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    Home»Costume e società»Attualità»Quello che sappiamo del coronavirus oggi
    Attualità

    Quello che sappiamo del coronavirus oggi

    DolsBy Dols24/03/2020Nessun commento7 Mins Read
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    Covid-19, cosa ho capito in queste ultime settimane

    di Laura Cima

     

    E’ passato più di un mese da quando  sono chiusa in casa e il virus ha cominciato a diffondersi in Lombardia. Da due giorni un lieve calo dei contagiati e dei morti sembra segnare una curva che smette di impennarsi anche perché la temuta diffusione nel Sud, importata da chi è scappato dai primi focolai pericolosi, è stata abbastanza contenuta finora. La velocità di diffusione dall’inizio di marzo ad oggi ci ha come storditi. Qualche amico ammalato ci ha spaventato, ed ultimamente anche qualche morto che conoscevamo e ci siamo immedesimati nei tanti che hanno agonizzato e sono morti da soli, senza neppure poter avere conforto dai loro parenti e un funerale. Tra le vittime 24 medici, di cui 11 di famiglia.

    Secondo l’Iss sono il 9% dei contagiati, probabilmente costretti a lavorare troppe ore e senza la sicurezza necessaria, come i tanti, paramedici e volontari che si sono infettati .

    Molti contagi non sono riconosciuti immediatamente perché asintomatici, ma anche, purtroppo, perché nonostante si fossero rivolti ai medici o ai numeri telefonici diffusi, non gli è stato diagnosticata l’infezione perché il protocollo non prevedeva i tamponi. I malati vengono tenuti a casa finché non si liberano i posti, anche se si aggravano, e sono seguiti dal medico di famiglia. I morti sono soli nell’agonia ma sedati e ormai aumentano i morti a casa. Per un po’ ci hanno raccontato che le persone erano tutte molto anziane e si aggravavano per i malanni pregressi, tanto che si era differenziato chi moriva per coronavirus e chi con, ma per altre cause. Ora alcuni sono giovani che si aggravano in tempi brevissimi. E pare che sia proprio il loro sistema immunitario più forte a produrre l’infiammazione ai polmoni che produce una atrofizzazione degli alveoli. In questo modo non si respira e occorre l’ossigeno o, nei casi più gravi, l’intubazione. Gli uomini sono i più aggrediti per motivi fisici non chiarissimi da spiegare.

    Altra tesi è che il virus, anche se asintomatico, produca una immunodepressione gravissima che facilita l’attacco di batteri o il ravvivarsi di malattie croniche. Comunque è noto che lo stress, a cui siamo sottoposti in tanti, in particolare chi lavora negli ospedali e nella sanità, a contatto ora per ora con sofferenza e lutti, inadeguatezza e direttive contradditorie tra catena di comando nazionale e ordinanze regionali, abbassa le difese immunitarie. Ma non si riesce ad avere molte certezze, neppure per quanto riguarda possibili cure e farmaci utili a contrastare il processo distruttivo del virus sulle cellule, far tornare il respiro senza l’aiuto di respiratori, ossigeno e intubazione. La sperimentazione del Cardarelli  su due pazienti del farmaco  antireumatico della Roche (tocilizumab)  ha subito ottenuto l’approvazione dell’Aifa. Altri principi simili, usati per HIV, che contrastano la grave infiammazione polmonare, una tempesta citochinica che provoca crisi respiratorie e fibrosi come reazione al virus, si stanno sperimentando sui malati senza protocolli, e quindi senza conoscerne gli effetti e tossicità. ” Uso compassionevole” si dice. Alcuni farmaci come il cortisone non hanno dato gli effetti sperati e altri si sono rivelati controproducenti, come l’aspirina e altri antinfiammatori e antidolorifici della stessa specie, comunemente usati anche senza ricetta medica nelle case. E su questo rischio non sono state diffuse informazioni chiare. Perché? Paura di essere denunciati dalle case farmaceutiche? Silenzio e notizie contradditorie sull’Avigan, il farmaco giapponese che permetterebbe di proteggere dal virus ed evitare il rigido isolamento imposto qua. Il governatore Zaia si impunta e pretende di sperimentarlo. Ieri Borrelli dichiara che l’Aifa autorizza. Il braccio di ferro con la catena di comando nazionale si era giocato già sull’uso a tappeto dei tamponi che ha permesso al Veneto di contenere la mortalità al 3,4% contro 9,1% nazionale e il  13,1% della Lombardia. La Corea, con tamponi a tappeto e la geolocalizzazione dei contagiati riesce a stabilizzare la curva dei contagi e dei decessi. Mentre da noi sale vertiginosamente e supera anche la Cina. Ma anche queste percentuali, come quelle dei contagi, sono assolutamente incerte, perché troppi non sono monitorati.

