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    Home»Salute e benessere»Ginecologia»SESSO DURANTE IL CICLO?
    Ginecologia

    SESSO DURANTE IL CICLO?

    Aura FedeBy Aura Fede06/06/2019Updated:06/01/2020Nessun commento5 Mins Read
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    mestruazioni
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    E’ oramai noto  di quanto gli ormoni siano importanti nella giostra della sessualità femminile. Ma il non  fare sesso durante il ciclo mestruale è spesso più una credenza (spesso imposta dall’esterno) che una verità fisiologica.

     

    Precisamente, vi dipendono il nostro desiderio e la nostra soddisfazione sessuale: la produzione ormonale è una faccenda fondamentale, in questo senso.
    Ciò premesso ci sarà facile capire quanto il ciclo e i suoi sbalzi ormonali possano condizionarla, la nostra sessualità.
    Durante l’ovulazione le ovaie producono maggiori quantità di estrogeni e di testosterone. Segue in quei giorni un chiaro aumento del desiderio e pure una maggiore reattività alle stimolazioni. Non è difficile allora che si percepisca un orgasmo migliore, più intenso. Accade dappertutto in natura: negli animali si parla di estro ed è una fase fondamentale per la conservazione della specie.
    A pensarci bene la cosa non riguarda solo noi donne, perché la produzione più vivace di estrogeni e testosterone che ci prende in quei giorni, si accompagna sempre a un rilascio più consistente di feromoni, le particelle chimiche che stimolano quel tal particolare profumo di donna che agli uomini piace tanto (piace, è un garbato eufemismo, s’intende).
    Avere e desiderare quindi rapporti durante l’ovulazione è nella nostra natura, sia culturale che biologica (è il momento ideale per la riproduzione).
    Vediamo invece cosa ci accade durante il ciclo.

    Dopo il picco che abbiamo detto (estro), la nostra produzione di estrogeni e testosterone si quieta e va a raggiungere il suo minimo proprio nei primi giorni della mestruazione.
    Nello stesso momento si segna una forte produzione di progesterone, che è l’ormone della calma.
    Perciò, biologicamente – i rapporti in quel periodo non sono più utili alla riproduzione e così la natura pensa bene di metterci un po’ in stand by, di farci risparmiare le forze per tempi migliori possiamo dire, e cioè due settimane dopo –, ecco, può capitare che in quei giorni allora ci passi un po’ la voglia.
    Questo ci basti sapere, quanto a quel mutevole corredo ormonale che più o meno ci parifica a qualsiasi altro mammifero femmina in circolazione.
    A volere ragionare con più attenzione però, è bene considerare quanto invece ci distingue, o meglio ci eleva, da tutte le altre specie.
    Ho iniziato dicendo che la produzione ormonale è fondamentale per il desiderio e la risposta sessuale. Vero, ma mai quanto lo sia una buona disposizione mentale.
    È vero che tutte le donne sane sono accumunate da quella naturale staffetta estrogeni/progesterone di cui ho detto prima, ma è pur vero che ognuna ha un modo diverso e personale di vivere e percepire la propria sessualità, a prescindere da quale giorno del mese sia.
    Questa preziosa diversità è una questione di testa, e vi sono così tante sfaccettature, infinite piccole differenze – per cui alcune di noi per esempio sono sempre e comunque disinibite prima e durante e dopo il ciclo, e altre invece non lo sono affatto, e altre poi ritrovano più soddisfazione proprio in quel periodo, e altre in altri giorni ancora –, così tanti dettagli ci fanno l’una diversa dalle altre, che comprenderci tutte in un unico compasso statistico non è proprio possibile (e per fortuna).
    Per capirci, poco conta un lieve calo di estrogeni se all’inizio di una relazione l’amore per il partner ci riempie ogni giorno di desiderio, così come non basta un loro aumento se l’amore è ormai finito.
    In realtà, se oggi vogliamo parlare con franchezza del ciclo, dobbiamo dare uno sguardo indietro e soffermarci un po’ di più sulle implicazioni culturali (invece che su quelle biologiche e mediche).
    Ad esempio, dovremmo stare a sentire come negli anni ci sia sempre riferiti alle donne e a quel certo periodo della loro vita. In modo molto pittoresco, il più delle volte:

    • Un solo sguardo di una donna mestruata si dimostra infallibilmente micidiale per tutti i vegetali in germinazione (Lucio Giunio Columella, agronomo; I sec d.c.)
    • La mestruazione è un male, tenetevi lontani dalle donne fin quando ridiventino pure (Ambroise Parè; 1517-1590)
    • Un vapore maligno si alza dal sangue mestruale corrotto, che causa la soffocazione di matrice (Nicolas Lèmery; 1645-1715)
    • La carne imputridisce se viene toccata da una donna mestruata (British medical Journal; 1878)

    Affascinante.
    Si può intuire allora da dove salti fuori quella certa innaturale riluttanza.
    Quella per cui molte coppie oggi non se la sentono di avere rapporti durante le mestruazioni.
    Corrotto maligno micidiale: puro male insomma.
    Un simile retaggio, seppure antico e ben nascosto nel nostro bagaglio cromosomico, anche solo un eco passato, beh, tanto basta ad inibirci, e mille volte più di qualsiasi squilibro chimico.
    Tanto che molte di noi hanno imparato a farvi appello quando proprio di sesso non ne vogliono sapere (ho le mie cose è ad oggi una delle nostre panzane più gettonate, seconda solo all’evergreen ho mal di testa)
    Ad ogni modo, si tratti di scuse o (peggio) di sentite convinzioni, il risultato è sempre lo stesso:
    le mestruazioni finiscono per essere l’antisesso.
    Chiaro che qui, ora, non ho titolo di sorta che valga a persuadere chi non vuole avere rapporti durante il ciclo a cambiare idea.
    Posso solo dire che non ci sono controindicazioni.
    E per le indecise, mestruazioni o meno, le invito a tenere presente quello che ho già detto prima, a quanto che ci distingue dalle altre specie animali.
    Che grazie a Dio (e al nostro cervello) la sessualità non è per noi appannaggio esclusivo della riproduzione. È anche e soprattutto piacere: è piacere per noi e piacere che possiamo (decidiamo di) dare ad altri, corroborante per l’umore e tonico per testa e corpo.
    Da consumarsi qualsiasi giorno lo crediamo opportuno.

    ciclo mestruale sesso
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    Aura Fede
    • LinkedIn

    Aura Fede. Siciliana ma ora abita a Treviso. A Padova ha fatto gli studi pre-universitari e universitari. Docente nel corso post-laurea (per psicologi e specialisti ginecologi) di psicoprofilassi ostetrica dell’Università di Padova E' sessuologa clinica (altre a consulente) e Formatore dell'istituto Internazionale di Sessuologia di Firenze diretto dalla prof. Roberta Giommi. Ha frequentato il corso di Mindfulness presso l’AISPA di Milano, autrice di lavori scientifici su vari argomenti legati alla specializzazione. Coautore di volumi sul benessere delle donne e sul benessere dei ragazzi.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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