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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»UN MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA – Bona Sforza tra Bari e Milano
    Cultura

    UN MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA – Bona Sforza tra Bari e Milano

    DolsBy Dols29/11/2021Updated:29/11/2021Nessun commento6 Mins Read
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    bona sforza
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    Due amiche e lettrici di Dol’s hanno inviato al nostro indirizzo mail una lettera che ci ha colpite per l’oggetto: “Messaggio in bottiglia”. Si tratta di Nunzia Bernardini, collega giornalista, e della Prof. Angela Agnusdei.
    Incuriosite, abbiamo voluto approfondire l’argomento insieme a loro ed abbiamo realizzato questa intervista.

    Innanzitutto vogliamo conoscere il contenuto del messaggio che volete lanciare attraverso il sito di Dol’s. Chi riguarda e che cosa volete raccontare alle nostre amiche/lettrici?
    Vogliamo parlare di un pezzo di storia del 1500 che lega fortemente due città: Milano e Bari.
    Infatti, Ludovico il Moro per affermare (per non dire usurpare) il suo potere “allontana” forzosamente da Milano le legittime eredi del Granducato e “invia” (esilia) a Bari la Duchessa Isabella d’Aragona e sua figlia Bona Sforza.
    In sostanza la storia di Bari è strettamente legata al governo di queste due donne intraprendenti e lungimiranti che, ciascuna per la sua parte, hanno lasciato un’impronta indelebile: con la loro presenza ben si potrebbe “rivendicare” il valore di un periodo storico simile a quello di Firenze, Milano o Venezia perché non esiste solo il governo dei Medici, dei Borgia o dei Dogi ma anche quello di due Donne a Bari e nel regno Polonia.
    Infatti, con l’arrivo di queste due illustri rappresentanti milanesi, tutti i feudi compresi nel ducato di Bari, vivono un periodo di riforme strutturali e sociali, i cui effetti dal 1500 si riverberano fino ai giorni nostri.

    Comprensibile. Ma parlare e ricordare oggi nel 2021, la Duchessa di Bari, Bona Sforza, può avere un senso o una utilità?
    Il nostro intento sarebbe quello di far innamorare di Lei tutte le lettrici esattamente come è successo a noi perché spesso e colpevolmente, non abbiamo memoria, non custodiamo i ricordi, guardiamo senza dare valore a quello che ci circonda.
    “Aveva il senno per il quale anche oggi questa testolina femminile è famosa in Polonia…. era un’italiana, veniva dal paese dove nasce il senno, un gioiello pregiatissimo, ma ciò che è troppo nuoce”: sono le parole usate da Maria Bogucka storica polacca, per descrivere la regina Bona Sforza.
    Ci sono quattro argomenti sui quali può essere interessante soffermare l’attenzione e noi li abbiamo sintetizzati con quattro parole: Acqua, Europa, Dna e S. Nicola.

    La cosa si fa interessante ed incuriosisce: dunque vi chiediamo di spiegarne il significato.
    La prima riguarda l’acqua perché Lei fece realizzare molte cisterne di pubblica utilità per far fronte alla “sete” ed al bisogno di acqua del territorio Barese.
    “Venite o poveri con letizia e bevete senza spese l’acqua che vi fornì Bona, regina di Polonia”: è l’iscrizione posta sul pozzo che ancora si può ammirare alle spalle della Cattedrale di Bari ed è una importante testimonianza del Suo prezioso intervento.
    Il secondo elemento, riguarda l’Europa.
    Le nozze con Re Sigismondo Jagellone introducono Bona nel regno di Polonia e del Granducato di Lituania, Bielorussia e Ucraina. Dunque Lei, imparentata con il Regno di Napoli, per parte di madre e con il Ducato di Milano per parte di padre Gian Galeazzo Sforza, nominata Duchessa di Bari e divenuta Regina di Polonia dal 1518, a pensarci bene, richiama l’idea di una embrionale “Unione” Europea ante litteram.

    In effetti si tratta di una “donna di potere” del 1500
    Certo! La storia del XVI secolo fa da cornice alla figura di questa grande donna italiana che si inserì nella vita polacca con il proposito di trasformare il Regno di Polonia, da vecchio stato feudale in uno stato moderno, migliorando le prerogative della Corona ed anche le condizioni di vita di tutti.

    Mancano ancora due parole chiave!
    Il terzo elemento riguarda un luogo comune: quello secondo cui Milanesi e Baresi si somigliano molto.
    Si tratta di affinità determinate dal DNA perché quando Isabella d’Aragona, con la piccola Bona, giunse a Bari con la sua numerosa corte al seguito, determinò una contaminazione virtuosa con i matrimoni ed i legami familiari che si stabilirono tra i/le milanesi ed i/le baresi. Dunque ci sono circostanze che trasformano quel banale luogo comune in una certezza ben documentata.
    Il quarto e forse il più delicato, riguarda S. Nicola il Patrono di Bari.
    Premessa la sua Sacra intoccabilità, si può considerare che Bona Sforza rappresenti l’alternativa laica al Santo più famoso nel mondo. Non è un caso se il mausoleo di Bona, a fine del 1500, fu inserito proprio nell’abside centrale della Basilica: Bona, in età avanzata, è ritratta mentre prega in ginocchio e accanto a lei ci sono due Vescovi S. Nicola, patrono di Bari, e S. Stanislao, patrono della Polonia.
    Spesso vengono turisti, soprattutto dell’Est Europa, per ammirarlo mentre a molti cittadini baresi e pugliesi “sfugge” il valore di questa importante presenza.

    In effetti sembra interessante la storia sulla vita di Bona Sforza…cosa altro si può aggiungere per interessare le nostre lettrici?
    Bona Sforza ha vissuto sempre da protagonista e mai da comparsa. Quasi dimenticata per quattro secoli, ha meritato un’attenzione rinnovata in Polonia che ha contestualizzato la sua epoca e la forte influenza politica da lei esercitata.
    E allora noi pensiamo che anche nel nostro Paese ed in Puglia in particolare, sia necessario rendere giustizia alla verità storica ed alla dignità del Suo ruolo: le sue doti di intelligenza, lungimiranza e capacità diplomatica ci sembrano attualissime e indiscutibili.

    Come pensate sia giusto, o per meglio dire doveroso, rendere omaggio a Bona Sforza, duchessa di Bari e Regina di Polonia, con una attenzione rinnovata e contemporanea?
    Il cinema internazionale ha dedicato molte attenzioni a diverse donne: da Cleopatra alla trilogia sulla Principessa Sissi, da Maria Antonietta di Francia alla regina Vittoria, da Elisabetta I alla sua omonima Elisabetta II, dalla principessa triste Diana Spencer, fino a Grace di Monaco e tante altre ancora.
    Fare conoscere e valorizzare l’opera di governo di Bona Sforza può essere l’obiettivo di una iniziativa di matrice culturale: sostenere la realizzazione di una produzione cinematografica incentrata sulla biografia di Bona Sforza nel contesto storico del 1500.
    Per assicurare il successo di questa iniziativa c’è già una “dote” composta da una sceneggiatura realizzata a quattro mani grazie all’approfondita conoscenza della biografia della Sforza, testo che può rappresentare una buona base di partenza per “ragionare” sul progetto.
    E’ necessario per noi dare una spinta ideale per far volare “in alto” questa idea che lascia intravedere anche intuibili ritorni per tutte le donne contemporanee!

    bona sforza
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

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    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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