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    Home»Pari opportunità»i DIRITTI DELLE DONNE»Le dissonanze
    i DIRITTI DELLE DONNE

    Le dissonanze

    Marta AjòBy Marta Ajò16/02/2025Updated:16/02/2025Nessun commento3 Mins Read
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    annakirika-diritti umani
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    E’ normale stare al riparo, mangiare, relazionarsi, vivere la vita insomma. Nei suoi aspetti di necessità come in quelli legati alla sfera dei sentimenti, ai desideri, alla soggettività. Si certo, c’è chi vive meglio rispetto ad altri ma anche il contrario. I parametri non sono mai uguali, lineari.

    Cambiano da soggetto a soggetto da realtà a realtà, ne siamo consapevoli. E già questo pone interrogativi insoluti. Che sia questione di fortuna, del caso o, per chi preferisce, del destino è altrettanto insondabile.
    Insomma adagiati, si fa per dire, nella quotidianità ci sfuggono tutte le dissonanze da cui siamo circondati.
    Più semplice ricercare dati e notizie compensativi che rendano più accettabile la realtà in cui si vive e forse meno irraggiungibili i sogni.

    Dunque abbiamo già abbastanza su cui riflettere, perché dovremmo occuparci d’altro, di ciò che avviene lontano da noi, fuori dal nostro contesto?
    Anche se sembrerebbe difficile sfuggire al richiamo della solidarietà umana, che potrebbe necessitare di volta in volta a ciascuno.
    Certo che non si può intervenire su tutti i mali del mondo, soccorrere i bisognosi, far cessare le guerre, difendere i deboli, eliminare le violenze, certo che no. Non si potrebbe, anche volendo, perché nessuno è in possesso degli strumenti che tutto ciò richiederebbe.

    Come rispondere dunque a tutti quegli appelli che il web accoglie generosamente, avendo spazio e tempo per tutti e tutto, rimandandoli alle nostre coscienze?
    Bambini e animali sono i veri trionfatori e per concorrere ad ogni azione positiva nei loro confronti, sia pure solo con un click, una firma viene quasi sempre raccolta. E come si potrebbe fare altrimenti davanti le immagini con cui questi appelli vengono presentati per smuovere anche il più incallito dei cuori.

    Altra faccenda sono gli appelli su questioni che vanno capite-spiegate. Che vuol dire soffermarsi a leggere attentamente di che si parla e magari riflettere prima di dare il consenso.
    Mentre essi viaggiano rapidi e si rinnovano di continuo sul web mostrano la loro dissonanza tra la rapidità con cui vengono lanciati e il tempo a disposizione degli individui. Chiedere di sostare sul tema è già troppo per chi si muove velocissimo in rete, più facile non approfondire, passare oltre.
    Irrilevante che chissà chi, chissà dove, implora la nostra attenzione.

    E’ il caso di alcuni appelli che implicano scelte a monte, consapevolezza universale.

    Come è accaduto e accade in questi giorni con il ripetersi dell’appello promosso per salvare la vita dell’operatrice umanitaria e attivista della società civile Pakhshan Azizi, che è stata condannata a morte nel luglio 2024.  Per lei è stato promosso un appello per chiedere l’annullamento della condanna a morte e la sua liberazione.
    Nessuno pensa, neanche i promotori stessi, che il mondo si fermi per firmarlo ma certo lo sperano. 

    La riflessione successiva e immediata è: che valore hanno gli appelli in nome del diritto? Quanti sono disposti a mettere a disposizione di un altro essere, di una causa, di un’ideologia anche solo il tempo di un clik? In un tempo di vita così veloce, apparentemente raggiungibile, condivisibile, davvero i contatti umani si avvicinano in modo comunitario o, per dissonanza, è solo illusione?  Nei gesti quotidiani, nei pensieri delle persone quanto spazio occupano gli interessi altrui?

    Banalmente: mentre si svolge tranquillamente (si spera) la propria vita, sapere che c’è una persona (in questo caso) che anela alla nostra attenzione, che conta su una veloce adesione che ha il valore infinito della sua vita dovrebbe almeno turbare anche i più distratti navigatori, persi nella rete e nelle sue dissonanze.

    Appello Amnesty: https://www.amnesty.it/appelli/iran-attivista-curda-condannata-a-morte/

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    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

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