La confusione regna sovrana

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Proprio così! Sembra un nuovo sport nazionale parlare di qualcosa e contraddire quel qualcosa in modo che nessuno abbia ben chiaro in mente su cosa si stia argomentando.

Il termine confusione, dal lat. confŭndĕre, è un mescolare insieme cose che andrebbero lasciate separate: ciò precisamente quello che accade nella cultura di oggi. Il rapporto confusivo tipico della madre con il bambino è forse l’unica circostanza, a parte l’arte della cucina dove gli ingredienti si amalgamo confondendosi ed è giusto così, in cui la con-fusione genera il positivo. La mamma per i primi tempi a partire dal grembo vive un rapporto così stretto con il figlio che in certi momenti non sente che è separato da lei e ciò giova alla crescita: solo la mamma può fornire i primi strumenti per vivere nel mondo e li dona con tutta se stessa.

La confusione generata dalla cultura attuale è tutt’altra cosa. Non voglio dire da cosa scaturisca questo marasma della comunicazione, è difficile individuare un vero e corretto meccanismo di formazione, ma possiamo trovare, riflettendo, il modo per uscirne o tentare di farlo. Dire tutto e il suo contrario è possibile perché la cultura stessa ci mette a disposizione ciò che serve, essa è ricca di sedimenti secolari dove i pensieri trasformandosi e formandosi hanno generato proverbi, aforismi… nati dalle esperienze umane diverse tra loro e quindi degne di esistere seppur contraddittorie. La confusione di cui sto narrando è un tentativo di imporre una nuova cultura, quella della confusione.

A chi giova? Perché ciò? Lascio a chi legge la facoltà di tirare le conclusioni, da parte mia c’è solo il desiderio di segnalare una tendenza deleteria soprattutto per bambini e giovani che si trovano a vivere in una società incapace di creare orizzonti limpidi, comprensione chiara delle emozioni, dei sentimenti, dei desideri. Chi è confuso brancola alla ricerca di un appiglio sicuro e non trovandolo cerca percorsi alternativi, spesso deleteri come la droga e l’alcol. Chi è confuso non capisce e spesso si arrende a chi vendendo fumo crea sempre più confusione.

 

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Profilo Autore

Maria Giovanna Farina

Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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