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    Home»Costume e società»Cultura»Film»Past Lives recensione di Adriana Moltedo
    Film

    Past Lives recensione di Adriana Moltedo

    DolsBy Dols26/02/2024Nessun commento4 Mins Read
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    di Adriana Moltedo

    Celine Song – sceneggiatrice sudcoreana naturalizzata canadese – fa il suo debutto alla regia con Past Lives, un film che si basa in parte sul suo vissuto personale.

    Past Lives è un film romantico.  è un film sul senso del tempo passato, sul guardarsi dietro e sentire un moto di nostalgia così forte da contaminare tutti gli altri sentimenti. Come Alla ricerca del tempo perduto di Proust.

    Come La strada non presa di Robert Frost

    Past Lives, Ragiona sull’amore, ma anche sull’identità di chi ha lasciato un paese per iniziare una nuova vita. Come in Frammenti di un discorso amoroso di Barthes.

    I due personaggi vengono tracciati in maniera tale che lungo il film si crea nella testa di ogni spettatore un’altra storia, quella che non hanno vissuto.

    È praticamente impossibile non immedesimarsi guardando questo film, ed è difficile non immaginare la vita di questa ragazza se non fosse mai andata via da Seoul e fosse invece rimasta con il suo amore quindicenne. 

    Lei è un’artista ora, lui è molto condizionato dalla mentalità coreana, vuole essere un uomo di successo, come sarebbero stati insieme? 

    Lei sta a New York e lui a Seoul. Le vite di entrambi nel frattempo proseguono, a distanza. Nora incontra Arthur e lo sposa, Hae Sung si fidanza con una ragazza coreana. 

    Nel film si fa più volte riferimento al concetto di inyeon (connessione, legame), secondo cui tutto è collegato ed incontro della nostra vita trova origine e predestinazione nelle nostre vite passate.

    E infatti Past Lives è  un film sulla permanenza e sulle scelte, sulla predestinazione contrapposta all’accidentalità, un film di identità geografiche e culturali, di distanze incolmabili e improvvise vicinanze.

    Perché l’amore è questo. 

    “In questa vita, tu e Arthur avete gli ottomila strati di ”in yun” necessari per stare insieme, dice Hae Sung a Nora. Lo in yun, che deriva dal buddismo e dal concetto di reincarnazione, non è tra i due coreani, ma tra un uomo bianco e una donna coreana.

    Perché se tutto è altro, allora l’altro è come noi, pur nella sua diversità, culturale e filosofica: anche Hae Sung e Arthur sentono che si piacciono – Hae Sung confessa di essere al contempo contento e addolorato per questo, potrebbero essere amici ma, ancora una volta, in una situazione altra: e quindi anche il triangolo amoroso è apparenza nel reale, o un potenziale narrativo. 

    Così come è impossibile definire Hae Sung e Nora degli ex amanti, ma allo stesso tempo non sono neanche definibili come amici, perché nutrono entrambi l’uno per l’altra sentimenti diversi dall’amicizia. 

    E ovviamente sono troppo connessi nel profondo per essere degli estranei. Fuori da ogni catalogazione, fluttuano tutti e tre nell’etere dell’indefinitezza perpetua, esprimendo tuttavia la loro unicità. 

    Viaggiatori privilegiati del tempo e dello spazio. 

    La duplicità e l’indefinitezza creata dai riflessi continui su mobili, pozzanghere, vetri, che sottolineano un reale indecidibile e invisibile – e altrettanti riferimenti ad Antonioni, la cui influenza caratterizza gran parte del cinema asiatico d’autore,  si coniugano nell’opposto.

     Come fa Nora a scegliere tra due amanti, uno che rappresenta i giorni più fruttuosi della sua giovinezza, e l’altro qualcuno che ha imparato ad amare come parte della sua realtà? Celine Song esamina queste conversazioni critiche attraverso la prospettiva di una storia di immigrati”. 

    Un finale di notte sul marciapiede, senza parole contiene tutto il segreto del cinema migliore, quello che ingaggia una lotta con la testa dello spettatore per non abbandonarla più.

    Il cast principale include Greta Lee nei panni della protagonista Nora, Teo Yoo e John Magaro. A quest’ultimi due la regista non ha permesso d’incontrarsi prima di girare la loro prima scena insieme: quindi nel film è possibile vedere il primo incontro tra i personaggi (Hae Sung e Arthur), che è anche il primo fra gli attori. 

    Candidato all’Oscar 2024 per miglior film e per la  migliore sceneggiatura originale a Celine Song. 5 candidature a Golden Gòobe, 3 candidature a Bafta.

    Nel 2024, IndieWire lo ha incluso nella sua lista dei “Migliori film indipendenti americani del XXI secolo”.

    moltedo-film

    Adriana Moltedo

    Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.


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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

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Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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