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    Home»Costume e società»Il Contagio Emotivo
    Costume e società

    Il Contagio Emotivo

    Alexia Di FilippoBy Alexia Di Filippo25/02/2020Updated:13/05/20202 commenti6 Mins Read
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    contagio-paura
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    In questi giorni l’attenzione dell’intero Paese è rivolta al contenimento del contagio da Coronavirus. Ma vi è anche un’altra emergenza da gestire: il panico da contagio emotivo

    di Dr.ssa Alexia Di Filippo, Psicologa e Psicoterapeuta

    Sono giorni difficilissimi per l’Italia da quando sono esplosi i focolai di Coronavirus in Lombardia ed in Veneto dove le autorità hanno disposto l’isolamento dei paesi più colpiti e la chiusura di scuole, chiese, musei, uffici e luoghi di aggregazione. 

    Le misure straordinarie si sono rese necessarie a causa della rapida diffusione del virus nel nostro paese che si colloca al terzo posto nel mondo per numero di casi accertati e al primo in Europa.

    Da alcuni giorni, considerata l’eccezionalità della situazione, si rincorrono sui media notizie discordanti, confondenti, alcune terrorizzanti che stanno seminando il panico in buona parte della popolazione.

    Un contagio emotivo evidente quello che si disvela sotto ai nostri occhi dalle conseguenze allarmanti e imprevedibili.

    Perché succede? E cosa si può fare per prevenire una psicosi di massa?

    Che le emozioni siano contagiose è una evidenza cui la Scienza è giunta a seguito di quella che viene considerata la più importante scoperta della neurobiologia del 900: l’esistenza dei neuroni specchio nel nostro cervello ad opera di un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma guidato dal Prof. Giacomo Rizzolatti.

    Quando una persona viene a contatto con l’emozione di un’altra, i neuroni specchio nel suo cervello si attivano automaticamente ed inconsapevolmente con il risultato di suscitargliela con immediatezza.

    E’ lo stesso meccanismo per il quale ci commuoviamo di fronte a scene tristi di un film o ci preoccupiamo se vediamo qualcuno farsi male e manifestare dolore.

    Cosa succede dunque se l’emozione che corre sul filo dei media è il terrore per una possibile pandemia di un nuovo, contagioso virus che ha quasi messo in ginocchio una potenza economica ed un paese popoloso e per certi versi organizzato come la Cina? Cosa proviamo ancor prima di formulare un pensiero alla vista dei supermercati dagli scaffali vuoti e dei farmacisti che allargano le braccia perché hanno esaurito le mascherine di protezione che, notizia recente, sono state addirittura sottratte da un ospedale e vengono vendute a prezzi da mercato nero unitamente ai disinfettanti per le mani?

    Il rischio che si diffonda il panico al limitar della psicosi di massa è concreto anche tenendo conto del fatto che la scienza ha dimostrato che il contagio emotivo non avviene soltanto nell’ambito di interazioni dirette con l’altro dove giocano un ruolo importante fattori come la mimica facciale, la postura, il tono della voce etc, ma anche attraverso i messaggi diffusi dai social media.

    I Ricercatori della Cornell University e del Core Data Science Team di Facebook hanno infatti dimostrato che visualizzare messaggi con contenuti negativi susciti emozioni altrettanto negative influenzando oltretutto gli interventi che seguono; solo l’astensione dall’esposizione a questo tipo di contenuti riduce la produzione di messaggi dello stesso tenore emotivo.

    Alla luce di quanto detto possiamo comprendere quanto sia dannosa ed allarmante la spirale di terrore innescata da notizie contrastanti diffuse dai media rilanciate con l’usuale dissennato corollario di fake news dai social.

    Purtroppo questo è quanto accaduto fin dalle prime ore in cui si ha avuto notizia dell’esistenza di due focolai del virus in Italia, molte persone sono infatti state raggiunte dall’audio fake della presunta infermiera che denunciava 27 casi inesistenti di Coronavirus presso un importante nosocomio romano che i “piani alti” colposamente nascondevano e che invitava chiunque lo ricevesse a inviarlo a tutti i propri contatti, tante  altre erano impegnate nella difficile scelta tra l’opinione del virologo x che denunciava la pericolosità del virus, il parere della primaria y che lo paragonava alla comune influenza, la disconferma di quest’ultimo da parte della virologa z, etc, etc, etc, (il ping pong degli esperti in merito alla questione è tutt’ora attivo), in un climax emotivo da film catastrofista.

    Cosa possiamo fare allora per non farci travolgere dall’angoscia?

    • Contestualizzare le misure disposte dal Governo e dalle Regioni non come reazione ad una situazione fuori controllo quanto come provvedimenti cautelativi determinati dalla necessità di contenere i contagi per evitare che le strutture sanitarie possano avere difficoltà nel gestire l’afflusso di malati e soprattutto al fine di tutelare le persone più indifese rispetto al virus che sono gli anziani e chi é affetto da patologie importanti come quelle cardiache, renali, oncologiche etc.
    • Evitare di seguire ossessivamente le notizie sul numero dei contagi soprattutto via social. Scegliere di acquisire le informazioni due, tre volte al giorno per un tempo stabilito (10 – 15 min) e consultare esclusivamente fonti ufficiali.
    • Non passivizzarsi di fronte a quanto si apprende da canali non ufficiali, attivarsi per le verifiche e segnalare alle autorità fake news, sciaccallaggi e possibili truffe. Essere proattivi in tal senso oltre che doveroso, aiuta a combattere le proprie paure rendendosi utili agli altri.

