Dal 7 aprile all’8 settembre 2025, il Museo Nazionale del Cinema di Torino ospita “Donato Sansone. Metaversi”, una mostra curata da Bruno Di Marino, già docente di Teoria e Metodo dei Mass Media presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, a Torino da gennaio per seminari rivolti ad allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia. L’esposizione scoperta per puro caso da Gloss in occasione di quella su The Art of James Cameron (da sceneggiatrice non poteva esimersi!) rappresenta la prima personale dedicata a Donato Sansone, che nel 2024 ha aperto la 39a Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia.
Poliedricità.
Sansone è un artista caleidoscopico, duttile, eclettico, molteplice, multiforme, polimorfo, proteiforme, sfaccettato, animatore e autore di cortometraggi, videoclip musicali, spot pubblicitari e altre opere audiovisive che si distinguono per il loro carattere surreale e provocatorio. Utilizzando tecniche diverse, Sansone trasforma le sue visioni della realtà in tratti grafici e animazioni originali. Troppo spesso i suoi contenuti sono rimossi dai Social, a causa di algoritmi troppo puritani, almeno a giudizio di Gloss, che è in lotta con Mr. Zucchino per il ban imposto alla copertina del suo ‘L’amore Indossa Collant di Carne’ (2022) Brè Edizioni (un estratto). Al culo raffigurato ha dovuto mettere un tappo viola perché l’algoritmo non bannasse. È una censura anacronistica. Un artista non può pubblicare la sua opera perché un sistema digitale la giudica scandalosa.

Indecorosità e Censura Oscena.
Nel XXI secolo casomai sono i presupposti su cui si basano i racconti ad apparire indecorosi, ovvero gli stereotipi che gravano ancora sulla nostra società e che condizionano negativamente la conoscenza se non affrontati in confronto critico e dialettico. Un artista può esporre una sua scultura iperrealistica in dimensioni naturali di una famigliola interamente nuda al Centre Pompidou à Paris, mentre un’altra artista non può pubblicare sui Social la copertina che riproduce un dettaglio fotografico di quella stessa opera, seppure rielaborata. La foto è stata trattata graficamente con solarizzazione e inversione cromatica, tagliata perché non si vedessero organi sessuali, ma solo le rotondità posteriori. Si tratta della copertina di un libro per la sensibilizzazione sui diritti umani, proposta con tanta ironia e divertimento. Il contenuto segnala che gli stereotipi stanno alla base delle discriminazioni e di violenza di genere e l’intento di Gloss risiede nel confronto critico affinché la violenza di genere non abbia più luogo. Il contesto culturale del libro è fondante perché tratta della lotta alle discriminazioni di genere. Gloss sostiene che i Social siano in errore nel censurare la mobilitazione circa le discriminazioni stereotipate. È importante invece visualizzare con forza di immagini artistiche e potenza cromatica le persone circa emarginazione, ghettizzazione, isolamento, penalizzazione, diritti umani, rispetto degli individui.
Corresponsione di Amorosi Intenti.
Anche Sansone mescola elementi alti e bassi, poetici e triviali, comici e tragici, sovvertendo il pensiero comune e suscitando nello spettatore un “riso acido” come la scelta cromatica di alcune sue opere visive. Lo stile è caratterizzato da uno sberleffo e un paradosso costanti, un surrealismo giocoso e provocatorio che spazia tra l’artigianale e il digitale.
Le sue opere, tra cui patchwork e video, sono state presentate nei più importanti festival del mondo, in gallerie d’arte e anche in luoghi di grande affluenza come i centri commerciali. Sansone è molto apprezzato nel panorama musicale italiano, collaborando con artisti come Subsonica, Manuel Agnelli, Paolo Spaccamonti, Francesco De Gregori, Afterhours, Verdena. E naturalmente, Animaux Formidables.
La playlist dedicata alla presentazione e alle opere del Sansone si trova qui, nel canale Youtube di Stefi Pastori Gloss.
La mostra “Donato Sansone. Metaversi” raccoglie vent’anni di attività dell’artista, ha offerto a Gloss e al suo fidanzato Fabri un percorso ricco e colorato attraverso disegni originali, stampe digitali, installazioni e immagini in movimento. L’obiettivo è di trasportare il visitatore in un flusso entropico (link) di segni, immagini, suoni, rumori e percezioni, creando immediate associazioni visive. La mostra non presenta un unico metaverso, ma una molteplicità di “metaversi”, permettendo a ogni visitatore di trovare qualcosa di diverso, che sia attraente o perturbante, comico o horrorifico, fisico o immateriale, erotico o fantasmagorico.
Inclusività, Educazione e Censura.
Il percorso espositivo include video in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e i Servizi Educativi del museo propongono attività laboratoriali per i gruppi dei centri estivi: inclusività ed educazione sono fondanti nell’arte di Sansone come di Gloss, perciò devono poter raggiungere chiunque e non essere censurati.
Catalogo.
A completamento della mostra, è stato realizzato un catalogo, “Donato Sansone. Metaversi”, curato da Bruno Di Marino e pubblicato da Silvana Editoriale. Oltre ai materiali della mostra, il volume contiene la graphic novel dell’autore intitolata “Il gatto”.

La mostra si inserisce in un progetto di conservazione e valorizzazione dell’opera di Donato Sansone, di cui la Cineteca del Museo Nazionale del Cinema conserva tutte le opere realizzate dall’inizio della sua carriera.
“Donato Sansone. Metaversi” fa parte della sezione Echoes di EXPOSED Torino Foto Festival e sarà visitabile per tutta la durata della manifestazione (16 aprile – 2 giugno 2025). L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto del Museo. Gloss la caldeggia culturalmente, nel quadro di quella conservazione e trasmissione della memoria artistica tipicamente “nostra”.