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    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Toponomastica femminile a Cadice
    Vie e disparità

    Toponomastica femminile a Cadice

    DolsBy Dols18/05/2013Nessun commento4 Mins Read
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    di Sofía Vega Ocaña
    traduzione di Andrea Zennaro

    A sud della Spagna, la città trimillenaria di Cadice, uno dei tanti gioielli del Mediterraneo, è da sempre un punto di scambi di culture, grazie alla sua posizione geografica privilegiata: collocata tra due mari e due continenti, è anche un punto importante per la partenza verso le Americhe.
    Lo stradario cittadino ha un carattere storiografico, la cui toponimia risuona in questa terra flamenca. Rendendo onore alla sua storia, Cadice ha dato alle proprie strade nomi di uomini illustri e valorosi, nomi che si riferiscono a fatti storici e politici indimenticabili ma anche nomi dalla provenienza sconosciuta, affissi ai muri dopo la crescita urbana sfrenata degli ultimi decenni.
    Ma che posto rimane per la toponomastica femminile nella storiografia stradale di Cadice?
    Riflettere su questa questione è il principale intento di quest’articolo, in cui si metterà in relazione il prestigio degli spazi della città di Cadice con le diverse tipologie di toponimie femminili che li occupano.

    Dal punto di vista quantitativo, la toponimia femminile esistente a Cadice sfiora appena il 10%.
    Circa la metà della suddetta toponimia si riferisce a figure legate alla vocazione mariana o a donne della mitologia e della letteratura: personaggi femminili frutto dell’invenzione o del misticismo religioso. L‘altra metà ricorda donne reali, in carne e ossa, che occupano solo il 5% della toponomastica cittadina. Ci riferiamo a donne di rilievo nel panorama locale o nazionale, per la loro professione o per le loro origini nobili e anche per le enormi tracce che hanno lasciato nel mondo della fede.
    Se analizziamo la qualità dei luoghi intitolati a donne, notiamo che le intitolazioni femminili religiose occupano aree urbane più significative di quelle non religiose. In altre parole, la toponomastica femminile religiosa è collocata in punti strategici della città, dove le strade, costellate di elementi storici, hanno valore territoriale e importanza urbana. Da questo punto di vista spicca la centrale e rumorosa Plaza Candelaria, o la storica calle Rosario, chiamata così in onore della Cappella del Rosario che la decora; entrambe le strade testimoniano vocazioni mariane.
    La toponomastica femminile non religiosa, corrisponde, salvo rare eccezioni, a luoghi periferici, più comunemente conosciuti nella capitale gaditana come “extramuros”, quartieri operai costruiti rapidamente, le cui abitazioni sono in gran parte popolari.
    Si può portare l’esempio della calle Clara Campoamor – grande politica femminista spagnola – collocata nel quartiere periferico di La Laguna. Anche la toponomastica femminile gaditana che si riferisce al mondo artistico si trova in strade dove l’attività cittadina è impercettibile, a volte in condizioni disdicevoli, come nel caso della via dedicata alla cantante di flamenco Rosa La Papera. Non dissimile l’ubicazione di strade dedicate a “donne collettive”, coma Plaza Viudas (Piazza delle vedove) e calle Hospital de Mujeres (via dell’ospedale delle donne).
    Non mancano vie che richiamano personalità storiche legate al prestigio ereditato per nascita e/o matrimonio. A Cadice sono molto numerose e spesso occupano spazi urbani di rilievo, come nel caso della calle Isabel la Católica, di antica intitolazione, situata in pieno centro storico, o di Plaza Reina, più piccola della precedente, sempre nel centro di Cadice. Quando la toponimia femminile è di recente intitolazione, come per la calle Infanta Leonor o la Plaza Reina Sofia, entrambe risalenti all’ultimo decennio, si torna ai quartieri periferici.
    Un altro gruppo toponomastico femminile è dedicato alle mogli di personaggi importanti che occupavano posizioni privilegiate nell’economia, nella politica… ovvero, donne ritenute meritevoli innanzi tutto per la parentela con una qualche figura maschile di spicco e, in secondo luogo, per il loro patrocinio in opere educative, religiose e culturali, portate a termine grazie alla personale posizione economica di cui esse godevano. Generalmente, nella città di Cadice, a queste donne sono intitolati spazi di enorme prestigio sociale. Possiamo citare il caso della avenida Ana de Viya de Cádiz, gaditana vissuta tra il 1839 e il 1919, fondatrice del Collegio salesiano della città.
    Inevitabilmente questa riflessione toponomastica porta a generare una coscienza sociale, a rivendicare una diversa visibilità femminile e a chiedere altri punti di riferimento nella città gaditana, basati su nuovi modelli di donne.
    Oltre alle donne ricordate per i propri meriti scientifici, culturali e politici nella società, reclamiamo l’intitolazione di strade anche a gaditane che, escluse dai livelli superiori della formazione per motivi economici o di classe, siano comunque riuscite a rompere il tetto di cristallo e di acciaio con cui il patriarcato punisce le donne, tanto più se appartengono agli strati sociali più bassi.

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
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    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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