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    Home»Donne digitali»GenAI nel mondo e a Torino
    Donne digitali

    GenAI nel mondo e a Torino

    Stefi Pastori GlossBy Stefi Pastori Gloss18/02/2025Updated:18/02/20251 commento3 Mins Read
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    Scena tratta da "Me Myself and AI", corto metraggio che evidenzia i progressi della AI: qui, il super scacchista mondiale battuto dal computer
    Scena tratta da "Me Myself and AI", corto metraggio che evidenzia i progressi della AI: qui, il super scacchista mondiale battuto dal computer
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    (precedente)

    Pericoli e opportunità

    Impegnato a districare i meccanismi complessi della narrazione cinematografica, Schrader mette in luce un’entusiasmante quanto intricata relazione tra intelligenza artificiale e creatività artistica. Con lui, Gloss ha visto in prima persona la paura esistenziale che si è impadronita delle menti di registi e sceneggiatori, improvvisamente messi di fronte a strumenti di intelligenza artificiale generativa in rapido sviluppo. Dopo aver “ingurgitato” surrettiziamente tutto il loro lavoro, rinchiudendolo in modelli proprietari e cercando di rivenderlo a coloro che staccano gli assegni per i loro sforzi creativi, non c’è da meravigliarsi che l’intelligenza artificiale sia vista con sospetto e aperta ostilità.

    Questa tecnologia è da considerare come un nemico da boicottare, oppure come un ulteriore strumento nell’arsenale creativo? Un esempio calzante di quest’ultima possibilità è il regista Chris Boyle dello studio londinese Private Island. Nel suo corto satirico “Meme, Myself and A.I.”, Boyle utilizza gli strumenti dell’I.A. in modo concettuale, prendendosi gioco sia dell’I.A. stessa che dell’uso superficiale che alcuni creativi ne fanno. 

    Dol’s è luogo delle indicazioni di Gloss circa Torino (fascino discreto), quelle sulla GenAi continueranno sul blog L’ironia e la cultura assieme alla bellezza ci salveranno.

    L’esperienza umana

    Boyle ha cercato di creare personaggi dalla testa avvolta da enormi quantità di dati (i famigerati Big Data) e da qui ci rivolge la domanda: come dare un senso all’esperienza umana?

    Nel XX secolo la domanda era cosa distingue un animale dall’uomo. Nel XXI secolo invece la domanda è cosa distingue una macchina intelligente dall’uomo? 

    L’attesa. La ricerca. Due fattori che però ancora non distinguono l’uomo dalla macchina intelligente. E allora cosa li tiene separati? La morale rivolta a sé, l’etica indirizzata alla società? E che ne faremo del tempo che ci avanzerà? Una risposta possibile e l’essere eterno qui, oggi.

    Risposte possibili

    E anche: essere empatici con la tecnologia o grazie alla tecnologia? Sono dinamiche del futuro, ma già immortali nel nostro quotidiano. Se l’arte, la bellezza, la cultura sono mezzi di compartecipazione del dolore e della gioia, allora la tecnologia deve diventare empatica.  

    La prospettiva con Piero Della Francesca diventa scienza, matematica, prima ancora degli scienziati. L’arte prima della scienza. Entrambe guardano avanti. L’uomo è l’ego, la bandiera del mondo, lo specchio dell’infinito. Ma l’ego è perfettibile, ammesso ci interessi la perfezione. L’ego è macchina, l’uomo no. Allora perché la AI non opprima l’umanità, dobbiamo rendere la macchina intelligente imperfetta, insegnandole la bellezza dell’errore.

    Chi ne parla, cosa dice?

    Esemplificativo un video di  SAINt JHN – Body On Me – YouTube (pubblicato il  15 novembre 2024) e che aveva già realizzato 411.082 visualizzazioni al 29 gennaio 2025.

