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    Home»Costume e società»Viaggi»Dai sassi nasce un fiore
    Viaggi

    Dai sassi nasce un fiore

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre12/10/2011Updated:20/07/2014Nessun commento10 Mins Read
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    Musma-Matera
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    Conosciuta in tutto il mondo per il tipico rione Sassi, Matera, rinasce negli anni ’90 fino a diventare un punto di incontro ideale per il turismo culturale mirato e non di massa.

    Lontana dalla ferrovia italiana che non la tocca, lontana dagli aereoporti (il più vicino è quello di Bari Palese ad un’ora di distanza), sembrerebbe una regione di difficile accesso. E invece la sua innata ospitalità ha fattosì che nascesse un polo culturale che nel 2006 ha dato vita al Musma, museo di scultura contemporanea, misterioso ed affascinante, insieme ad altre iniziative di valorizzazione dellla regione.

    Ne parliamo con una delle persone che ha contributo alla sua apertura e che tuttora vi lavora: Mariella Larato, classe ’79, nata a Matera, dove vive tutt’ora.

    Che studi hai fatto?
    Da quando avevo 5 anni, ho iniziato a studiare il pianoforte in una scuola privata. Ho studiato al Conservatorio, all’Istituto Magistrale e mi sono laureata in Teologia.

    Come sei arrivata al MUSMA? Corsi, concorsi o altro?
    Da bambina ho sempre avuto una passione per l’arte e tutto ciò che riguardava la creatività. Certamente, è stata la musica a nutrirmi di una particolare sensibilità verso ogni forma estetica. Tuttavia, proprio lo studio del pianoforte e gli impegni che la musica richiedevano (concorsi, saggi, ecc.) non mi hanno consentito di approfondire il mio interesse e i miei studi verso l’arte (iscrivermi all’Accademia di Belle Arti, ad esempio, avrebbe comportato il trasferimento in un’altra città). Ma nel 2005 partecipo alla selezione per il Corso di Formazione “L’organizzazione e la gestione di mostre d’arte” affidato dalla Regione Basilicata al Circolo Culturale La Scaletta di Matera (nell’ambito della Short List Cultura – complemento di programmazione del P.O.R. 2000-2006 Asse III risorse umane- Misura III 1.A. 2.) Sono ammessa al Corso insieme ad altri 15 ragazzi e per circa due anni, finalmente, entro a far parte di un mondo tanto ambito quanto sconosciuto. Comincio a leggere, studiare, imparare per colmare il tempo perduto di tutto il mio interesse verso l’arte. Al termine del corso, 6 di quei 15 ragazzi decidono di costituire una Coopertiva per lavorare a Matera nel settore culturale: Tra quei 6, ci sono anche io e la Cooperativa prende il nome di Artezeta. La prima grande sfida che ci si pone davanti e la gestione del nascente museo di scultura contemporanea, il MUSMA, e della bellissima chiesa rupestre “Cripta del Peccato Originale”. Vinciamo il bando di gestione promosso dalla Fondazione Zètema (l’ente promotore dei due presidi culturali) e da quel momento la mia vita cambia drasticamente, non avendo mai e poi mai immaginato di poter lavorare in un museo. Durante i primi mesi, e alle prime armi, abbiamo imparato man mano tutto il necessario ai fini di una migliore organizzazione gestionale del presidio. In questo periodo iniziale, il curatore del museo, il Prof. Giuseppe Appella, ci ha illustrato degli ambiti su cui lavorare e da portare avanti ed io non ho avuto alcun dubbio a scegliere la didattica: avevo già sperimentato, in campo musicale, una certa indole verso la didattica; ma il mio interesse verso questo settore nasceva prevalentemente dal desiderio di ideare e condurre attività finalizzate a sviluppare la creatività nei bambini attraverso il contatto diretto con le opere d’arte, ciò che a me era mancato e di cui avrei tanto voluto beneficiare. Dopo 4 anni di esperienza, studio, approfondimento, scambi e confronti, posso riconoscere di aver imparato tantissimo, di aver migliorato tante cose nel mio lavoro e di aver ottenuto notevoli gratificazioni. Ma è un lavoro che, certamente, necessita di migliorare sempre più; motivo per cui continuo a studiare, approfondire, frequentare musei, in Italia e all’estero (sono stata a Parigi, New York, Los Angeles, San Francisco), sperimentando, quotidianamente, quello che nessun libro può insegnare se non l’esperienza concreta di un lavoro svolto sul campo.

