gioco in un’associazione e in un’occupazione a tempo pieno. L’associazione nasce per dare continuità al progetto e portarlo fuori dal web attraverso persone che credono in questa missione: restituire al lavoro significato, dignità, espressione personale e bellezza.

    In che cosa consiste l’attività dell’associazione?
    L’associazione ad oggi riunisce oltre 500 soci in tutta Italia ed è operativa su 4 città: Milano, Roma, Bologna e Rimini dove ha la sede principale. Grazie al coinvolgimento attivo dei soci organizziamo incontri mensili e iniziative di diverso tipo: il ManagerZenCafè incontri conviviali con ospiti ed esperti per riflettere sui temi a noi cari ed AllenaMente a Roma che utilizza la consulenza filosofica e le mappe mentali per un percorso di crescita personale e manageriale. L’associazione permette quindi di usufruire di uno spazio di crescita e di riflessione e di far incontrare persone impegnate in ambito professionale ma con una sensibilità comune sui temi dell’etica, dell’ambiente e della società.

    Alcuni titoli di seminario?
    A Rimini abbiamo appena avviato un laboratorio di Teatro di Impresa insieme a CNA Impresa donna e Giovani imprenditori.
    Organizziamo laboratori di creatività aziendali finalizzati all’innovazione e alla trasformazione ecologica. C’è poi l’area prettamente zen che utilizza le discipline orientali come metafore per la formazione: Equilibrio e flessibilità con il Tai-Chi-Chuan, La leadership e lo Zen, Strategia ed efficacia nel pensiero cinese con I Ching, Kicontact per manager …

    Cosa distingue un manager da un managerzen?
    Il manager non si fa molte domande, il managerzen sì.

    Cosa vuol dire essere un manager creativo?
    Porsi davanti alle situazioni con sguardo diverso, allargato, oltrepassare pregiudizi, limiti imposti e autoimposti e trovare così soluzioni diverse, generalmente più facili e più funzionali. Normalmente quando affrontiamo problemi partiamo da presupposti dati che ci impediscono di immaginare soluzioni diverse. Ragioniamo solo da li in avanti e troviamo sempre quelle soluzioni già percorse. La creatività è presente in ognuno di noi, ma può essere più o meno espressa o repressa.. per questo è importante allenarla ed esercitarla!!

    Le donne, in questo, sono diverse dagli uomini?
    Le prime sono più creative per natura. Gli studi sulle neuroscienze hanno mostrato infatti che nel cervello delle donne esistono molti più connessioni tra i due emisferi cerebrali ed è proprio questa capacità di integrare intuito e ragione che ci rende creativi!

    Uno dei principi dell’associazione è valorizzare la diversitaà. Cosa vuol dire?
    Sfruttare al meglio le qualità positive, i talenti, di ciascuna persona e creare le condizioni affinchè ogni persona possa esprimerli al meglio. Anche la diversità uomo-donna può essere valorizzata: senza nulla togliere alle pari opportunità, è importante riconoscere che le differenze di genere esistono e tenerne conto nei ruoli e nei mestieri da svolgere . Niente di male dire che certi lavori di segreteria vengono meglio – in genere – alle donne (più ordinate e più pazienti) e che certi lavori tecnici vengono meglio – in genere – agli uomini (più solitari e più appassionati alla tecnologia ).
    Spesso è proprio la non consapevolezza di queste differenze la causa di problemi e fraintendimenti: per questo cerchiamo di diffondere queste conoscenze con dei seminari dedicati … e divertenti!

    Tante donne frequentano il vostro sito?
    Ai nostri incontri molto spesso partecipano in numero sorprendentemente uguale uomini e donne. Penso che si crei un bilanciamento tra tematiche prevalentemente interessanti per le donne – come la crescita personale, il benessere interiore, la creatività – e mondo del business e dei manager prevalentemente ancora maschile.

    Le aziende possono essere etiche?
    Certo che possono, considerando il profitto come strumento per realizzare gli scopi e non come fine ultimo del’impresa.
    Naturalmente gli scopi devono essere etici, ovvero realizzare prodotti e servizi utili per il reale progresso della società. Poi il discorso dell’etica è molto complesso e delicato e si potrebbe discuterne giornate intere senza arrivarne a capo.. ma se fossero rispettati questi due presupposti iniziali sarebbe già un un enorme risultato!

    Le donne manager hanno un atteggiamento di leadership diverso dagli uomini?
    Sicuramente, a meno che non vogliano scimmiottiare gli uomini, e a quel punto sono ancora più terribili per vincere su un campo di battaglia che non è il loro.
    Lo stile naturale di leadership femminile è quello che oggi viene insegnato ai manager uomini: la leadership dolce, che comprende l’ascolto, l’empatia, la partecipazione, la creatività, l’istinto, la sensibilità… Tutte qualità che le donne hanno sviluppato molto bene nel corso dei secoli per accudire la famiglia, ascoltare i figli, portare armonia in casa. Insomma allo stato attuale le donne manager sono in netto vantaggio. L’importante è che siano sé stesse!

    Le donne sono oppresse negli organici aziendali. Cosa dovrebbero fare per realizzare le proprie ambizioni?
    Gli uomini amano il potere e faticano a rinunciarvi in nome dei valori e di aspirazioni più profonde: quindi tentano in tutti i modi di mantenere lo status quo, lasciando fuori le donne. Le donne però oggi hanno grandi potenzialità. Occore alle donne costanza, perseveranza e grande fiducia: mantenendo le proprie idee e il proprio stile possono arrivare molto lontano!

    dirigenti Managerzen umanizzare
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

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    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

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    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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    Rose di maggio Rose di maggio
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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