Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • IL MAESTRO E MARGHERITA
    • Jurassic World – La rinascita
    • Tutto in un’estate
    • Archivio Sentimentale: la Casa di Famiglia
    • F1 il film
    • ll femminismo inutile
    • Le stagioni della verità
    • Effatà 2
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      IL MAESTRO E MARGHERITA

      By Dols30/06/20250
      Recent

      IL MAESTRO E MARGHERITA

      30/06/2025

      Jurassic World – La rinascita

      30/06/2025

      Tutto in un’estate

      26/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Disabilità e genere a scuola
    Pari opportunità

    Disabilità e genere a scuola

    DolsBy Dols14/02/2012Updated:20/06/2014Nessun commento4 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    di M.P.Ercolini

    I portatori di handicap, uomini o donne che siano, sono percepiti come diversi e in quanto tali costituiscono un terzo genere.

    I rapporti fra diversabili e normodotati, a scuola, costituiscono un insieme eterogeneo di slanci e disagi, solidarietà ed estraneità.

    Non esistono regole fisse nella relazione tra le due componenti e le dinamiche sono per lo più affidate alle iniziative dei singoli, ovviamente favorite ed instradate dal corpo docente. Non sempre i due mondi trovano lo spazio e il modo per conoscersi a sufficienza e per sviluppare quei legami che portano ad un reciproco arricchimento: schiacciati dalle esigenze strettamente didattiche, nella scuola superiore i percorsi condivisi sono rari. In tal modo l’approccio con il compagno o la compagna diversamente abile mette in luce quasi esclusivamente l’handicap che differenzia dal gruppo e non le emozioni, gli affetti e le pulsioni che accomunano ad esso.

    Molto spesso i soggetti diversamente abili sono considerati asessuati o dotati di una sessualità incontrollata: in altre parole vi è il riconoscimento di un loro sesso biologico ma la negazione di un’identità sessuale intesa in senso più ampio. Questa condizione può essere ricondotta allo stereotipo, assai diffuso anche nella sfera dei normodotati, che associa alla sessualità il solo aspetto genitale.

    I portatori di handicap, uomini o donne che siano, sono percepiti come diversi e in quanto tali costituiscono un terzo genere.

    Tra i disabili le conseguenze di tale immaginario sono tante e complesse: il diritto negato ad un’affettività, la mortificazione con cui viene vissuta la propria fisicità, le violenze subite a causa di una mancata consapevolezza del ruolo di genere…

    La disabilità rende sicuramente più laboriosa e conflittuale l’identificazione nei modelli di genere tradizionali.

    Se la società si aspetta fin troppo spesso che le donne adempiano al ruolo di mogli e madri ed assistano le fasce deboli, per una donna disabile queste aspettative sono del tutto negate. La maternità di una donna disabile è ritenuta un profondo atto di egoismo e in presenza di un deficit, la femminilità viene volutamente soffocata: secondo l’immaginario collettivo, un corpo imperfetto impedisce di essere seducente e l’handicap, qualunque esso sia, non permette di sostenere la famiglia e di occuparsi della casa.

    Lo stereotipo dell’angelo del focolare, in questo caso, prima discrimina, poi punisce.
    Esistono numerose analogie tra i percorsi di emancipazione delle donne e dei disabili. Se le prime hanno voluto distinguere il dato biologico dal dato socialmente costruito, i secondi hanno scisso la propria disabilità effettiva dagli svantaggi dovuti ad una società impreparata ad accoglierli. Sia le donne che i disabili lottano per la crescita di autostima e consapevolezza e in quest’ottica lo slogan femminista «io sono mia» ha lo stesso valore del «niente su di noi senza di noi» sostenuto dai portatori di handicap.

    Eppure il femminismo non si è occupato molto delle donne disabili, discriminate quindi più volte: dal movimento, che le ha ignorate, dalla scuola, che non le ha istruite (al mondo, soltanto l’1% sa leggere e scrivere contro il 3% degli uomini), dal lavoro, che non le occupa e dalla vita affettiva, che le marginalizza (si sposano più tardi delle altre donne e più tardi dei maschi disabili).