    Ci parli del MUSMA? Come è nato? Dai finanziamenti di chi? Quali opere raccoglie?
    Il MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea. Matera) è stato inaugurato il 14 ottobre del 2006 ed è collocato nel prestigioso Palazzo Pomarici (XVI se.), concesso in uso gratuito dal Comune di Matera alla Fondazione Zétema (Centro per la Valorizzazione e Gestione delle Risorse Storico-Ambientali), l’ente promotore dell’istituzione museale. L’antico edificio, che offre splendide aree espositive articolate nella vasta serie di vani ipogei scavati nel tufo e nell’intero piano costruito, è stato restaurato grazie al finanziamento delle Fondazioni Cariplo di Milano, Carisbo di Bologna e della Cassa di Risparmio di Vigevano e Piacenza (progetto “Sviluppo Sud) nell’ambito dell’istituendo “Distretto Culturale dell’Habitat Rupestre della Basilicata.
    Il progetto museale nasce dal convincimento che i Sassi di Matera, in parte scolpiti nella roccia e in parte modellati dalla sapienza costruttiva popolare, rappresentino un sito straordinariamente adatto ad ospitare esposizioni di scultura. Una città “antica” come Matera, inoltre, non può vivere solo di passato ma deve anche saper trasformare il proprio retaggio storico in testimonianza di nuova cultura. Con il Museo della Scultura Contemporanea si è voluto, dunque, creare un’area stabile e disponibile per ospitare i nuovi linguaggi dell’arte e per costituire una opportunità di educazione e di approfondimento delle espressioni della creatività del nostro tempo. L’idea di utilizzare le suggestive ambientazioni rupestri come “sale espositive” per mostre di scultura ha radici lontane: Il MUSMA è, infatti, la stabilizzazione dalla pluriennale esperienza delle ‘Grandi Mostre nei Sassi di Matera’, organizzate sin dal 1978 dal Circolo ‘La Scaletta’. Non si è disperso così il patrimonio di competenze, conoscenze, rapporti interpersonali costruito in questo lungo arco temporale. Per questo il MUSMA è anche il “museo dell’amicizia”, poichè le opere esposte sono state generosamente donate alla Fondazione Zétema di Matera. Accanto ad un primo nucleo originario di sculture posseduto da La Scaletta si sono, infatti, aggiunte le numerose donazioni concesse direttamente al MUSMA dagli artisti o dai loro congiunti, da collezionisti, da critici e da gallerie nazionali ed internazionali.
    La collezione comprende sculture (in bronzo, marmo, pietra, ferro, acciaio, terracotta, gesso, ceramica, cartapesta, tufo, legno) dalla fine dell’800 ad oggi, disegni, incisioni, multipli, gioielli, medaglie, libri d’arte con incisioni originali.
    Il MUSMA è un museo privato: per tale motivo, non vi sono contributi pubblici né per la gestione, né per finanziare le spese di manutenzione. Nel 2010 un contributo regionale ha permesso il recupero una piccola parte di Palazzo Pomarici per adibirla a sede espositiva.

    E di Matera, ce ne parli? dai Sassi al distretto culturale?
    Matera è un piccolo e tranquillo centro. I Rioni Sassi e il centro storico, in particolare, sono splendidi ed offrono una vista meravigliosa. La vita è tranquilla, non vi sono notevoli fenomeni di criminalità. Un grosso problema, soprattutto legato al turismo, emerge dalla mancanza di una rete ferroviaria che colleghi Matera al resto del Paese. I Sassi hanno ripreso vita dagli anni Novanta, circa. Ora è possibile trovarvi ristoranti, negozi, alberghi, centri culturali, bar e luoghi di ritrovo.
    Il progetto del Distretto Culturale dell’Habitat Rupestre di Basilicata, Promosso dalla Fondazione Zètema nel 2003, si basa sul convincimento che la valorizzazione del territorio debba partire dalla conoscenza del patrimonio culturale locale, per consentirne la conservazione e la tutela e garantirne la fruizione pubblica, trasformandolo in risorsa per lo sviluppo.
    L’attuale area di riferimento del Distretto va dalla zona del Vulture fino al Metapontino, correndo lungo l’asse bradanico: un’area caratterizzata da una straordinaria concentrazione di elementi legati all’evoluzione della civiltà dell’uomo. Questi elementi, nel loro insieme, descrivono un percorso che si snoda attraverso secoli e millenni, raccontando le grandi tappe culturali della vicenda umana: partendo dal periodo mesolitico della località Tuppo dei Sassi in afro di Filiano (Potenza) con le figure rosse di cervi e simboli arborei, percorrendo il basso e l’alto medioevo con la Cripta del Peccato Originale (IX sec.), il Complesso monastico di Madonna delle Virtu’ e San Nicola dei Greci nei Sassi di Matera (periodo normanno; sec. XI-XII), alle Chiese dell’area del Vulture, Santa Margherita (Melfi), Santa Lucia (Melfi – Rapolla),Sant’Antuono (Oppido Lucano del periodo svevo-angioino (XIII-XIV sec. d.C.), sino al MUSMA presso le sale costruite e gli ambienti ipogei di Palazzo Pomarici (dal XVII sec. fino al periodo contemporaneo).

