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    Home»Donne digitali»Soft revolution
    Donne digitali

    Soft revolution

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre08/11/2016Updated:08/11/2016Nessun commento6 Mins Read
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    Filomena Tucci, un’esperta digitale che viene dal sud per rivoluzionare ”dolcemente” l’Italia. 🙂

    Presentare tutte le sue competenze non è facile perché quello che la guida principalmente sono la passione per il suo lavoro e il profondo senso di solidarietà sociale.  E’ inarrestabile, piena di energie positive e di idee innovative che non mancano mai di  concretezza.

    Laureata In Economia con Lode all’Unical nel 2002. Master in Statistica all’Università di Bari nel 2004. Phd Iaspp in Governance Pubblica nel 2014. Policy analist. Segue da oltre 12 anni nel backend Governatori nazionali e locali come analista e esperta di comunicazione, mentor di startup tecnologiche e PMI, è giudice di molte startup competition e ha creato la startup InGreen  (della quale è cofounder) di monitoraggio ambientale e ingegneria sostenibile.
    Organizza da 3 anni l’opendata day in Calabria e ha lanciato il programma #eskillsforwomen per le competenze digital premiato da AGID con l’assessorato Smart city di Reggio Calabria.  Ha contribuito a vari testi economici sull’innovazione e diretto 3 Master universitari di Marketing intelligence.

    Nel direttivo dell’Istituto Iassp, discussant centro studi democrazie digitali, è socia di AIDR, Sgi, P4C, partecipa a Stati Generali delle donne e Wister ed è responsabile sud di Confassociazioni.
    Coordina lo Smart city tour per lo scambio di buone pratiche tra città ideato da Amerigo l’Associazione degli Alumni italiani dei programmi di scambio internazionale del Dipartimento di Stato americano.

    Nata a Cosenza, 39 anni fa è sposata con un marito che condivide le sue scelte lavorative anche se questo vuol dire vederla meno frequentemente. Filomena detta Milly è una vera globe-trotter e non si stanca mai di girare per i molti convegni a cui è inviata a partecipare o che lei stessa organizza …per poi tornare a casa a Reggio Calabria.

    A dicembre uscirà il suo primo saggio sulla situazione italiana a cura di Giulio Perrone editore “Soft revolution”.

    Cosa vuol dire il titolo che hai deciso di mettere a questo nuovo libro?

    Ho scritto il libro perché volevo essere ascoltata.  Ci avevo provato altre volte in altri modi ma probabilmente il linguaggio era troppo difficile e il messaggio non arrivava alla gente a cui volevo  giungesse.

    Dopo aver fatto un dottorato filosofico-politico allo IASSP, di cui sono diventata socia,  è nata l’esigenza di rimettere le mani al testo che avevo già completato (ma che alla fine era un testo meramente tecnico) che doveva diventare una guida per i non addetti ai lavori, una specie di manuale pronto per l’uso  che arrivava  alla fine a concretizzare  delle proposte che  rimuovessero  tutti i blocchi  presenti  al momento in Italia.

    Quindi ho deciso di scrivere questo testo che è ora molto più  divulgativo.  Volevo farmi capire maggiormente non solo da chi è nelle stanze dei bottoni ma anche da chi  sperimenta usando le tecnologie. Infatti vorrei presentare il saggio anche nelle scuole e quindi dovevo dare un taglio di più facile lettura.

    Quali  sono i blocchi?

    Prima di tutto c’è un deficit nella rappresentanza politica italiana che sperimentiamo tutti i giorni in tutti i settori.

    Poi una sfiducia da parte del paese   ed una profonda disaffezione che porta a non intervenire e non partecipare non solo alla vita politica del paese,  ma nemmeno al mondo del lavoro come si vede dall’ aumento delle persone che non lavorano e non studiano  come i NEET .

    La  soft revolution  non è una guerra ma una rivoluzione che   tocca i vari settori e che mira a sbloccare gli ostacoli che permangono.

