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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Film»The Palace
    Film

    The Palace

    DolsBy Dols12/10/2023Updated:12/10/2023Nessun commento5 Mins Read
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    the-palace
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    di Adriana Moltedo

    The Palace diretto dal Maestro Roman Polanski , 90 anni, è una commedia esilarante, assurda, nera e provocatoria, come solo lui sa fare. 

    E’  la rappresentazione del collasso di una realtà  surreale,  in una situazione senza uscita,  che altro non è che il risvolto tragicomico della vita contemporanea secondo Polanski.

    Roman è tornato al grottesco di “Per favore non mordermi sul collo”, di Che?, del Il coltello nell’acqua, dove questa spinta caricaturale diventa più forte.

    La notte del 31 dicembre 1999, vari membri dell’alta società si riuniscono al Palace Hotel di Gstaad, in Svizzera, per passare la storica notte di Capodanno.

    Polanski che  possiede una casa vicino al luogo delle riprese a Gstaad, in Svizzera, dove vive con la sua famiglia per la maggior parte del tempo, ha dichiarato che lui stesso il 31 dicembre 1999, aspettando il nuovo millennio,  era stato ospite in questo Hotel  che riunisce banchieri e cittadini di serie A. e subito aveva pensato di fare un film sul prestigioso Palace incantato sia dagli ospiti che dalla schiera incredibile di camerieri/e più numerosi degli ospiti stessi, pronti a soddisfare ogni richiesta H24, diretti dal grande Maitre d’Hotel che ne assicura il perfetto funzionamento. 

    “Ho osservato la vita di questo albergo, dove soggiorna un’élite estremamente ricca e poliglotta,-ha dichiarato – attorno alla quale si muove il proletariato dell’hotel.

    “Questi due mondi sono, a loro modo, esilaranti, a volte persino grotteschi. Tutto li separa, a partire dalle loro opinioni politiche. Li unisce solo la figura del direttore dell’albergo, che si prende cura di tutti e cerca di accontentare tutti, a volte in verità leccando i piedi sia ai clienti che ai subordinati. Con abilità diplomatica, trova una via d’uscita dalle situazioni più improbabili.”

    “Doveva essere una commedia, un po’ brusca e sarcastica, severa nei confronti dei personaggi del film, ma non priva di un tocco di indulgenza e simpatia. 

    Per varie ragioni, ho rimandato questo progetto per anni. Ora, in prossimità del mio 90° compleanno, mi sono detto che potevo concedermelo e che non si sarebbe presentata un’occasione migliore, – ha concluso”-

    The Palace,  scritto insieme all’altro grande regista e amico Jerzy Skolimowski, sceneggiato con Skolimowski e Ewa Piaskowska, è contro le classi agiate, dei potenti corrotti e delle loro donne avide e rifatte. Le musiche originali del film sono del compositore francese Alexandre Desplat (che con il regista Roman Polanski sono alla loro sesta collaborazione. 

    Tutto concentrato in una notte sola, dove ben presto esplode il caos tra tavoli alcolici, escrementi di cane, infarti a raffica, macchinose gag e, soprattutto, un museo delle cere impressionante.

    Con la cinepresa a spalla, come se partecipasse alla festa, rincorre pornodivi, ambasciatori, anziani miliardari accompagnati da giovani fanciulle, criminali russi, nobildonne deturpate dalla chirurgia estetica in primissimi piani e altri ingestibili figuri alle cui assurde pretese deve badare il dirigente dell’albergo Hansueli , il personaggio principale del film che col fido receptionist Tonino e gli altri inservienti del prestigioso edificio, coordina, fa da regia al caos universale.

    Tra pinguini, valigie piene di soldi, infarti, figli non riconosciuti, timori legati al millennium bug, sbronze, complotti e incidenti sexy, alla mezzanotte il caos sarà totale.

    Le lancette del tempo vanno all’indietro, a quel 31 dicembre 1999 in attesa dell’apocalisse, degli sconvolgimenti degli anni 2000 e del millennium bug. 

    In Tv ci sono le dimissioni di Boris Eltsin e addirittura le dichiarazioni pro-democrazia  del giovane Putin. 

    Ma è tutto sullo sfondo degli schermi, perché i russi che vediamo sono mafiosi impellicciati, muniti di cadillac e borse piene di denaro e sono accompagnati da modelle e ambasciatori corrotti.

    Questo è il suo film più oltraggioso e spiazzante.

    I personaggi sono delle mummie imbalsamate di una certa età, mentre Polanski mantiene un fisico di ragazzino impertinente quindi la sua vecchiaia la trasporta con la sua telecamera  sugli altri e ci ride sopra e così lui è immortale.

    Fanny Ardant che si è prestata a impietose maschere, ha elogiato la cura che Polansk ha per gli attori, per la troup, come Hansueli per gli ospiti e la schiera di inservienti,  -“la stessa cura che si ha per un bambino, ti porta in braccio fino alla fine” –  ha dichiarato. 

    The Palace è un via vai di personaggi continua. Una ex star del cinema che tutti chiamano Bongo, (Luca Barbareschi, che e anche produttore del film,) per le dimensioni falliche, un miliardario vecchissimo (John Cleese) sposato con una giovanissima sovrappeso che sta per ereditare l’intero patrimonio. Altre vecchie signore ricche con i loro cagnolini, i gioielli e il botox in faccia della Sidney Rome, e tra questi vecchi mostri 

    dell’hotel c’è anche Mickey Rourke, facoltoso cliente americano. 

    Carictuare alla Witkiewicz, alla Gombrowicz, con un grande gusto per la caricatura e l’orrido dei suoi conterranei. Maschere, abbronzate, imparruccate – come in una sfilata  a un funerale di stato, in cui il lavoro dei truccatori non è assorbito ma è mostrato esageratamente– strati e strati di protesi – perché il corpo, la pelle dei personaggi siano lo specchio della loro immoralità, della loro violenza, e malvagità.

    In questa galleria di mostri che Polanski ci fa vedere c’è tutto il senso  misterioso  dell’esistenza umana, e quel Palace lì, un albergo nella neve dove tutto è messinscena,  è  il cinema stesso, gigantesco spettacolo di illusioni su cui sta per calare il sipario, con il 900, il secolo del cinema che se ne va. 

    Roman descrive l’irrazionalità e l’inquietudine del suo mondo contemporaneo ma riesce finanche a riderci sopra e noi con lui,

    Questa è ARTE.

    Adriana Moltedo

    moltedo-film

    Adriana Moltedo

    Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità.

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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

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Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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