Almeno il 60% della popolazione femminile inferiore ai 30 anni avrebbe subito ogni sorta di maltrattamenti fisici. E’ la triste realtà delle mauritane, vittime di una distorta interpretazione della Sharìa (legge islamica) che ignorando deliberatamente il concetto di stupro non contempla nemmeno eventuali punizioni per gli aguzzini. Complice l’omertà imposta dalla tradizione patriarcale che conferisce all’uomo un potere pressochè assoluto, le donne oggetto di abuso sono inevitabilmente condannate a mantenere il loro doloroso segreto. Diversamente rischierebbero di essere non solo perseguite legalmente per aver denunciato un crimine giuridicamente inesistente, ma anche discriminate (in quanto disonorate) dalle rispettive comunità di appartenenza.…
Autore: Rita Cugola
In Egitto, dove sebbene istituzionalmente vietata ormai dal 2008, la pratica relativa alle mutilazioni genitali femminili (Fgm) continua a essere largamente diffusa. In un contesto in cui la valenza attribuita al concetto di verginità trascende i confini dell’etica individuale per addentrarsi nell’insondabile dimensione collettiva di una religiosità esasperata, i dettami della tradizione acquisiscono un’importanza primaria, malgrado la loro incompatibilità con le leggi vigenti. E’ del resto ciò che avviene in Egitto, dove sebbene istituzionalmente vietata ormai dal 2008, la pratica relativa alle mutilazioni genitali femminili (Fgm) continua a essere largamente diffusa. Un retaggio millenario sopravvissuto a ogni forma di evoluzione…
AFGHANISTAN. LA VIOLENZA SULLE DONNE ESULA DAL CONTESTO GIURIDICO Oltre che all’esautorazione dei regime Taliban, la spedizione in Afghanistan – promossa dagli Usa in seguito all’attentato terroristico dell’11 settembre 2001 – avrebbe dovuto contribuire ad alleviare le annose sofferenze della popolazione femminile locale, costantemente oggetto di soprusi ed emarginazione sia in ambito sociale che tra le pareti domestiche (aspetto rimarcato con particolare enfasi anche dall’allora first lady statunitense Laura Bush). Ma così non è stato. Contravvenendo a ogni aspettativa, il capo di stato Hamid Khan Karzai, eletto nel 2004 con l’appoggio occidentale, non ha saputo infatti varare quelle riforme drastiche…
ATTIVISTE COSTRETTE AL SILENZIO. In un sistema pervaso da una millenaria tradizione patriarcale di cui la misoginia è certo l’espressione più evidente, quello relativo alla parità di genere appare un concetto quasi ai limiti della blasfemia. L’autorevolezza dell’uomo in ogni ambito della quotidianità (talvolta avvalorata dai vertici istituzionali e clericali per ragioni funzionali al potere) può essere indubbiamente ritenuta alla genesi dell’emarginazione femminile sin dagli albori del percorso umano. Sarebbe ovviamente azzardato ed eccessivo individuare nella forzata passività delle dirette interessate (relegate a una dimensione puramente biologica e servile dell’esistenza) una tacita quanto obbligata condiscendenza alla sottomissione; tuttavia la complementarietà…
DONNE DEMOTIVATE MA UNITE A SOSTEGNO DI HILLARY Gonne lunghe, zoccoli, grinta ed entusiasmo: convinte che il trionfo della democrazia non potesse trascendere dall’uguaglianza sociale, le pasionarie del femminismo hanno lottato a lungo per agevolare il percorso emancipatorio delle generazioni successive. Ma a distanza di quasi mezzo secolo (e a dispetto di ogni aspettativa), la condizione femminile è rimasta pressochè immutata ovunque. Persino gli Stati Uniti, culla per tradizione dei diritti civili e della democrazia, non sono ancora riusciti ad abbattere le subdole barriere ideologiche del conservatorismo, retaggio di un passato patriarcale apparentemente difficile da dimenticare. Decisamente maggioritarie sul piano…
E’ evidente che l’inedita partecipazione femminile alle consultazioni amministrative del 2015 abbia destato non poco scalpore in un paese conservatore dove la misoginia è profondamente avvertita. Una donna dallo sguardo intenso. Dal pesante niqab nero che ne cela i lineamenti spiccano occhi scuri, grandi e tristi, uno dei quali visibilmente contuso. Nulla trapela di lei. La sua storia personale è evanescente, così tristemente simile (pur nella diversità particolare) a mille altre, confusa nella nebbia che avvolge la quotidianità femminile saudita. Un’immagine – simbolo della campagna contro la violenza indetta dalla King Khalid Charitable Foundation nel 2013 ma tuttora espressione del…
Nonostante una partecipazione sempre più attiva alla crescita economica del paese, le donne continuano infatti a subire una quotidianità circoscritta alle mura domestiche, che non contempla interazioni estranee alla sfera familiare. Molti doveri e nessun diritto. Soggette all’autorità maschile (espressione del retaggio patriarcale incombente ovunque) e schiavizzate dai rigidi dettami imposti dalla legge shariatica vigente, si ritrovano immancabilmente a subire gli effetti deleteri della marginalizzazione sociale. Costrette ad assecondare la volontà altrui a scapito della propria: l’obbedienza assoluta e silenziosa agli uomini ( parenti, imam o eventuali insegnanti) resta un imperativo categorico da non trasgredire. Mai. “Non solo ci viene…
TURCHIA. DONNE VITTIME DELL’ISLAMIZZAZIONE IN ATTO. SOSPESA LA CONVENZIONE UE SUI DIRITTI UMANI. L’immagine della casalinga silenziosa, priva di riconoscimenti e totalmente sottomessa all’autorità maschile sta gradualmento tornando in auge ovunque. La svolta islamista della Turchia ha cominciato a delinearsi con maggior chiarezza dopo la vittoria elettorale conseguita lo scorso anno dal Justice and Development Party, in carica dal 2002. Da allora il presidente Recep Tayyp Erdogan – democraticamente scelto dal popolo – si è attivato per riesumare il simbolismo e la retorica propri dell’Islam. Un lungo cerimoniale presenziato a Istanbul dall’intero staff ministeriale e scandito dalla recitazione di sure coraniche…