    Una signora che sembra appartenere alla Gen Millennial apre una super scatola dov’è stato stoccato un robot umanoide, dalle sembianze di SAINt JHN. Il testo è puramente erotico e perfino sessuale, ma il video rappresenta le nostre paure nei confronti della GenAI, specie se dai tratti umani.

    Istruzioni Ikea

    “Synchronize your Device”, è questo forse l’unico momento del video in cui avviene il contatto anticipato dal titolo della canzone. Da quell’istante il robot esegue tutte le operazioni di servizio previste dall’umanoide di Musk, dal pulire i pavimenti a lavare i piatti. 

    Il testo della canzone riporta più volte la parola paura/spavento e rabbia. Il regista di Body On Me, Alex Gargot, visualizza i nostri timori nei confronti della GenAI, specie se in forma umanoide. Proprio come se ne è parlato il 23 di gennaio presso le OGR Tech a Torino. 

    (seguente)

    etica GenAI morale piero della francesca SAINt JHN - Body On Me - YouTube Stefi Pastori Gloss torino
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    Stefi Pastori Gloss
    Stefi Pastori Gloss
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    “In tempi in cui sono più gli scrittori dei lettori, vedermi portata a cena da sconosciuti leggitori pur di poter acquistare i miei libri al di fuori del caos del Salone del Libro, è una gratificazione enorme che acquieta il karma da #maestrinadellapennarossa, ma che dà anche la misura dello sforzo nel trasformare lo spropositato ego artistico in qualcosa di utile per il prossimo.” Sono le parole con cui si presenta Stefi Pastori Gloss. Ghost writer per chiunque abbia idee, redige un blog di recensioni, il cui nome si ispira a un film di Nanni Moretti, perché lei stessa fu sceneggiatrice. Nei Novanta lo fu anche per Verdone, solo una femminista come lei può scrivere le battute del maschilismo più becero. Forse in reazione all’asettica scrittura da sceneggiatrice, oggi si ritrova a scrivere tra Dante e D’Annunzio. Lettrice selezionatrice di opere prime sotto contratto, giudice arbitra del Torneo IoScrittore, i suoi romanzi, spicilegi poetici o saggi (Bidellume, Fuochi d’artificio, Rinascite Ribelli, Parerga Violenti, L'amore veste collant di carne e altre opere) sono in vendita nelle librerie indie e in privato sui Social. Parlano di tematiche come bullismo, discriminazione di genere, guerra. Prossimi temi: l’amore dall’eterno passato per l’infinito futuro. Un femminicida vi si inframmezza. Hikikomori e tennis. Inorridita dalle critiche a Samantha Cristoforetti, in “L'amore indossa collant di carne”, raccolta di racconti, ha rivolto la sua attenzione al confronto dialettico tra stereotipi, a volte alla base delle discriminazioni tra Donne e Uomini. In Rinascite Ribelli #siamotuttijoker, saggio, ha dato risalto al “Codice Rosso”. In “Parerga Violenti”, spicilegio poetico in forma di vocabolario, propone singole parole nei loro etimo e le analizza nel dettaglio allo scopo di invogliare a lasciare al più presto il proprio picchiatore. In “Bidellume”, romanzo, Gloss veicola il rispetto tra individui in situazione di bullismo. Editi da Brè Edizioni. Insieme al suo partner, presenta le opere in tutta Italia allo scopo di risvegliare le coscienze su questi tristi fenomeni. Da anni si occupa di sensibilizzare circa la violenza sulle donne e, più in generale, di ripristinare la cultura del rispetto tra individui. Sosteniamo la cultura perché renda liberi Tipeee: glossparla YouTube: GLOSS Stefi Pastori - youtube.com/@stefipastorigloss TikTok: #videopiccoli #grandeletteratura #stefipastorigloss Instagram: #stefipastorigloss #ilibriscrivonoilibri #bidellume #rinasciteribelli Blogspot: leggolibrifacciocose poetryreadingandtheotherside 2non2

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