    Notizie, comportamenti politici e teorie,  come quella spaventosa sull’immunità di gregge di Johnson e dei suoi esperti, accompagnata dall’avvertenza cinica di prepararsi a perdere propri cari, di fronte alla diffusione velocissima, cadono rapidamente e si moltiplicano isolamenti e quarantene, chiusure di fabbriche, attività commerciali e servizi pubblici, in particolare i trasporti, con conseguenti crolli delle borse e aumento dello spread. Si sfondano i limiti europei al debito e, nonostante le iniziali dichiarazioni della Lagarde che avevano creato panico e perdita di miliardi in poche ore, crolla il patto di stabilità e si chiudono le frontiere alle merci, sospendendo Schengen. Si modificano rapidamente i bilanci. Il nostro governo stanzia 25 miliardi per far fronte alle prime necessità medico sanitarie e economico-sociali. La linea è pochi tamponi, solo i ricoveri indispensabili, isolamento in casa e quarantene per i contagiati che vengono affidati ai medici di famiglia e alle cure telefoniche. Si partorisce in casa seguendo le istruzioni da remoto dell’ostetrica. Si ripetono ossessivamente le istruzioni sul non uscire di casa se non per necessità di approvvigionamento alimentare, salute e lavoro, lavarsi sovente le mani, distanziarsi di almeno un metro ed evitare qualsiasi contatto fisico. Le mascherine continuano a mancare come i tamponi e la sicurezza per chi lavora. Si apre un tavolo continuo di trattativa tra governo, sindacati e Confindustria, Confcommercio e Confartìgianato, si moltiplicano appelli e si minacciano scioperi. Si decidono geolocalizzazioni e droni, si puniscono penalmente i trasgressori, si mobilita l’esercito. Salute, economia e democrazia non sono garantite ed entrano in conflitto.

    Non si era assolutamente preparati a fronteggiare una pandemia così pericolosa e trasmessa velocemente, nonostante da decenni si continuasse a sapere che il rischio era continuo e si era già manifestato concretamente più volte, dai tempi della spagnola in poi, passando per la sars, l’aviaria e altri coronavirus che sono passati dagli animali agli umani. Lo studio dei virus e delle sue varianti ( H1N1,H5N1, H3N2, H9N2) è circoscritto a virologi, i cui studi restano confinati nell’ambiente scientifico e non interessano minimamente i politici, distratti dalla preoccupazione di crisi finanziarie e di debiti crescenti, dai loro conflitti di potere, dalla paura da diffondere e indirizzare verso le migrazioni epocali, conseguenti a guerre e ai veloce cambiamenti climatici, che anch’essi vengono ignorati. Con la scusa del debito insostenibile si taglia la sanità e la si privatizza in modo del tutto irresponsabile e ora si fanno i conti con tutto ciò che manca dagli ospedali, alle attrezzature, ai letti, ai medici e paramedici, infermieri. Si usa e si consiglia Tachipirina, clorochina, già usata per la malaria, e interferone, proseguono le sperimentazioni  autorizzate dall’Aifa  su antinfiammatori, antivirali, antinfluenzali, farmaci per artrite reumatoide, HIV e così via. Si procede a tentoni. Anche le cifre su contagi e morti non sono realistiche a detta dello stesso responsabile dell’unità di crisi, Borrelli della protezione civile, dei 63mila contagi denunciati ad oggi si deve realisticamente contarne 10 volte in più, quindi 630mila! Qualcuno paventa la possibilità di essere ricontagiati perché neppure l’uso del plasma dei malati garantisce l’immunità e qualcun altro che in autunno riesploderà l’epidemia con varianti sempre più pericolose.

    Questo è quello che ho messo insieme e che ho capito di questa situazione. Vorrei almeno uscire dall’isolamento mentale, se non posso uscire da quello fisico, e valutare collettivamente quello che in queste settimane abbiamo imparato, sperimentato e ci hanno raccontato. Stiamo cominciando a collegarci, a difenderci dalle fakenews, dagli ordini contradditori della catena di comando e a far rifunzionale cervello e cuore. Mi aiutate? Mi segnalate info utili e testimonianze, urgenze? Ripeto, io trovo scandaloso che non si facciano i tamponi neppure a chi segnala i malesseri tipici dell’infezione e al personale sanitario, mentre politici, divi, calciatori e le loro famiglie possano disporne immediatamente. Trovo scandaloso che non si avverta del rischio di assunzione di antinfiammatori che abbiamo in casa e possiamo procurarci senza ricetta medica visto che nelle avvertenze di molti medicinali FANS si parla di effetti che possono mascherare i sintomi di un peggioramento dell’infezione. Al riguardo consiglio di leggere le precisazioni AIFA e la comunicazione EMA. Grazie a tutte e tutti.

    fonte: http://www.lauracima.it/lauracima_it/covid-19-cosa-ho-capito-in-queste-ultime-settimane/?fbclid=IwAR1TXZoo8n7eq2108ki_oNbciwoxUcN3x9sSqBViIrS4vCWeN28y7XFizfE
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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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