Donne e TV locali – E’ora di dire basta

0

di Giulia Basile

Presentati i risultati di un’indagine sulle TV locali in Puglia

Nella Sala Guaccero del Consiglio Regionale grande affluenza in una data particolare,11-11-2011,per conoscere i risultati del primo Progetto Pilota che La Commissione Regionale alle pari opportunità,in collaborazione con il Co.Re.Com,ha sviluppato,monitorando la programmazione e i servizi informativi di sei emittenti private:Telenorba/ Antenna Sud/Studio 100-TA= Teleradio Città biabca-Ostuni= Telefoggia= Telerama-Lecce.

Ad aprire la conferenza Il Presidente del Consiglio Onofrio Introna,che ha elogiato il lavoro svolto,in linea con la politica messa in atto dalla regione affinché si raggiunga un’effettiva parità di genere. Punto d’arrivo sarà determinare le condizioni perché ci sia una valorizzazione piena del ruolo che la donna ha nella società pugliese. “Questa che commentiamo oggi,ha detto Introna non è un’indagine su un settore di nicchia,ma un eccellente lavoro che si presta ad una valutazione su piani generali. Infatti non solo si è spinta ad analizzare il ruolo che la donna giornalista od operatrice televisiva ha nel mondo variegato della comunicazione,ma soprattutto ci fa prendere atto che nel mondo della telecomunicazione locale è cambiato il rapporto della comunicazione rispetto al ruolo che la donna ha nella nostra società.

Infatti non basta saper che tante sono le donne giornaliste,bisogna vedere se sono capaci di modificare,di incidere nel mondo del loro lavoro,sì da rendere significativa la loro presenza”. Ha auspicato che l’indagine vada ancor più sviluppata includendo tutte le province della Regione. Quanto poi al ruolo delle TV locali,ha riconosciuto il merito alle emittenti locali di aver fatto crescere la democrazia nel nostro paese,oltre ad essere un fattore insostituibile di crescita e sviluppo economico-sociale.

Ha preso poi la parola Giuseppe Giacovazzo, già Direttore della Gazzetta del Mezzogiorno,Presidente del Co.Re.Com- Puglia,che ha ringraziato Magda Terrevoli, presidente della Commissione Pari Opportunità ,in primo luogo per il fatto che questa indagine ha avuto il coraggio di indagare su uno dei punti cruciale della contraddittorietà che si vive tra la presenza più numerosa di giornaliste in TV e il fatto che si continui a veicolare una rappresentazione della donna legata a vecchi stereotipi,che condannano il genere femminile alla marginalità; in secondo luogo perché l’indagine non è fine a se stessa ma è operativa,nel senso che vuole dare alle emittenti locali la possibilità di correggere programmi,presenze ed eliminare le contraddizioni più macroscopiche.

Ha ricordato che di 134 paesi monitorati su questo versante l’Italia è l’ultima a livello europeo ed ha anche il tasso più basso di occupazione femminile. Eppure le donne laureate costituiscono il 60% di tutti i laureati,superando le percentuali degli USA e di altre Nazioni. Però nei luoghi che contano, Economia e Imprese,le donne sono solo il 5%;in TV arrivano più donne nei notiziari ma non nei contenuti delle notizie; arrivano molti esperti ma poche donne,nonostante ce ne siano;lo stereotipo femminile diffuso coincide ancora con quello della donna sexi,una donna che nella pubblicità è ancora in posa su una moto o sul cofano di una fuoriserie,un “pezzo di carrozzeria umana”; viene diffusa ancora l’immagine di una donna casalinga,non più la casalinga di Voghera,ora è la casalinga di Manhattan,una giovane massaia con i capelli perfetti e la cucina linda. Sono clichè ingiusti come sostiene Magda Terrevoli,perché tra i modelli rappresentativi,la mamma del Mulino Bianco e la casalinga spenta e trascurata,c’è un variegato universo femminile che meriterebbe visibilità.

In conclusione la visione della donna limitata al sesso è ancora presente nella mente dell’uomo,che così depriva la propria immaginazione di tante altre qualità femminili:maschi dimezzati,li ha definiti Giacovazzo,che dimezzano la donna e…non sanno quello che si perdono!
Purtroppo sono le stesse donne che contribuiscono a questo. In famiglia,spesso anche per l’assenza maschile,è cresciuta l’autorità materna,ma questo non ha inciso sull’immaginario maschile e non si pone come alternativa,sicché la Puglia (che nel Mezzogiorno ha una storia che la pone in avanti,come evoluta nella cultura,nelle arti,nel cinema) soggiace agli stessi stereotipi limitativi dell’immagine femminile delle altre Regioni.

