Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Archivio Sentimentale: la Casa di Famiglia
    • F1 il film
    • ll femminismo inutile
    • Le stagioni della verità
    • Effatà 2
    • Effatà – Hikikomori di Pastori Gloss
    • Puglia e dintorni
    • Tre amiche
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Archivio Sentimentale: la Casa di Famiglia

      By Caterina Della Torre25/06/20250
      Recent

      Archivio Sentimentale: la Casa di Famiglia

      25/06/2025

      F1 il film

      24/06/2025

      Le stagioni della verità

      24/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Donne digitali»L’imperfezione della mente e la perfezione tecnologica
    Donne digitali

    L’imperfezione della mente e la perfezione tecnologica

    Marta AjòBy Marta Ajò11/06/2019Nessun commento6 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    tecnologia-tempo
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Nell’era tecnologica, della quale siamo solo all’inizio e di cui non riusciamo a prevederne serenamente i futuri sviluppi, non si può abbandonare la priorità della conservazione della vita e della specie umana, da cui peraltro la tecnologia stessa è figlia.

    Affrontare temi esistenziali che da secoli gli uomini si pongono sul mistero della vita, il suo significato e il suo scopo stentano ad essere introdotti in un articolo. Filosofia, teologia, scienza, arti ecc. hanno offerto e continuano ad offrire il loro contributo al pensiero e alla conoscenza nel merito perché, come sosteneva Bobbio, gli esseri umani hanno sempre sentito di essere “immersi nel mistero”.

    Eppure, molti di questi interrogativi ci appartengono come non mai. Dono ancora inspiegabile da qualsiasi lato lo si voglia vedere, unico fra tutti, la vita si presenta prepotente ed irripetibile. Riproducendosi nella stessa identica maniera ma dando origine ad esseri dissimili, per una sorta di forza incombente che si è imposta a tutto e a tutti, fino ad arrivare in questo nuovo (per ora) millennio.

    Lo dobbiamo forse alla potenza che sovrasta la volontà dell’uomo, una forza che pare non volerlo abbandonare neanche nelle peggiori circostanze. La vita si aggrappa all’uomo come l’uomo ad essa. Le terribili condizioni in cui l’essere umano ha vissuto ed ancora vive in molte zone del nostro pianeta ne è la prova. L’ultimo atto di vita, che precede in un istante la morte, spaventa proprio perché promette e propone un niente sconosciuto che siamo costretti ad accettare inesorabilmente ma non volontariamente. Le religioni hanno cercato parzialmente di supplire e dare una ragione a questo niente.

    Anche la teologia ha avuto sempre i suoi problemi a spiegare questo passaggio. Stando a quanto scritto da Vito Mancuso, l’uomo acquista, o forse non gli resta altro, “una consapevolezza del valore immenso della vita propria e altrui attraverso il sacro esperito come sentimento di beatitudine e di salvezza per la benignità della divinità di cui si avverte la clemenza, la misericordia, la vicinanza, la pietà, la compassione, l’amore”.

    In attesa di acquisire ulteriori informazioni che giustifichino questa perdita, la natura si è dotata di cicli vitali percorsi da leggi prestabilite e quindi perenni e universali. Così le stagioni, primavera/inverno, così l’uomo, giovinezza/vecchiaia.

    Ciononostante spesso l’essere umano sceglie di non accettare o affrontare il mistero che lo avvolge. Sviluppando una personale fragilità-incapacità di difesa contro la profondità del dolore, l’aggressione del male, la visione del niente, alcuni scelgono di sottrarsi alla responsabilità-forza-durezza che comporta il vivere recidendo il secondo cordone, dopo quello ombelicale, che lo tiene unito alla vita. Atto che merita rispetto e che qualcuno ha definito codardo altri eroico.

    Entrare nel merito di cosa spinga a tali gesti suicidi, liquidati e definiti inspiegabili, porta a considerare che forse sarebbe bastata una circostanza diversa un attimo prima, per impedirli. La fragilità dell’anima porta come conseguenza spontanea il vacillare della mente. Porre termine alla propria vita nei modi che si scelgono, efferati, traumatici, o assistiti medicalmente che oggi consideriamo un diritto dell’individuo, la società nel suo complesso si muove nel mistero ma agisce nelle regole. Essa ha perciò il dovere di non guardare oltre ed assumersi le responsabilità della partecipazione, condivisione, solidarietà, attenzione, aiuto fra simili utilizzando i sistemi di sostegno politico-organizzativo finalizzati al rispetto della vita.

    Anche il caso che in questi ultimi giorni ha riempito le pagine dei giornali della giovane olandese di 17 anni morta per non avere accettato di curarsi pone qualche riflessione ulteriore. E’difficile infatti accettare che una ragazza possa desiderare di abbandonare il suo mondo e le interessanti sollecitazioni che esso propone a quell’età, i suoi affetti, le sue relazioni. Ogni spiegazione data, sia in ambito familiare che governativo e sanitario, lasciano spazio ad altre interpretazioni e molte riflessioni.