    Quali sono le caratteristiche del ”rivoluzionario soft”?

    La creatività perché è necessario saper creare per trovare delle soluzioni a  problemi che sono sempre esistiti ma no mai risolti,  introducendo  soluzioni nuove e nuovi comportamenti

    Il coraggio perché per fare qualcosa di innovativo devi per forza rompere  con il preesistente.

    La cultura perché senza visione del passato è molto difficile muoversi in ambiti nuovi imparando dagli errori commessi.

    La trasparenza perché è necessario quando esiste il cambiamento che ci sia una veridicità che convinca  coloro che sono coinvolti nella trasformazione.

    L’etica perché è una qualità che si è persa e il vero rivoluzionario non deve fare solo cose per se stesso ma anche che giovino alla comunità.

    Poi la bellezza e l’umanità  per cui non si costruiscono o fanno cose che si sa che prima o poi potrebbero nuocere a qualcuno.

    Di cosa parli nella seconda parte del libro?

    Delle rivoluzioni in corso che potrebbero essere in alcuni casi accelerate in altri migliorate.

    1 -Per esempio la rivoluzione in corso nella Comunità Europea per cui ci sono alcuni paesi che escono altri che vogliono entrare.  Dobbiamo lavorare su quello che ci tiene insieme non su quello che ci divide .

    2- Poi la rivoluzione tecnologica. Di questa parlo estensivamente, mettendo in luce i lati positivi e quelli negativi, cioè i benefici e le opportunità da cogliere, ma anche pericoli da cui proteggersi.

    3 -La rivoluzione femminile che non fa riferimento al movimento femminista ma ad un sempre maggiore  inserimento delle donne nel mondo del lavoro nei ruoli decisionali,  ed una  maggiore integrazione con  il mondo maschile grazie all’ ingresso delle donne in gruppi di lavoro misti.

    4 – L’altra rivoluzione di cui parlo è la rivoluzione del Sud perché il territorio è  in questo momento in piena agitazione. E questa è molto spesso la rivoluzione più difficile la più faticosa e  la più dolorosa.

    Perché la più dolorosa?

    Perché per esempio oggi per arrivare  al mio appuntamento  in Puglia ho dovuto prendere dei mezzi che ci hanno messo 10 ore. 1 ora di incontro contro 10 ore di viaggio.

    Alcuni rinunciano altri vanno avanti anche superando gli ostacoli che si palesano, mostrandosi resilienti

    Questa è un’altra delle caratteristiche del rivoluzionario cioè la resilienza : non abbandonare il progetto davanti alle difficoltà che si frappongono

    Quali sono le proposte che esponi nel tuo  libro ?

    Per esempio la cooperazione internazionale: ho fatto una proposta relativa ai soldi che vengono il più delle volte le spesi per operazioni internazionali, andando spesso ad ingrassare le casse dei dittatori  e che invece potrebbero essere utilizzati in Italia per migliorare la vita di persone accolte qui da noi .

    Ho scritto molto  sull’Europa ed  ho fatto molte proposte nel mio libro.

    Idee molto concrete quindi?

    Sì, certo molto concrete come per esempio quando parlo di bellezza : la nostra Italia è cosparsa da buche, soprattutto al Sud, che non migliorano l’aspetto del paese e l’aspetto paesaggistico.

    Mettere ”a posto” il paese coinvolgerebbe molte persone e potrebbe servire da ammortizzatore sociale per persone senza lavoro.

    Molto interessante ciò  che hai illustrato nel libro e quindi sono molto curiosa di leggerlo.  Ma  quando uscirà? C’è un e-book?

    La casa editrice che l’ha pubblicata, Erudita, ha volutamente lasciato tutto su carta.

    La prima presentazione si terrà a Roma l’11 dicembre al Teatro Tordinona. 

     

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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Redattora del sito internet www dols.it

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