Come dire no

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da l’Accento di Socate

Spesso siamo bersagliati da richieste di informazioni, di aiuto, di approvazione, di saluto di tutto e di più. E talvolta  ci troviamo impossibilitati a dire no, ma dovremmo e vorremmo

Nella nostra cultura il no viene visto negativamente. Sin da piccoli (ma anche da adulti) ci dicono che non bisogna contraddire. Invece saper dire di no è molto importante nella vita  sia privata di ogni giorno che nel lavoro

Oggi inoltre siamo vicini alla data scelta per contrastare la violenza contro le donne il 25 novembre. E il diniego ad una maggiore prossimità  conduce  frequentemente ad atti violenti

”No” è un avverbio olofrastico che è equivalente ad una frase intera. Cioè…”Vuoi farlo? No, non voglio farlo”

E’ un avverbio, dicevamo, che esprime diniego ma  anche rifiuto. La persona che lo riceve spesso si sente riespimnta, allontanata, oltraggiata e frequentemente ha anche un valore sociale di esclusione.

E allora non dobbiamo mai dire no per non offendere ed allontanare chi ci sta di fronte e si rivolge a noi? Dobbiamo sentirci in colpa per aver detto no?

Ci sono molti modi di dire no senza essere oltraggiosi e punitivi?

Magari motivando il diniego, ironizzando, facendo una smorfia di contrizione, aggiungendo una bugia bianca (come vorrei ma non posso), evitando di rispondere controbattendo.

Ma quando il discorso scende a sul personale è necessario essere fermi e determinati. Un nostro no deve essere compreso dall’interlocutore senza dare spazio a fraintendimenti o a scorrette interpretazioni che possono poi portare ad evoluzioni non desiderate. Bisogna imparare a dire no in maniera assertiva senza sentirsi in colpa perchè si feriscono persone e si teme di non fare la scelta giusta. E’ meglio un ”no” vagliato che un falso ”si” che poi non viene mantenuto. Ed è questo che forse dobbiamo far accettare al nostro interlocutore o postulante.

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Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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