     

    A quanti si trovano in casa per disposizione delle autorità vorrei esprimere comprensione e vicinanza suggerendo che questa potrebbe anche essere una occasione per coltivare rapporti familiari per i quali spesso si ha poco tempo a causa del lavoro e dei ritmi di vita frenetici che più o meno tutti condividiamo.

    Si potrebbe approfittarne per stare accanto ai nostri anziani, per parlarsi ed ascoltarsi tra partners, tra genitori e figli adolescenti, per giocare con i bambini avendo cura di non spaventarli nel comunicare loro il perché non vanno a scuola e, per chi è solo, di utilizzare la tecnologia utilmente allo scopo di comunicare superando l’isolamento forzato.

    Seneca diceva che anche se il timore avrà sempre più argomenti, occorra preferirgli la speranza. Ebbene io spero che da questa situazione potrà emergere nel nostro Paese bello e disperato, spesso diviso e impregnato di conflitti, un rinnovato senso di comunità, di fratellanza, di solidarietà.

    Mi auspico che nel mezzo della difficoltà si possa recuperare la responsabilità dell’altro e con essa l’umanità e la consapevolezza che solo insieme possiamo affrontare al meglio qualunque situazione compresa quella piuttosto complessa che stiamo vivendo.

    alexia de filippiAlexia Di Filippo  -Psicologa, Psicoterapeuta – Psicologa dello Sviluppo ed Educazione  dal 1997 (laurea con lode)  Psicoterapeuta specialista in Self Analisi Bioenergetica e Psicologia Clinica Strategica Conduttrice diplomata di classi di esercizi bioenergetici. Consulente per la Asl RM D in Progetti di Promozione della Salute e Prevenzione del disagio Psichico che hanno interessato centinaia di adolescenti delle Scuole superiori del Distretto.Coordinatrice di Progetti di Prevenzione del rischio ambientale che hanno coinvolto migliaia di bambini,  ragazzi e personale docente di scuole elementari e medie del Comune di Roma  Docente in corsi sul controllo dei rischi ambientali rivolti ad educatori di asili nido  Docente di Educazione stradale in corsi per alunni di scuola superiore.  Autrice di articoli per la Rivista della Protezione Civile DPC informa. Consulente di équipe bariatrica per la valutazione ed il trattamento dei disturbi alimentari  Ideatrice e Docente dei metodi registrati Bioenergetidanza e Bioenergetitango scelto dalla giornata dello stile di vita 2019.  Autrice dell’Articolo inerente il metodo Bioenergetitango sulla Rivista  Psicoclinica.  Organizzatrice di Eventi benefici per la promozione del benessere psicocorporeo La sua professionalità viene spesso richiesta per approfondimenti in trasmissioni radiofoniche.  Svolge la libera Professione di Psicoterapeuta. 



     

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    Alexia Di Filippo
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    Dr.ssa Alexia Di Filippo Psicologa, Psicoterapeuta Laurea con lode in Psicologia dello Sviluppo ed Educazione nel 1997. Iscritta all’Albo degli Psicologi dal 1999. Psicoterapeuta specialista in Self Analisi Bioenergetica e Psicologia Clinica Strategica. Conduttrice diplomata di classi di esercizi bioenergetici. Consulente per la Asl RM D in Progetti di Promozione della Salute e Prevenzione del disagio Psichico che hanno interessato centinaia di adolescenti delle Scuole superiori del Distretto. Coordinatrice di Progetti di Prevenzione del rischio ambientale che hanno coinvolto migliaia di bambini, ragazzi e personale docente di scuole elementari e medie del Comune di Roma. Ricercatrice nell’ambito di una vasta indagine epidemiologica sugli incidenti avvenuti in tutti gli ambienti di vita della ex VI Circoscrizione del Comune di Roma. Docente in corsi sul controllo dei rischi ambientali rivolti ad educatori di asili nido. Docente di Educazione stradale in corsi per alunni di scuola superiore. Autrice di articoli specialistici per la Rivista della Protezione Civile DPC informa. Consulente di équipe bariatrica per la valutazione ed il trattamento dei disturbi alimentari. Ideatrice e Docente di due metodi registrati per il benessere psicocorporeo pubblicati su Rivista Scientifica, che sono stati scelti per eventi accademici relativi alla Giornata dello stile di vita 2019 e alla Giornata mondiale dell’obesità 2020. La sua professionalità viene spesso richiesta per approfondimenti in trasmissioni radiofoniche e televisive, come anche in incontri con il pubblico presso Enti culturali, per la promozione del benessere psicocorporeo, la prevenzione del disagio psichico ed il contrasto alla violenza di genere. Cura una rubrica di psicologia in cronaca per un quotidiano universitario online. Svolge attività di educazione, prevenzione e di corretta informazione in ambito psicologico sui social. Esercita la libera professione di Psicoterapeuta a Roma e a distanza.

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    2 commenti

    1. Gabriella Decembrotto on 28/02/2020 10:08

      Grazie ancora dott.ssa Alexia Di Filippo, la preoccupazione è alta in noi tutti, sopratutto perchè la mancanza di conoscenza e la corretta informazione porta proprio ad un contagio emotivo!!
      La seguiamo sempre qui!
      Ringraziamo anche la direttrice di DOLS per la sua grande cura della rivista on line

      Reply
    2. caterina-torre-hp
      Caterina Della Torre on 28/02/2020 16:33

      Ringrazio, ma le mie collaboratrici sono bravissime ad esplorare problemi comuni ma attuali che fanno o vibrare le coscienze. Brava Alexia

      Reply
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    Caterina Della Torre

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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
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