    Inoltre le donne disabili, benché ritenute indesiderabili, sono frequente oggetto di violenze sessuali quasi mai denunciate, quasi mai registrate dalle statistiche.
    Si tratta di abusi legati più all’esercizio del potere che alla libido e si manifestano anche in altre forme, fisiche e psicologiche: sterilizzazioni forzate, aborti selettivi, infanticidi, reclusioni e internamenti, tutte pratiche legittimate dalle paure e dalle inadempienze di una società impreparata.

    Molti abusi vengono spesso ripetuti in modo continuativo, perché nella maggior parte dei casi sono commessi da familiari e da assistenti personali, e a volte si accompagnano a sfruttamento economico.
    L’adozione di definizioni generiche al maschile ha contribuito a far aumentare l’invisibilità delle donne disabili, sicuramente dimenticate e marginalizzate molto più degli uomini che vivono la stessa condizione.

    Se si analizzano i diversi documenti, le legislazioni internazionali e gli strumenti per promuovere e proteggere i diritti delle persone con disabilità, in generale si scopre che in pochi di essi è stata adottata una prospettiva di genere.

    Cristina Lanteri e Marina Tilli riflettono su questi e altri punti nodali. Oltre ad offrire una ricca raccolta di materiali, propongono possibili percorsi didattici per restituire il genere negato al soggetto disabile e facilitarne l’inserimento nel gruppo come individuo a tutto tondo.

    Le autrici
    Cristina Lanteri, antropologa culturale
    Marina Tilli, insegnante di sostegno

    handicapped
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    ll femminismo inutile

    24/06/2025

    Luana Sciamanna

    17/06/2025

    Nutrirsi è anche comunicare

    26/05/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Ci sono sedute e sedute Ci sono sedute e sedute
    Andar per boschi Andar per boschi
    Torgnon valle d l Cervino Torgnon valle d l Cervino
    Torgnon valle del Cervino Torgnon valle del Cervino
    Torgnon valle del Cervino Torgnon valle del Cervino
    Post su Instagram 17984240483696003 Post su Instagram 17984240483696003
    Tutto in un'estate recensione di Erica Arosio Tutto in un'estate recensione di Erica Arosio
    Marocchino da Illy Marocchino da Illy
    Intervista a Elena Guerrini da parte di Caterina d Intervista a Elena Guerrini da parte di Caterina della Torre
    Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia ti Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia tid ingrosso presentazione alla libreria Feltrinelli un aulenti
    Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Aros Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Arosio
    Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols. Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols.it
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/ https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/

Appunti di viaggio.

Di Alfredo Centofanti

Bari. La città vecchia è un labirinto di vie che raccontano infinite storie. Inarrestabile è il vociare degli abitanti nel dialetto locale, dei tanti turisti stranieri, dei pellegrini che da secoli vengono qui per venerare San Nicola, amato tanto dai cattolici quanto dagli ortodossi.
    Post su Instagram 18104628619530738 Post su Instagram 18104628619530738
    Le protagoniste di questo bel film sono tre attric Le protagoniste di questo bel film sono tre attrici francesi deliziose, tre donne vere, che non hanno bisogno di chissà quali artifici per essere belle, attraenti e soprattutto insuperabili nel mettersi nei guai.

https://www.dols.it/2025/06/18/tre-amiche/
    Luana Sciamanna è un’avvocata penalista nata a Luana Sciamanna è un’avvocata penalista nata a Genzano di Roma nel 1978 e vive ad Ariccia. È esperta di violenza di genere e relazioni abusive, e collabora con i centri antiviolenza dei Castelli Romani, fornendo consulenza e assistenza legale alle donne vittime di violenza. È anche docente per la Regione Lazio nella formazione degli operatori della rete antiviolenza territoriale, e fondatrice e Presidente dell’associazione di promozione sociale “Crisalide Donne per le Donne”, che si occupa di consapevolezza ed empowerment femminile.

https://www.dols.it/2025/06/17/luana-sciamanna/
    Post su Instagram 17888416860161530 Post su Instagram 17888416860161530
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK