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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Ogni bambino deve essere al sicuro
    Costume e società

    Ogni bambino deve essere al sicuro

    Maria Giovanna FarinaBy Maria Giovanna Farina28/07/2019Nessun commento4 Mins Read
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    bimbi allontanati-dai-genitori
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    Essere madre è un’aspirazione femminile al di là della condizione sociale, dell’orientamento sessuale, del ruolo come essere-nel-mondo, ma non è obbligatorio far nascere un figlio per realizzare se stesse.

    Anzi, il dono femminile della maternità dovrebbe manifestarsi soltanto come puro atto d’amore verso il piccolo che nascerà e mai come modalità per appagare i propri vuoti esistenziali. Fatta questa doverosa premessa libera da ogni implicazione politica, religiosa e psicologica in quanto è una riflessione filosofica, confesso di aver deciso a vent’anni che non sarei mai diventata madre per paura di non esserne all’altezza; successivamente hocompreso le mie potenzialità ma per diverse circostanze non ho più potuto realizzare il progetto genitoriale. Ciò mi ha creato un certo tormento, la predisposizione alla relazione con i bambini ha provocato nel mio animo un doloroso frustrante rimpianto che solo grazie ad una lunga riflessione si è dissolto: finalmente compresi che si può essere madre anche senza partorire.

    I fatti terribili ed inaccettabili di Bibbiano, mi hanno resa inquieta, sofferente e molto arrabbiata, ma al contempo felice di non avere figli, mi sono detta con molta lucidità: ”È raccapricciante correre il rischio che per un arbitrario pretesto qualcuno decida di sottrarci un figlio”. La mia è stata una notevole presa di coscienza consolatoria seppur molto triste. È aberrante che in un Paese democratico come l’Italia si debbano sperimentare certe paure, che si possano togliere i figli ad una famiglia con l’inganno, con la menzogna, con una montatura da regime degli orrori. Ma usciamo dai fatti inerenti a questo nuovo scandalo e avventuriamoci in punta di piedi nella questione affidi. So, per conoscenza diretta, di alcune coppie generose che hanno preso in affido temporaneo bambini di famiglie molto disagiate e con seri problemi di tossicodipendenza: i piccoli sono stati accuditi amorevolmente per un certo periodo. Ho visto con i miei occhi queste creature rifiorire dopo aver vissuto per un anno su un furgone senza alcuna norma igienica, senza possibilità di cambiare gli abiti sudici all’inverosimile, senza cure per una bronchite o per una febbre persistente. Bene, i bambini grazie alle cure delle famiglie affidatarie sono guariti e i servizi sociali hanno ritenuto dopo alcuni mesi di farli ritornare con i loro genitori naturali che, trasferitesi in altra città, sembra avessero trovato una collocazione adeguata.

    Diciamoci la verità: genitori drogati vissuti per anni di espedienti possono in pochi mesi ritrovare la strada giusta e riprendere con loro bambini di cui si erano completamente disinteressati? Questo mostra l’incapacità di certi addetti dei servizi sociali, spesso inidonei a discriminare tra genitori in grado di crescere i figli e genitori non capaci: non dobbiamo scordare che le regole per la scelta non sono teoremi matematici da applicare acriticamente. Genitori e figli vivono relazioni complesse che per essere comprese rendono necessario l’impiego di figure professionali ricche di competenza ma anche di umanità. Ci sono casi, infatti, in cui i figli vengono tolti sine die a genitori che non hanno soldi sufficienti per mantenerli quando sarebbe più facile e soprattutto giusto dar loro dei sussidi.
    I bambini deprivati dei genitori sviluppano sintomi atroci, lo sappiamo da molto tempo, da quando lo psicoanalista austriaco, morto nel 1974, René Spitz, avviò studi pionieristici su bambini deprivati improvvisamente della figura materna. I sintomi sviluppati dai piccoli furono diversi: dall’insorgenza del pianto passando per la perdita di peso, il blocco dello sviluppo motorio fino alla letargia. Un trauma del genere è molto difficile da risolvere e qualora non dovesse essere superato, ciò che i bambini mostrano è un ritardo nello sviluppo nella totalità dei soggetti osservati e un aumento del tasso di mortalità. Ne siamo a conoscenza da un secolo e per questo è ancora più inaccettabile ciò che accade oggi.
    Lo scandalo di Bibbiano doveva scoppiare per poter immaginare d’ora in poi un approccio più equo agli affidi temporanei o definitivi perché certi traumi segnano per sempre un bambino e gettano nella disperazione più profonda i genitori che per diverse ragioni si trovano in un momento difficile della loro vita. Sono davvero felice di non aver messo al mondo un figlio e spero di dover ripensare questa mia condizione interiore. Auspico, un giorno non troppo lontano, di poter dire: ”I bambini possono nascere, crescere e vivere in piena sicurezza fino all’età adulta quando saranno in grado di badare a se stessi”. Lo spero per tutti i bambini anche per quelli costretti dai loro genitori a rubare, mendicare e prostituirsi.

     

    bibbiano essere madre
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    Maria Giovanna Farina
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    Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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