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    Home»"D" come Donna»La mia vita come in un romanzo III
    "D" come Donna

    La mia vita come in un romanzo III

    DolsBy Dols19/08/2011Updated:23/06/2014Nessun commento5 Mins Read
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    di Caterina Della Torre

    precedente

    All’uomo fa molto comodo continuare ad avere la moglie santa e l’amante puttana, ma le donne hanno capito che le due figure possono anche coesistere se ben miscelate. Eppure, finché continueranno a condannare la libera scelta delle altre, gli uomini seguiteranno a incastrarle in ruoli vincolanti.
    A questo punto, gli uomini possono anche non ostacolare il processo di emancipazione politico-sociale della donna, tanto, sono le donne stesse a non fare il grande balzo in avanti e a permettere lo status quo culturale. Ed è su questo punto che manca la vera solidarietà femminile.
    Donne che si organizzano in circoli, che sollevano i problemi, che lottano per l’uniformazione salariale e la parificazione occupazionale, per l’equiparazione degli incarichi dirigenziali. Pari dignità in tutto, insomma, ma giammai la stessa libertà di costumi di cui l’uomo è tuttora unico portatore.
    Gli uomini, di contro, sanno bene proteggersi l’un l’altro e continuano il loro cammino quasi indisturbati, concedendo qua e là qualche nuovo diritto, lasciando, però, inalterata la struttura. Così inalterata da essere ereditata anche dalle donne.
    E mi chiedi perché le donne tengono nascosto il desiderio e la sensualità? Non credo si tratti di motivi religiosi, quanto convenzionali. Le donne hanno assimilato tutta la cultura maschile, e benché cerchino di evolversi anche sessualmente, sono ancora soggiogate dal comportamento “irreprensibile”.

    Le donne emancipate, di contro, evitano di entrare in contrasto con le loro simili, perché sanno che sarebbero letteralmente travolte dall’aggressività delle moralizzatrici, delle paladine inconsapevoli del diritto maschile.
    Non molto tempo fa l’uomo tendeva, anche quando non lo esternava chiaramente, a chiedersi come fosse vestita e quali atteggiamenti avesse assunto la donna che aveva subito lo stupro. Le donne si sono e si stanno ribellando a questa terribile mentalità giustificatrice. È una lotta dura, perché è radicata, eppure, ci sono, purtroppo, ancora donne, al di fuori delle attiviste ed alcune convinte seguaci, conformate, sia pur a livello inconscio, al medesimo pensiero. Che dire di quella giornalista che intervistando il medico che aveva in cura una donna stuprata, gli ha domandato se la vittima avesse cercato di difendersi. Che implicazioni ha una domanda simile, fatta peraltro da una donna? Una donna può anche restare paralizzata dal terrore e non reagire. Cos’è, una discriminante?
    Il guaio è che non se ne rendono conto, anche quando urlano all’orrore.
    È un residuo culturale, ma così forte e condizionante, che ci vorranno molti anni per sconfiggerlo. Fino ad allora, le donne non saranno realmente libere e continueranno a nascondere i loro desideri .

    Cosa è più importante per te: la famiglia, la professione, i soldi o il sesso?
    Ovviamente, si possono conciliare i diversi aspetti essenziali per l’equilibrio di ogni essere umano.

    Cosa affascina maggiormente un uomo in una donna? La bellezza, l’intelletto, la riservatezza, la spudoratezza o altro?
    Che bella domanda! Potrei azzardare che la naturalezza di questi tempi sia una caratteristica attraente. In una società che estremizza l’immagine, l’atteggiamento e le tecniche, riuscire a restare deliziosamente naturali, può essere un’arma seducente. Ma di che uomini stiamo parlando? Resto sempre del parere che ogni uomo, così come ogni donna, è diverso da un altro, e per fortuna! Te lo immagini un mondo a gusto unico? Tutti gli uomini del mondo affascinati da una sola tipologia di donna. No, gli uomini sono sensibili al fascino femminile e lo percepiscono in modo assolutamente soggettivo. Una cosa è apprezzare la bellezza, altra cosa è restarne affascinati. Non, dunque, la bellezza come strumento di seduzione e fascinazione, non solo l’intelletto che pure esercita un forte carisma, non solo la riservatezza che incuriosisce, non solo la spudoratezza che in effetti catalizza. A volte è la cordialità, la semplicità ad affascinare l’uomo. Altrove, è il mistero di una personalità complessa, sfuggente. Per altri è la dolcezza, o l’eleganza, la classe, la cultura e come no. Eterea o carnale, mascolina o molto femminile, le ipotesi sono aperte, ed è questa la meraviglia del rapporto uomo donna.

    Cosa deve fare una donna per far innamorare di sé un uomo?
    Difficile rispondere. Io contrasto, anche nel mio blog, tutti i manuali della felicità e tutte le lezioni che insegnano come far funzionare un rapporto di coppia.
    Non lo credo possibile, perché l’amore non è un sentimento costruibile a tavolino. L’amore è davvero cieco e non lo si può orientare. Credo nella specificità di ogni essere umano, nella sua unicità e, di conseguenza, sono persuasa che l’innamoramento prescinda dalle qualità e dalle strategie utilizzate. E’ possibile affascinare, ma far innamorare è un’altra cosa.

    E per non farlo stancare?
    Anche qui posso avanzare solo delle ipotesi: non cercare di tirar fuori parole e pensieri che magari non ci sono. Ipotizzo che l’uomo si stanchi d’essere assillato da domande e continue richieste di conferme. I momenti di silenzio degli uomini non equivalgono necessariamente a crisi. Questo può stancare, e del resto, stancherebbe anche noi donne. Forse, e sottolineo forse, non dovremmo fare ciò che non vorremmo fosse fatto a noi. Ma io non ho la chiave della verità.

    E’ giusto che per una donna l’amore sia così importante nella vita? Cosa che non è poi così importante nella vita di un uomo?
    Non lo so. Ci sono anche donne che hanno anteposto la propria carriera all’amore. Ma credo che sostanzialmente la donna ambisca ancora al grande amore. Mi dissocio però dal pensiero comune secondo cui per gli uomini non sia altrettanto importante. Ho conosciuto molti uomini distrutti per amore. Uomini di ogni fascia d’età e ceto. L’uomo si innamora, ama, magari esternandolo in modo diverso, ma anche questo è soggettivo. Forse ha paura delle catene, però, quando è innamorato, è lui stesso ad indossarle.

    moglie puttana
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
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