Magda Terrevoli,ricordando il successo della manifestazione del 13 giugno a Roma,e quanto abbia significato per tutti il documentario di Lorella Zanardo sulla violenza del linguaggio pubblicitario nei confronti del corpo femminile,ha detto che ormai le donne hanno imparato a leggere le immagini e il loro linguaggio,per questo l’inchiesta della sua Commissione si è soffermata non sulla pubblicità ma sui programmi mandati in onda nelle fasce orarie dalle 19 alle 24 (informazione e approfondimenti),quel campo insomma che si definisce “neutro”,ma che neutro non è. Infatti dal modo in cui si interagisce con la notizia,si vede che la donna viene ancora messa ai margini. Il vecchio stereotipo femminile persiste.

L’immagine femminile (donna-oggetto-possesso),retaggio di un vizio culturale,continua ad essere presente nell’immaginario maschile,è vero,ma ce l’hanno anche le stesse donne,come ha sottolineato la presidente dei giornalisti pugliesi,Paola Laforgia. Spesso sono le stesse giornaliste,che trascurando il tema di fondo di un articolo anche di economia o sport,hanno un approccio tutto femminile nel raccontarlo,vanificando le aspettative. Segno che quello stereotipo è stato introiettato dalle stesse donne. Facendo poi riferimento alla nostra situazione politica attuale e alla ipotesi di formazione di nuovo Governo “duole constatare –ha detto –che non ci sono donne. Quando il gioco si fa duro le donne stiano a casa…che gli uomini risolvono il problema. In un governo di salvezza nazionale le donne non ci sono”.
Forse la tesi che un pensiero femminile non serva solo alle donne,ma anche agli uomini non è peregrina. Ed è proprio nell’informazione televisiva,dato il forte potere di coinvolgimento della TV,che si deve intervenire per modificare quanto occorre per realizzare una vera parità di genere,sempre affermata ma ancora poco attuata.

Sviluppando nel modo giusto le competenze di chi opera nelle TV,rispettose di entrambi i generi,si potranno creare nuovi modelli di crescita paritaria nella società meridionale.


Giulia Basile

Laureata in Lettere e in Pedagogia ha insegnato nella scuola media superiore. Dinamica animatrice culturale e sociale è stata,tra l’altro,consigliere comunale e,dal 1999 al 2003,Sindaco di Noci. E’ fondatrice dell’Associazione culturale femminile DARF,delle sezioni comunali A.V.I.S. di Noci,Martina Franca e Mottola e,collabora concretamente con tante altre Associazioni socio-culturali.
La passione nell’individuare i talenti delle persone e nel potenziarli,la tenacia nel dedicarsi al difficile compito della formazione,la cura nel trasmettere l’amore per la cultura (numerosi sono gli eventi da lei promossi e realizzati) sono il fiore all’occhiello del suo percorso.
La creatività e la poliedricità del suo impegno sono attestate dalle sue pubblicazioni e dal suo lavoro di editing per il “Concorso Multimediale Scrivoanchio”,che seleziona e pubblica racconti di giovani scrittori in rete.
Dal 2006 al 2010 ha fatto parte della redazione della Rivista “PugliaSalute”e “Tutto Sanità” ,Tholos Editrice.
Ha pubblicato:
• Nel buio di dentro / Giulia Basile. – Fasano:Schena,1984;
• Gatta danzante / Giulia Basile. – [Putignano:C.R.S.E.C.,1989];
• La collina dell’infedeltà / Giulia Basile. – Fasano:Schena,1990;
• Meddichele:briciole di vita quotidiana in versi con traduzione a fronte / Giulia Basile. – Noci:Carucci,1995;
• Noci,ji m’arrecorde…:un percorso per immagini nel quotidiano del Novecento a Noci / [testi e progettazione di Memena Plantone e Giulia Basile]. – Fasano:Schena,2002;
• L’Hospite / Giulia Basile. – [Alberobello]:Tholos,2009.
• Tredici storie per tredici donne / Giulia Basile. – Bari:Stilo Editrice,2011 ( a giorni in libreria)

CONDIVIDI

Profilo Autore

Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

Lascia un commento


cinque + 8 =