    Ci parli del’associazione (cooperativa) a cui appartieni?
    Dalla sua costituzione, nel 2006, faccio parte della Coop. Artezeta insieme ad altri 6 miei coetanei. Come ho accennato prima, la decisione di fondare la cooperativa è maturata nei soci grazie all’iniziativa di formazione professionale promossa dal Circolo Culturale “La Scaletta” di Matera e svoltosi dal maggio 2005 al marzo 2006 dal titolo L’organizzazione e la gestione di mostre d’arte. Prima di costituirsi in società cooperativa, la nostra equipe ha avuto l’opportunità di collaborare alla ideazione, all’allestimento e alla gestione di eventi culturali tenutisi a Matera sino alla prima occasione di presentare e di applicare il nostro modello di business con l’assegnazione della gestione della Cripta del Peccato Originale” e del MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea – Matera) da parte della Fondazione Zètema con la quale, dal 2009, la Cooperativa contribuisce alla realizzazione de “Il Distretto culturale dell’Habitat Rupestre, co-finanziato dalla Fondazione per il Sud, nell’ambito del bando 2008 inerente la presentazione di progetti esemplari per la “Tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale.

    Ti senti più impiegata o imprenditrice?
    Certamente più imprenditrice.

    Cosa vorresti per la tua città che manca?
    Vorrei l’attenzione degli Enti Pubblici alle iniziative culturali che intendiamo proporre, soprattutto in termini finanziari. Devo riconoscere l’importantissimo lavoro di sostegno alle nostre iniziative didattiche da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale, che ha permesso agli alunni delle Scuole di Matera e Provincia di partecipare a interessanti progetti proposti per il MUSMA e per la Cripta del Peccato Originale. Ma questo aiuto non basta. È necessario che il Pubblico crei e sostenga migliori condizioni che permettano agli operatori turistici, ai presidi culturali e a tutti gli addetti ai lavori di operare al meglio. Matera è una città che sta crescendo turisticamente ma a volte si presenta molto impreparata e le sue enormi potenzialità restano sottaciute per una carente attenzione verso quella che, secondo me, è la vera fonte di sostentamento per la città: possiamo offrire al visitatore la possibilità di conoscere la storia dell’uomo perché i nostri presidi culturali testimoniano proprio questa presenza ininterrotta dell’essere umano sul nostro territorio. Ma è necessario lavorare tanto e bene.

    Ed oltre al MUSMA cosa inviteresti a visitare?
    Oltre a visitare il MUSMA, non posso non consigliare la più antica e particolare chiesa rupestre del materano: la “Cripta del Peccato Originale; inoltre, nei Rioni Sassi, ci sono numerose chiese rupestri (Madonna delle Virtù, San Nicola dei Greci, Madonna De Idris); consiglio, anche, una visita ad una tipica “Casa Grotta”, all’interessantissimo museo archeologico “D. Ridola” e al Museo d’arte Moderna di Palazzo Lanfranchi, soprattutto per le opere di Carlo Levi e del nostro pittore Luigi Guerricchio. Senza dimenticare i bellissimi affacci sui Sassi di Matera, da scoprire passeggiando nel centro storico e dedicare qualche minuto per osservare il lavoro che, i lungo i secoli, la sapienza popolare materana ha scolpito nella storia.

    A Matera si mangia molto bene. Un piatto gustoso da consigliare?
    Dice un proverbio: “Non c’è cibo da re più gustoso del pane…se è il pane di Matera, poi, ancora meglio…

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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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