Bellezza tradita

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Una storia per uomini e donne, per comprendere meglio gli stereotipi di genere, per vedere dal di dentro la vita di una donna, spesso valutata come oggetto del desiderio sessuale maschile, o relegata a ruoli di cura familiare nei quali rimane schiacciata

Questo racconto narra le vicende di Lucrezia, una donna molto bella che al lavoro ha tanta facilità ad ottenere successo sul piano dell’apprezzamento fisico e del corteggiamento, quanta difficoltà a farsi riconoscere per le sue doti personali e professionali.

Un traguardo che Lucrezia raggiunge a seguito di diversi intoppi di carriera, causati dal suo diniego a numerosi tentativi di corteggiamento e avances, che in alcuni casi diventa determinante per il futuro lavorativo della protagonista. Attraverso un periodo che va dagli studi universitari al matrimonio e alla nascita di un figlio, nel Meridione d’Italia, la storia di Lucrezia accompagna a comprendere le origini culturali del femminicidio, che non sempre arriva al suo culmine con la morte delle vittime, ma può comunque lasciare segni, spesso nascosti, sulla pelle dell’anima delle donne.

Ferite che nascono da una cultura che vede la donna inesorabilmente sola di fronte ai ruoli familiari e a trovare nuove soluzioni al problema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in una società che sembra aprire tutte le porte delle opportunità potenziali al lavoro e alla carriera, ma che non spiega come gestire la libertà acquisita con la responsabilità del ruolo familiare a cui una donna si sente chiamata e che non fa nulla o quasi per aiutarla ad essere donna, madre, moglie, lavoratrice. La bellezza all’inizio presentata come ostacolo, si trasforma nello strumento di riappacificazione di Lucrezia con se stessa e con il mondo esterno, una bellezza trascendente, che la fa donna in quanto capace di amarsi e di amare, che la fa bella in quanto donna, forte in quanto debole, determinata in quanto delicata, vincente poiché in grado di perdere per un amore più grande, capace di vedere il cambiamento perché sa attendere e vedere oltre l’apparenza scontata delle cose.

Una storia per uomini e donne, per comprendere meglio gli stereotipi di genere, per comprendere dal di dentro la vita di una donna, spesso valutata come oggetto del desiderio sessuale maschile, o relegata a ruoli di cura familiare nei quali rimane schiacciata. Un racconto che ha l’obiettivo di riflettere sulle potenziali discriminazioni di genere e su una più equa divisione dei carichi di cura familiare, per costruire una vera alleanza affettiva uomo-donna, unica via possibile per le famiglie di oggi e di domani.

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Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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