La Statua di Margherita Hack è davanti alla Statale

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statua-margherita hackOra Margherita Hack è davanti alla Statale

di Adriana Giannini

Chissà se la sobria, pragmatica, anticonformista Margherita Hack avrebbe mai immaginato di ricevere per il centesimo anniversario della sua nascita l’omaggio di una monumento in bronzo nei giardinetti di largo Richini, proprio davanti all’Università Statale di Milano? E invece è proprio successo anche se molto opportunamente la statua che la scultrice Daniela Olivieri, in arte Sissi, le ha dedicato ha poco del classico monumento. Alta poco meno di tre metri, rappresenta una donna forte e curiosa che stando in piedi sopra un vortice di materia, una galassia forse, rivolge lo sguardo verso il cielo usando le mani come cannocchiale.

La statua è subito piaciuta alla piccola folla intervenuta la mattina del 13 giugno, insieme alle varie autorità coinvolte nel progetto, allo svelamento dell’opera realizzata grazie alla fruttuosa sinergia tra la Fondazione Deloitte, la Casa degli artisti di Milano e il Comune di Milano. Sia nei discorsi ufficiali, sia tra il pubblico era evidente la sensazione che questa apparentemente modesta statua con la sua collocazione avesse davvero un’importante missione da compiere: incoraggiare le ragazze farsi ispirare dall’illustre astrofisica Margherita Hack per scegliere di dedicarsi allo studio delle materie scientifiche e andare dritte per la propria strada con entusiasmo, tenacia e fiducia. E di quanto ci sia bisogno di queste qualità lo ha ricordato in un efficace intervento flash la “nostra” sempre attiva Sara Sesti mostrando, insieme alla scrittrice e divulgatrice Simona Cerrato, a Ana Victoria Arruabarrena , public policy manager di Deloitte e al bambino Ilian, tre fogli che componevano il numero 258, ossia gli anni che ci vorranno perché per tutte le donne del mondo sia raggiunta la parità di genere. Un tempo lunghissimo che ci si augura si riesca ad accorciare.
Per concludere in bellezza la cerimonia e rendere omaggio alle donne anche in campo musicale un piccolo complesso ha eseguito brani di Fanny Mendelssohn, una brava
compositrice oscurata dal più famoso fratello Felix.
Ora, se è vero che non c’è due senza tre, Milano dovrebbe pensare a una terza statua dedicata a una donna. Dopo Cristina di Belgioioso, nobildonna illuminata e Margherita
Hack, scienziata brillante e democratica, toccherebbe secondo me a una giovanissima lavoratrice sindacalista antelitteram, quella Giovannina Lombardi, come rappresentante di
tutte le “piscinine” milanesi.

hack2premiazionesissi

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