    Se in questo caso si trattava di un dichiarato male di vivere, di una forma gravissima di depressione con modalità che hanno compromesso tutto l’organismo, in altri casi molti giovani hanno messo fine alla loro esistenza con procedure solo apparentemente diverse.

    Ragazzi che non hanno mai manifestato segni apparenti di disagio e con percorsi familiari e scolastici vissuti nella norma. Eppure, questi stessi ragazzi, hanno messo a rischio la propria vita con estrema lucidità attraverso l’uso di giochi-sport estremi o selfie azzardati. Spinti forse da un senso di onnipotenza che esorcizzi la paura, il superamento di un limite inspiegabile da sfidare, essi hanno scelto un modo falsamente eroico di vivere e finire l’esistenza.

    Nel caso olandese si è messo in grande luce il male fisico: “anoressia”. Questa patologia, che si manifesta esternamente per una sorta di consunzione corporea, è diventata per molto tempo un “succulento” dato mediatico, trattato erroneamente in modo commendevole e negativo. Nell’altro si tratta di un fenomeno moderno-deteriore chiamato “challenge” o “sfide” in cui si mette a rischio la vita secondo modalità rese pubbliche attraverso foto e video pubblicati sui social. Se ancora nel primo caso l’anoressia riduce il corpo al lumicino spegnendo lentamente la forza della vita, nel secondo è l’adrenalina spinta al massimo in tempi rapidissimi che compie la sua missione. Il fine ultimo, in entrambi i casi, è quello di attirare l’attenzione degli altri su di sé e sulla propria sofferenza. Sia provocandosi la malattia del corpo che mettendolo a rischio immediato. Per loro la dimostrazione di un coraggio scandito da lungo o breve tempo è il senso della vita.

    Fruitori delle politiche attuate in ogni campo saranno proprio i giovani e ad essi va riservato un futuro a misura d’uomo più che di macchinari. Anche per questo trovare una risposta ai problemi insiti nei fatti dei suicidi giovanili solo all’interno delle famiglie è restrittivo. Esse stesse sono lo specchio della comunità e i problemi sono a monte.

    Anche la comunicazione, se non ricercasse solo sensazionalismo denunciando, creando fenomeni diseducativi con un effetto contagio, avrebbe già compiuto una piccola parte del dovere comune. Proprio nel settore della comunicazione la tecnologia sconvolge quest’equilibrio e il suo uso rischia di divenire pernicioso in un mondo di false informazioni, “fake news”. I fenomeni si autoalimentano se non vengono regolati.

    La riflessione conseguente è che nell’era tecnologica, della quale siamo solo all’inizio e di cui non riusciamo a prevederne serenamente i futuri sviluppi, non si può abbandonare la priorità della conservazione della vita e della specie umana, da cui peraltro la tecnologia stessa è figlia.

    fonte :https://moondo.info

     

     

     

    perfezione tecnologica
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

    Related Posts

    Lo studio delle lingue porta dappertutto

    21/05/2025

    Lara Oliveti e Melazeta

    19/02/2025

    GenAI nel mondo e a Torino

    18/02/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia ti Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia tid ingrosso presentazione alla libreria Feltrinelli un aulenti
    Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Aros Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Arosio
    Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols. Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols.it
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/ https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/

Appunti di viaggio.

Di Alfredo Centofanti

Bari. La città vecchia è un labirinto di vie che raccontano infinite storie. Inarrestabile è il vociare degli abitanti nel dialetto locale, dei tanti turisti stranieri, dei pellegrini che da secoli vengono qui per venerare San Nicola, amato tanto dai cattolici quanto dagli ortodossi.
    Post su Instagram 18104628619530738 Post su Instagram 18104628619530738
    Le protagoniste di questo bel film sono tre attric Le protagoniste di questo bel film sono tre attrici francesi deliziose, tre donne vere, che non hanno bisogno di chissà quali artifici per essere belle, attraenti e soprattutto insuperabili nel mettersi nei guai.

https://www.dols.it/2025/06/18/tre-amiche/
    Luana Sciamanna è un’avvocata penalista nata a Luana Sciamanna è un’avvocata penalista nata a Genzano di Roma nel 1978 e vive ad Ariccia. È esperta di violenza di genere e relazioni abusive, e collabora con i centri antiviolenza dei Castelli Romani, fornendo consulenza e assistenza legale alle donne vittime di violenza. È anche docente per la Regione Lazio nella formazione degli operatori della rete antiviolenza territoriale, e fondatrice e Presidente dell’associazione di promozione sociale “Crisalide Donne per le Donne”, che si occupa di consapevolezza ed empowerment femminile.

https://www.dols.it/2025/06/17/luana-sciamanna/
    Post su Instagram 17888416860161530 Post su Instagram 17888416860161530
    https://www.dols.it/2025/06/13/tutto-lamore-che-se https://www.dols.it/2025/06/13/tutto-lamore-che-serve/
    Stamattina mi sono svegliato con gli uccellini ch Stamattina  mi sono svegliato con gli uccellini che gorgheggiavano
    https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-20 https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-2025/
    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK